Extra 2 - CRAW

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I giorni successivi erano stati degli incubi per me ma soprattutto per Alex, quel mostro del fidanzato della madre l'aveva toccata... ricordo ancora quando Taylor mi chiamò allarmato spiegandomi ogni cosa della sera prima: l'aveva trovata in preda ai singhiozzi, per terra sul freddo pavimento del locale, dove aveva cenato. In verità le avevamo organizzato una festa a sorpresa e tutti noi stavamo aspettando la chiamata di Matt che arrivò solo per disdirla.

Taylor mi aveva detto che aveva avuto una crisi e che aveva chiesto sia a lui che a suo fratello di andarsene e che sinceramente era rimasto male per il fatto che comunque avevano dormito insieme e lui le aveva detto ' ti amo '. Lui non me lo disse ma non sembra particolarmente convinto, comunque passai da Matt per prendere le chiavi e andai da Alex.

Entrai esitante e appena sentii del movimento di sopra, salì le scale trovandola china sul lavabo del bagno.

- che c'è? – sussurrò piano, sperando non la sentissi

- c'è che se continui a respingere le persone non ne uscirai - dissi

- ma io non ti respingo - disse stringendo le mani al lavabo e mi guardò dallo specchio.

- perché? - chiesi

- credo che sia il nostro rapporto, dove c'è uno c'è l'altro - disse chiudendo un attimo gli occhi

- questi mesi sei stata un tantino assente, perché Alex? - chiesi alzando la voce

- non alzare la voce con me Crawford - disse girandosi puntando i suoi occhi nei miei.

- e allora dimmi perché Alex! Non voglio guardarti mentre stai male -

- perché ti voglio bene, così tanto bene che non ti voglio lasciare andare, così tanto che perdere te, sarebbe come perdere Matt – disse sedendosi a terra.

Mi avvicinai piano sedendomi difronte, allungai la mano che afferrò e cercò di avvicinarmi.

- come sei entrato? - mormorò

- Taylor mi ha chiesto di venire qui, io sono passato da Matt-

- ok - sospirò - sono stanca, perché questo genere di cose a me? -

- perché sei una bella ragazza, ma non pensarci Lale, vai avanti – sorrisi e mi abbracciò.

- posso? - chiesi

-si - disse e la strinsi a me.

Per fortuna si calmò e dopo averla costretta a mettere delle cose più decenti la portai a casa del padre.

Riuscì a farla mangiare e scoprì che mio fratello e lei si erano baciati e trovai interessante la sua reazione...

La convinsi ad andare al molo di Santa Monica e ne rimasi sorpreso quando scelse di andare con Chris invece che con Taylor.

Dopo quella uscita scoprì Alex sgattaiolare da casa mia non so quante volte perché ne persi il conto.

Avevo sempre cercato di parlarne ma lei semplicemente cambiava discorso.

- ma hai parlato con Tay? – le chiesi una mattina, prima che uscisse.

- oh! Merda! – imprecò – fallo di nuovo Crawford e ti uccido – disse portandosi una mano sul petto, mentre i capelli che aveva tagliato le coprirono la faccia – si l'ho fatto, ha detto: 'una pausa' ! Chris mi sta aiutando a dimenticarlo, e per quel poco ci sta riuscendo – continuò

- buon per voi – dissi buttandomi sul divano e lei mi raggiunse

- mi piace – confessò arrossendo

- chi? – chiesi mezzo addormentato

- Chris e quello che abbiamo ora –

- ma se andate a letto! – esclamai girandomi

- quello è il dopo sera, Craw – ribatté e io scoppiai a ridere – ora devo andare... ci vediamo –

- si, ci vediamo domani mattina – dissi

- cretino – borbottò andandosene.

La verità era ben altra, lei era più spensierata e Taylor più rilassato ma era comunque tormentato da quello che scoprirete più avanti...

Secondo lui, aveva dell'esplosivo nelle sue mani che sarebbe potuto scoppiare ma quella che sarebbe scoppiata a forza di pensare era la sua testa... in fin dei conti era una cosa normale.

E così passarono i mesi: in una dolce agonia... era incominciato il collage, avevamo fatto nuove esperienze, si erano create nuove coppie e Rose: la donna che era ed è rimasta accanto a me

Moonlight || Taylor Caniff ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora