Capitolo 10 - Parte 1/2

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I nostri corpi rimasero a contatto ancora per qualche secondo, finché il nostro abbraccio non si sciolse dando opportunità ai nostri occhi di guardarsi nuovamente.

Quello era il momento giusto per poter chiedere qualcosa sul ritrovamento di Eiron: "Ascolta Aishia, non so se Zack ti ha raccontato quello che è successo quando hanno portato via Eiron".

Lei annuì a quelle parole: "Lui me ne ha parlato. Anche di quelle creature vestite di nero che lo hanno portato via".

"Chi sono? Non le ho mai viste in vita mia".

"Devi sapere che oltre quella porta si trova un mondo tutto diverso da questo dove viviamo".

"Intendi con creature magiche?" Domandai attendendo una risposta.

Attese qualche istante prima di parlare: "Sì, lì vivono creature magiche come Eiron. Molti di loro quando sono nati, vennero avvicinati a noi esseri umani con poteri soprannaturali. Gli altri invece vivono oltre quel portale serenamente".

"Se vivono serenamente perché Eiron è stato rapito da uno di loro?"

"Non mischiare le cose. Quelle creature che hanno portato via Eiron sono malvagie. Vivono su una montagna, lontani dagli altri. Io penso che abbiano preso Eiron per scopi sperimentali. Visto che è una rarità, forse vogliono tenerlo nel loro laboratorio per poterlo studiare o cose simili".

"Ma questo è terribile! Perché mai? A che scopo?"

"Perché Eiron ha dei poteri magici che possono utilizzare a loro vantaggio. Come quello di leggere i sentimenti degli altri attraverso un minimo tocco".

Allarmato dissi: "Non ha senso! Anche io ho quel potere, perché hanno preso lui che era più difficile da portare via?"

Aishia strinse la mia mano sinistra: "Questo non lo so, ma forse loro ambiscono a qualcosa di più grande che solo con Eiron possono prendere. Comunque, non devi agitarti, non ti sei ancora ripreso del tutto. Lo so che sei sconvolto per l'accaduto, ma dobbiamo cercare di mantenere il sangue freddo".

"Io non ci riesco, voglio scendere da questo letto e andare subito dal mio amico. Non posso rimanere un minuto di più sapendo ciò che potrebbero fargli".

"Non puoi Alastair! In queste condizioni non gli saresti per niente di aiuto. Prima devi riprenderti del tutto e poi, insieme a me imparare almeno le tecniche principali per difendere te e quelli a cui tieni. In quel posto, anche se inizialmente saremo in un territorio pacifico, avanzando verso il posto dove c'è Eiron sicuramente ci saranno dei pericoli. Quindi non dobbiamo abbassare per niente la guardia. D'accordo?"

Portando i miei occhi verso il basso, strinsi a pugno le mie mani per la rabbia di non poter fare niente per Eiron. Sapevo che dovevo essere paziente, ma non ci riuscivo molto, mi sentivo inutile in quel momento per colpa delle mie condizioni di salute che non mi permettevano di fare niente.

Le mani di Aishia andarono sul mio viso, in un primo momento non guardai i suoi occhi, ma ascoltai le sue parole: "Non essere triste, riusciremo a salvarlo".

Alzando gli occhi a lei: "Come puoi dirlo?"

"Per ora ci basta sapere che è ancora vivo e non in condizioni gravi. Basta vedere te e anche il colore del tuo ciondolo che ha smesso di avere quel rossore intenso. Questa è una cosa positiva, non credi?"

Sciogliendo la presa a pugno delle mani, mi rilassai leggermente lasciandomi la rigidità che avevo poco prima alle spalle.

Aveva ragione Aishia, potevo sapere se Eiron stava bene o meno, grazie alle mie condizioni di salute e al colore del ciondolo. In quel momento oltre ai capogiri non percepivo nient'altro. Anche se non sapevo se questo era legato o meno, potevo dedurre che lui stava bene. Ero soltanto stanco e un po' affaticato, ma sicuramente per lo scontro che avevo avuto con quelle creature malvagie.

Guardando lei negli occhi, le risposi: "Hai ragione, devo essere più ottimista".

Aishia mi dedicò un sorriso annuendo alle mie parole. In seguito, prima di poter dire altro, sentii la porta della stanza aprirsi e i miei occhi di conseguenza si diressero verso quell'entrata, vedendo non molto sorpreso il volto di Zack.

Lui si avvicinò al letto: "Va tutto bene qui? Ho sentito Alastair alzare la voce prima".

Aishia rispose a quelle parole prima di me: "Sì, tutto bene. Alastair si è soltanto un po' agitato, tutto qui".

Mio fratello rivolse la sua attenzione al mio viso e scrutandomi attentamente mi disse: "Non sei ancora nelle condizioni di agitarti fratellino. Dovresti riposarti ancora un po', lo sai?"

Sapevo di dover dormire per riprendermi del tutto, ma non ne avevo granché voglia. In realtà desideravo ardentemente di scendere da quel letto e poter imparare subito alcune tecniche magiche per poter così andare da Eiron. Dovevo aver pazienza e pensare prima di tutto a stare meglio, se no sarebbe stato tutto inutile andare da lui, non sarei riuscito minimamente ad aiutarlo.

Prima di dormire feci lo sforzo di mettere qualcosa nello stomaco per poter riprendermi il prima possibile. In seguito, anche se con difficoltà, a causa di tutti i pensieri che avevo in testa, riuscii ad addormentarmi con la presenza di Aishia e Zack che mi aiutarono molto a tranquillizzarmi.

*** *** ***

Cinque giorni dopo, nelle giornate di convalescenza non finii un attimo di tenere d'occhio il ciondolo per sapere come stava Eiron. Fortunatamente non ci fu nessun cambiamento negativo a proposito, neanche riguardo le mie condizioni di salute.

Grazie all'aiuto di Aishia avevo appreso qualche potere per difendermi e poter colpire quelle creature cattive. Mi stupii molto per la velocità di imparare a mettere in piedi uno scudo di protezioni anche quando ero da solo. Oltre a quello, dentro di me Aishia capì che si nascondeva il potere dell'aria. Ero soddisfatto di sapere che anche io possedevo qualche potere magico e che bastava soltanto praticarlo per riuscire a maneggiarlo. Per renderlo più forte dovevo stringere nella mia mano il ciondolo, perché grazie a quello potevo avere anche l'appoggio di quel piccolo frammento magico che mio padre aveva messo all'interno. Così mi spiegò Aishia, perché anche lei, nel suo ciondolo aveva un piccolo potere dei suoi genitori che le permettevano di utilizzare il suo potere con più potenza. In questo caso, io avevo soltanto l'aiuto di mio padre, ma ero comunque felice di avere l'aiuto di qualche mio familiare di sangue. Anche se non lo avevo ancora utilizzato attraverso il ciondolo, perché Aishia mi aveva detto che avrei dovuto farne tesoro soltanto quando mi sarei trovato in grande pericolo o in un momento di grande bisogno, a causa del potere che sarebbe stato molto potente al contatto del cristallo.


Spazio autrice: Ciao a tutti! Come vi sembra stia volgendo la storia? E pensavate mai che Aishia avrebbe aiutato così tanto Alastair? 

Vi allego come sempre qui la mia pagina artista dove potete trovare il disegno in grande: https://www.facebook.com/Annas-Art-392433810913562/  

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