Capitolo 6 - Parte 1/2

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Arrivato davanti alla porta di casa: "Adesso ti devo salutare Eiron, sono arrivato a casa. Pranzo e poi nel pomeriggio vengo da te, va bene?"

"Certo, a più tardi".

Portando il ciondolo nella tasca dei miei jeans, aprii la porta di casa con le chiavi. Entrando richiudendo la porta: "Sono tornato!"

Nella casa non arrivava nessuna risposta, come mai? Togliendomi la giacca e appendendola sull'appendi abiti, riflettei a voce alta: "Ah, vero. Come fanno a rispondermi se sono tutti a lavoro?"

I miei genitori sarebbero tornati più tardi, come anche Zack del resto. Non mi rimaneva che andare in cucina a pranzare, anche se ero da solo non mi dispiaceva.

Entrato nella stanza mi andò subito all'occhio un foglietto poggiato vicino a due piatti ben coperti, che diceva: "Tesoro ti ho preparato il pranzo per quando torni. Mangia tutto e buon appetito. A più tardi... La mamma".

Lei aveva sempre dei gesti gentili nei miei confronti, come quelli di una mamma che amava i proprio figli d'altronde. Parlando della mia famiglia, erano persone semplici. Mio padre, era sempre stato presente nella mia vita, fin da quando sono entrato in questa casa. Lavorava presso un grande supermercato alimentare e lo gestiva molto bene. Lui mi aveva sempre detto che amava il suo lavoro e che la cosa importante per lui era dare il meglio ai suoi dipendenti e anche ai clienti che andavano a comprare da lui.

Mia madre invece, aveva un negozio d'abbigliamento tutto suo, aveva sempre amato i vestiti e le tante mode che esistevano al mondo. Lei era una donna dolce e molto comprensiva, anche se in alcuni momenti poteva sembrare debole, in realtà dentro di lei si celava una forza d'animo mai vista prima. Soprattutto quando si trattava di proteggere noi.

Zack invece, come si poteva spiegare. Era un tipo al quanto divertente e sempre con il sorriso sulle labbra. Ma non era per niente stupido, anzi, anche lui, come la mamma, quando gli si toccavano le cose a cui lui teneva particolarmente si arrabbiava e provava a difenderle con tutte le sue forze. Come era accaduto qualche volta con me quando ero bambino, appena vedeva qualcuno della mia età criticarmi o prendermi in giro, anche solo per delle sciocchezze, mio fratello era sempre pronto a difendermi, con modi gentili, senza uscire fuori di testa naturalmente. A lui ero sempre stato molto legato particolarmente, come non potevo esserlo? Quando si era presentato all'orfanotrofio insieme a mamma e papà, provò subito a fare amicizia con me e a capire il mio carattere. Già dalla prima volta che lui giocò con me, riuscii a fidarmi subito di lui. Forse perché ero semplicemente felice di avere un fratello? No, non era solo per quello e perché Zack era sempre stato capace di farmi sorridere e stare bene. Tra noi c'erano stati dei piccoli momenti di distacco, ma niente di particolare, come era accaduta con la storia di Eiron, anche se entrambi non ci parlavamo come prima provavamo ugualmente un forte legame fraterno, nell'aiutarci nel momento del bisogno e passare dei momenti felici insieme. Era stato anche per causa mia se Zack si era distaccato leggermente da me. Ora che ci pensavo lui aveva sempre provato a chiedermi qualcosa su dove andassi, prima che scattasse il litigio. Ma io ero stato così stupido da non rivelare niente, in quel modo non avevo fatto altro che distaccarmi sempre di più da lui, fino al giorno in cui non ci scambiavamo quasi più una parola.

Parlare aveva risolto tutto per fortuna e di questo ero felice di poter contare di nuovo su qualcuno di importante come mio fratello.

Dopo aver poggiato la borsa sulla sedia in cucina, mi lavai le mani per poter mettere qualcosa sotto i denti.

Seduto a tavola, vidi con piacere che nel piatto che mia mamma aveva poggiato sul tavolo accuratamente, c'era la pasta con il sugo di noci che mi piaceva tanto. Prendendo in mano la forchetta inizia a mangiare con molta calma quella pietanza, in completo silenzio. L'unico suono che sentivo era quello degli uccellini fuori dalla finestra che cinguettavano sugli alberi. Anche se ero da solo in casa non mi dispiaceva, potevo stare comunque tranquillo a rilassarmi un po'.

Finito di mangiare, sparecchiai la tavola per poi lavare i patti. In seguito mi diressi verso il salotto per guardare un po' di televisione. Avvicinandomi al divano mi sedetti comodamente, afferrando il telecomando in mano accendendo così la tv. Girando vari canali, vidi con noia che non stavano trasmettendo niente di particolare. Allora mi fermai al canale dei cartoni animati, dove stava facendo qualcosa che non avevo mai visto, ma poteva essere interessante. Di certo meglio di quei noiosissimi telefilm.

Distendendomi guardai lo schermo cercando di dare un filo conduttore a quel cartone

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Distendendomi guardai lo schermo cercando di dare un filo conduttore a quel cartone. Ma non riuscii molto a capirci, non avendolo mai visto l'inizio o degli episodi precedenti. Non dando molta considerazioni alla televisione, presi dalla mia tasca il ciondolo a goccia e guardandolo con attenzione vidi una piccola luce rossa provenire dal centro. Perché quella luce rossa? Era la prima volta che la vedevo.

Per la preoccupazione tentai di contattare Eiron: "Eiron, mi senti?"

"Sì. Cosa succede Alastair?" Mi domandò.

"Scusami e che ora sul ciondolo è apparsa una piccola lucina rossa al centro, ma non si vede molto. Tu stai bene?"

"Io sto bene, stavo schiacciando un pisolino". Mi disse apertamente.

"Ah, scusami ti ho disturbato? E che volevo sapere cosa significasse quella lucina è la prima volta che la vedo".

"Non mi hai disturbato, non stavo ancora dormendo. Solitamente la luce rossa sta a significare che sono in pericolo. Ma io sto bene, sono tranquillamente disteso nella mia tana per riposarmi".

"Allora perché si è accesa quella lucina?"

Eiron prima di rispondere ci mise un po' di tempo: "Non ti so dire. Ma io sto davvero bene, quindi non ti preoccupare".

"Posso venire lì da te?"

"Meglio che vieni più tardi, ora riposati un po' anche tu".

Un po' rattristito risposi: "Va bene, allora verrò più tardi".

"Non essere triste, possiamo vederci dopo. Buon riposo".

"Grazie, anche a te amico mio". Risposi.

Dopo quelle parole strinsi quel ciondolo nella mia mano intanto che rimanevo disteso sul divano. Quella lucina mi preoccupava un po', ma sentire Eiron mi aveva rassicurato, almeno sapevo che stava bene. Allora perché il ciondolo si illuminava di quella piccola luce mai vista prima?

Avvolto da quei pensieri mi appisolai su quel comodo divano, senza rendermene molto conto.

*** *** ***

Al risveglio mi accorsi di quanto avevo dormito, ben due ore. Ancora nessuno era rientrato in casa a quanto pareva. Alzandomi dal divano mettendomi seduto, aprii il palmo della mano vedendo con angoscia che la goccia del mio ciondolo dava una forte luce rossa. Che diamine stava succedendo? Come mai all'improvviso quel bagliore così forte?



Spazio autrice: Grazie a tutti per essere arrivati al sesto capitolo della mia storia ^_^

Come vi sembra si sita svolgendo la storia? Cosa pensate accadrà in seguito? u.u 

Vi allego come sempre qui la mia pagina artista dove potete trovare il disegno in grande: https://www.facebook.com/Annas-Art-392433810913562/

Fatemi sapere cosa ne pensate! :D 

La tigre alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora