Capitolo 3 - Parte 1/2

41 5 7
                                    


Alzandomi con tranquillità dal letto tenendo sempre in mano il ciondolo a goccia, andai verso il bagno che si trovava all'interno della mia camera. Entrandoci, mi rinfrescai il viso per riprendermi un po' dal sonno, poi dopo essermi lavato, vestito e pettinato, ero pronto per andare al piano di sotto per fare colazione.

Scendendo per le scale, sentii inaspettatamente qualcuno poggiare il suo braccio sulle mie spalle dicendomi: "Buongiorno fratellino".

Scendendo per le scale, sentii inaspettatamente qualcuno poggiare il suo braccio sulle mie spalle dicendomi: "Buongiorno fratellino"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Portando i miei occhi alla mia destra sorrisi a Zack che era felice di vedermi. Che cambiamento, sembrava tornato alla serenità di qualche tempo fa.

Ricambiando il suo gesto circondando il mio braccio sulle sue spalle: "Giorno anche a te. Hai dormito bene?"

"Molto bene grazie, tu?" Mi domandò.

"Anche io bene, grazie".

Entrati in cucina dopo qualche passo, diedi il buongiorno insieme a Zack ai nostri genitori, che ricambiarono con felicità le nostre parole. In seguito entrambi ci sedemmo a tavola gustando una ricca colazione preparata a puntino dalla nostra mamma.

*** *** ***

In compagnia di Zack, uscii di casa che erano le nove e mezza, circa. Il cielo di un azzurro pastello ci rallegrava il cuore. Entrambi ci dirigemmo verso il bosco, dove trascorrevo i miei pomeriggi. Era raro che ci andassi di mattina, come in quel preciso istante. Ma Zack non voleva aspettare più, era curioso di capire fino in fondo ciò che gli avevo tenuto nascosto per tanto tempo.

Compiuti molti passi, arrivammo verso un sentiero che portava dritto al cuore di quel bosco. Prima di entrarci guardai Zack ancora una volta negli occhi: "Non parlarne con nessuno".

"Tranquillo Alastair, ti ho già detto che rimarrà tra noi due. Non ti preoccupare". Rispose.

Anche se mi fidavo di lui, ero comunque incerto nel mostrare Eiorn a qualcuno. Dovevo cercare di fare uno sforzo e fidarmi almeno un po' di più di Zack, lui voleva solo far parte del mio circolo tutto qui, non aveva intenzioni cattive per quanto mi aveva dimostrato.

Sospirando: "Va bene, mi fido di te".

"Contaci!" Esclamò sorridente.

Riprendemmo a camminare, avvicinandoci sempre di più al posto tanto atteso. Arrivato su quel prato dove ammiravo sempre il tramonto di sera: "Siamo arrivati".

Zack si guardò intorno osservando le meraviglie di quel posto, in seguito portando i suoi occhi su di me: "Ma questo posto è stupendo, mai vista una cosa del genere. E qui che vieni sempre?"

"Sì". Risposi.

Dopo quelle parole, Zack guardandomi con espressione interrogativa: "Ma qui non c'è nessuno a parte noi due. Dov'è l'amico di cui mi hai parlato?"

La tigre alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora