Capitolo 8 - Parte 2/2

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Fornii a mio fratello tutte le informazioni su quella casa e la bambina, che oramai era diventata grande. Fortunatamente si trovava vicino all'orfanotrofio la casa di Aishia, quindi non distava molto neanche da casa mia. Massimo trenta minuti a piedi, con la macchina ancora meno invece. Dopo aver riferito tutto, Zack mi raccomandò di riposare e non fare sforzi inutili data ancora la mia salute non ottimale. Senza fare storie mi distesi sul letto, vedendo mio fratello uscire dalla stanza chiudendo la porta a sé.

In quell'istante sperai con tutto me stesso che al suo ritorno non fosse stato da solo, ma insieme a Aishia. Anche se mi ero dimenticato stranamente di lei e, per questo mi dispiaceva un sacco. Ero comunque felice di poterla rivedere. Speravo solo che lei si ricordasse ancora di me. Poteva essere possibile che aveva dimenticato tutto come era accaduto a me, anche se tramite i miei sogni ero riuscito a ricordarmi nuovamente tutto di lei e dei momenti speciali passati insieme.

Portai i miei occhi verso destra, sul comodino che era di fianco al letto. Osservai il mio quaderno che utilizzavo per scrivere le mie storie. Allungando la mia mano destra lo afferrai portandolo sulle mie gambe. Aprendolo, sfogliai le pagine, finché arrivai a quella storia che aveva segnato qualcosa di importante nella mi vita. Fin da bambino ero rimasto molto affezionato alla storia che descriveva la vita della mia fatina che cercava l'altra metà della sua anima. Ripensandoci sembrava stupido, ma in un certo senso non lo era, forse perché pensavo realmente che in una parte del mondo ognuno di noi aveva qualcuno di speciale che rimane per tutta la vita. La storia non l'avevo più conclusa, perché forse mi mancava la mia fonte di ispirazione, Aishia. Lei riusciva sempre a darmi tanto ed era stata la prima ad incoraggiarmi a proseguire la mia passione più grande per la scrittura. Ma non volevo abbandonare quella storia, anzi desideravo concluderla finalmente, visto che mi mancava solo l'ultimo capitolo. In molte parti c'erano racchiusi molti momenti speciali passati con Aishia. E senza neanche farlo a posta, il penultimo capitolo parlava proprio del distacco che ci fu tra la fatina e quel piccolo ometto che le aveva dato da mangiare e un tetto dove poter vivere. Ma a passare dei mesi i due divennero molto amici e quasi inseparabili. Un brutto giorno però la piccola fatina andò a raccogliere dei fiori nel pieno pomeriggio quando il suo piccolo amico stava dormendo nella sua casetta. Al suo ritorno trovò tutto sotto sopra. Il suo primo pensiero andò a quell'ometto che in quel momento era indifeso visto che era dormiente nel suo letto. Dirigendosi nella sua stanza vide subito che non c'era più e neanche nel resto della casa dove cercò con cura.

Lei lo chiamò molte volte ma senza avere nessuna risposta. Cosa era accaduto in quel poco tempo al suo ometto che oramai era diventato speciale? L'unica cosa che promise in quella casa vuota fu: <<Ti prometto che ti aspetterò sempre, qualsiasi cosa sia accaduta noi due torneremo insieme, anche se dovesse trascorrere un'infinità di tempo, io ti aspetterò anche da lassù.>>

Quella era la promessa che fece a quel ragazzo, anche se non era sicura di poterlo rivedere. Lei lo attese per molto tempo in quella casa, senza mai arrendersi. Lo cercò ovunque raccogliendo ogni giorni i fiori che lui amava tanto.

Dopo quell'ultimo appunto che feci molto tempo fa, interruppi quella storia senza più scrivere nessuna bozza o immaginare un finale per l'ultimo capitolo. Sicuramente non l'avrei abbandonata a se stessa, avrei prima o poi scritto un degno finale.

Richiusi il quaderno, poggiandolo sul letto di fianco alla mia destra. In seguito pensando a un ipotetico finale in poco tempo chiusi gli occhi addormentandomi tranquillamente.

*** *** ***

Percepii qualcosa sfiorare la mia mano sinistra. Era delicato quel tocco, ma di chi era quel calore dolce sulla mia pelle? Un po' rintontito aprii leggermente gli occhi, guardando in breve tempo verso la mia pancia dove era poggiata la mia mano. Nel vederla non mi sembrava per niente di conoscerla, era così delicata e curata, incluse anche le sue unghie color rosa confetto. In pochi istanti sentii la sua voce tranquilla: "Finalmente ti sei svegliato, Alastair".

Quella voce così calma e fluida, potevo riconoscerla. Di scatto spostai la mia visuale verso sinistra vedendo con stupore il suo viso roseo: "A-Aishia".

 Anche se era trascorso molto tempo da l'ultima volta che ci eravamo visti

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Anche se era trascorso molto tempo da l'ultima volta che ci eravamo visti. L'unica cosa che riuscii a dire fu solo il suo nome con voce tremolante. Lei mi osservò con lo stesso sorriso che aveva un tempo, vederla solare nei miei confronti mi fece sentire un bel po' in colpa per averla dimenticata.

Tristemente portai i miei occhi verso il basso: "Scusami tanto Aishia, io non so perché ho dimenticato per un periodo lungo tutti i momenti che abbiamo passato insieme. Non mi odi per questo?"

Strinse leggermente la mia mano facendo sì che portassi l'attenzione su di lei. Appena i miei occhi guardarono i suoi color cioccolato: "In tutto questo tempo non ho mai pensato un attimo di detestarti o avercela con te. Quando ci siamo separati eravamo entrambi piccoli, quindi poteva capitare che non ci ricordassimo null'altro. Ma sapevo che prima o poi ci saremmo rincontrati, anche perché noi siamo collegati dai nostri poteri, ricordi?"

Un momento, dalle parole di Aishia sembrava che sapesse quando mi ero dimenticato di lei e anche che mi era tornato alla mente i ricordi trascorsi insieme da poco. Forse era stato Zack a riferirle tutto, come avevo fatto io con lui per cercare Aishia. Questo voleva anche dire che lei non si era mai scordata di quei momento, ero stato l'unico a non averli ricordati per un bel po'.

Concluso quel breve pensiero, risposi alla sua domanda: "Sì lo ricordo, noi siamo uniti dai nostri poteri uguali. E dal ciondolo magico".

Abbozzò un sorriso, quasi di sollievo nel sapere che ricordavo quel legame tra di noi. In seguito riprese a parlare: "Sono contenta di sapere che lo ricordi. Zack mi ha raccontato tutto sulla perdita di memoria che hai avuto su di me. Lui ha dedotto che forse è stato quel giorno che hai battuto la testa a farti dimenticare alcuni frammenti della tua vita passata".

"Possibile, ma nei miei sogni tu c'eri sempre è questo che mi ha fatto ricordare nuovamente di te".

Aishia portando la sua mano destra vicino al petto dove si intravedeva il ciondolo a goccia: "Forse questo è stato grazie al ciondolo che ci unisce".

"Cosa intendi?" Domandai stranito.

"Oltre ai nostri poteri che ci collegano, anche i ciondoli sono uniti sai. Quando due creature sono congiunte dallo stesso potere, anche la goccia di cristallo fa da collegamento. Facendo sì che un minimo i nostri desideri più forti arrivino all'altro. Io desideravo sempre che tu ricordassi il periodo che entrambi avevamo trascorso felicemente insieme. A quanto pare sono riuscita realmente a trasmetterlo tramite i tuoi sogni e di questo ne sono pienamente felice".

Ora mi era tutto più chiaro. Purtroppo ero l'unico a non sapere quasi niente di quel ciondolo non avendo avuto la sapienza dei miei genitori di sangue. Ma ero felice di saperlo, sicuramente anche a lei avevo trasmesso qualche mio desiderio profondo, solo che io non ne ero a conoscenza, come lei d'altronde. Ma la scoperta di quel collegamento in più era comunque sorprendente.

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