Capitolo 10 - Parte 2/2

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Ero pronto per dirigermi verso quel mondo diverso da dove vivevo. I miei genitori con sorpresa, mi fecero partire, anche se nei loro occhi si leggeva quel briciolo di preoccupazione che apprendevo appieno. Ma non potevo lasciar perdere.

Sarei entrato in quel portale insieme a Aishia e non solo, anche Zack decise di venire con me per far stare tranquilli i miei genitori, ma anche perché ci teneva ad aiutarmi a liberare Eiron.

Tutti e tre con zaino in spalla ci incamminammo verso il bosco.

Io al centro tra Aishia e Zack, sentii mio fratello domandare: "Aishia, sai, mi è venuto un dubbio".

I miei occhi andarono dritti su quelli di Zack, cercando di capire a cosa stava pensando. Poi Aishia chiese: "Di che genere?"

"Mi stavo chiedendo... Io essendo umano, posso entrare comunque nel portale senza problemi?"

La ragazza avanzando sempre con passo veloce: "Non c'è nessun problema, anche se sei umano puoi entrare. Il portale non vieta agli umani di sorpassarlo. E poi ci siamo io e Alastair che possiamo difenderti in caso qualcuno non ti accettasse".

"Perché c'è qualcuno che potrebbe non gradire la mia presenza?"

Aishia, guardando per un attimo Zack negli occhi: "Purtroppo sì, alcuni non accettano creature non magiche. Ma non ti preoccupare per questo, la fortuna e che non sei da solo, quindi se starai sempre con noi non si azzarderanno a farti del male".

"Almeno questo può rassicurarmi leggermente".

Non avrei mai pensato che a qualcuno di loro potesse recare fastidio la presenza di un umano nel loro mondo. Fortunatamente, come aveva detto Aishia, lui era insieme a noi e non doveva esserci rischio che potesse capitargli qualcosa. Anche se da un lato mi rendeva più tranquillo, dall'altra parte percepivo una leggera preoccupazione: era sicuro portare Zack in quel portale? Anche con i rischi che poteva correre?

Osservandolo in pieno viso, intanto che lui guardava avanti, tentai di dire qualcosa a riguardo: "Zack".

Al mio richiamo lui portò i suoi occhi sul mio viso: "Sì?"

"Sei sicuro di voler venire con noi, anche correndo questi rischi?"

Zack sorridendo: "Certo che sono sicuro, non vi lascerei di certo andare da soli. E poi sai che amo le avventure".

Le sue parole erano sincere, anche se trasmettevano quella leggera preoccupazione che si celava anche dentro di me

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Le sue parole erano sincere, anche se trasmettevano quella leggera preoccupazione che si celava anche dentro di me. Non volevo accadesse qualcosa a mio fratello, ci tenevo a lui e non me lo sarei perdonato se qualcosa gli avesse fatto del male. Richiudendomi nella mia preoccupazione, guardai davanti a me cercando in qualche modo di stare tranquillo.

Compiuto qualche passo, percepii la mano di Zack arrivare sulla mia testa. A quel tocco, riportai i miei occhi su di lui che mi stava sorridendo: "Non ti preoccupare, andrà tutto bene".

Quelle parole mi rassicurarono un po', anche se ero preoccupato, dovevo cercare di essere più ottimista. L'importante era stare insieme e non separarci quando saremmo entrati in quel portale.

Entrati nel bosco, Aishia ci fece cenno di seguirla. Non sapevo di preciso dove ci stesse portando, ma ero certo di capire che la direzione non fosse verso il luogo dove mi recavo sempre.

Era ormai da circa mezz'ora che stavamo camminando in quel bosco, dove ci stava portando Aishia? Non ne aveva fatta nessuna parola a riguardo.

Un po' stufo di quel silenzio, le chiesi: "Aishia, ma dove ci stai portando?"

Lei avanzando senza nemmeno degnarmi di uno sguardo: "Camminate, siamo quasi arrivati".

"Cosa? Almeno dimmi quanto manca all'arrivo". Dissi spazientito.

"Manca ancora mezz'ora circa".

A quelle parole io e Zack ci guardammo con sguardo interrogativo. Ancora così tanto mancava? Non ne potevo già più di camminare, e in più non sapere neanche dove mi stavo recando mi rendeva ancora più nervoso.

Prima di poter pensare ad altro, sentii Zack sbuffare: "Uffa, Voglio la mia macchina, non ne posso più di camminare. Almeno riposiamoci un attimo".

Aishia a quella voce: "Dai, siamo quasi arrivati, possibile che vi lamentiate sempre voi due?"

Zack che era sempre dietro Aishia, qualche metro più distante: "Abbi pietà di noi. Io e Alastair non ci siamo mai spinti così oltre, la strada è ripida e in più le mie gambe chiedono aiuto per la stanchezza. Cosa ti costa farci fermare un attimo?"

"Mi costa il tempo. Non possiamo aspettare, ci riposeremo una volta arrivati".

A quelle parole, Zack spazientito: "Arrivati, dove?!"

Si capiva dal tono di Zack che era più spazientito di me in quel momento, sicuramente per il silenzio che Aishia continuava a tenere nei nostri confronti. Conoscendola bene capivo anche i suoi comportamenti, quando lei teneva così segretamente una cosa, voleva dire che non ne poteva parlare, se non quando saremmo arrivati al posto dove ci stava guidando.

Potevo dirlo per certo, perché anche da bambino avevo vissuto alcuni episodi simili. Dove lei voleva portarmi in un posto che le piaceva, senza dirmi da che parte si trovasse e quale fosse. Avevo saputo da sempre che Aishia si comportava così quando voleva portarmi in un posto bellissimo che desideravo vedere da tanto tempo o semplicemente che mi piaceva.

Apprendendo il suo comportamento, portai la mia mano sinistra sul braccio di Zack, che stava per proporre un'altra domanda. Lui rimanendo con il fiato sospeso mi guardò in pieno viso cercando di capire cosa volessi. In seguito, presi a dire: "Teniamo ancora un po' di pazienza".

Zack spalancò appena gli occhi, poi disse a bassa voce, cercando di parlare solo con me: "Dici sul serio, Alastair?"

"Sì".

"Ma non sei stanco anche tu?" Domandò mio fratello.

"Lo sono, però se Aishia non ci vuole dire niente un motivo ci sarà, non credi?"

"Sinceramente non capisco il motivo, non c'è niente da nascondere qui".

Prima di poter rispondere alle parole di Zack. Sentii a qualche metro più in avanti la voce di Aishia: "Tranquillo io non sto nascondendo niente. Voglio solo che voi vediate tutto al momento, perché a spiegarlo non è semplice. Ora mi capite?"

Entrambi accennammo un sì con la testa. Avevo centrato in pieno ciò che lei intendeva fare. Le intenzioni di Aishia erano quelle di farci vedere il posto esatto soltanto all'arrivo. Ma, se come aveva detto lei era difficile da spiegare bene, forse ci stava facendo dirigere verso un luogo mai visto. Possibile che avremmo incontrato qualcuno di speciale per lei? Come la sua amata tigre magica? Se era così, non vedevo l'ora di poterla vedere insieme al suo piccolo.

La tigre alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora