Capitolo 6

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"Come hai fatto a capire che uno di noi è un mago?" Chiede Fred. "Oh giovane mago, è molto semplice. La bacchetta che tieni in mano..." Spiega l'anziano. "Scusatemi, ma dove troviamo questa Lupa?" Chiede Aurora, non sapeva come un animale potesse essere utile, ma era una profezia a dirlo, quindi, almeno in parte, doveva essere vera... "Giovane fanciulla, sei molto frettolosa. La Lupa si trova fra i sette colli, è una delle più antiche creature di questo luogo. Ha fatto molto per tutti noi, ha guidato il picchio in questi territori quasi due secoli fa." Il vecchio smette di parlare per qualche secondo, Aurora stava per fare un'altra domanda, il vecchio continua: "So cosa mi vuoi chiedere: come arrivare lì. Sui monti che percorrono questi luoghi c'è una passaporta che si attiva al calar del sole. Vi porteremo lì al momento giusto, ma adesso mangiate insieme a noi." I quattro ragazzi erano stupiti dalla gentilezza di quel popolo.
"Davvero gentili questi Piceni!" Esclama Viviana. "Si." Annuiscono gli altri tre. "Oh... forse ho capito... la lupa... fondazione di Roma! Ecco dove siamo."
"Hai ragione, Aurora! Probabilmente è così... non vedo altre possibilità." Esclama Viviana. "Ma come farà una lupa a riportarci a casa? È solo un animale!" Alessio sembrava leggermente deluso. "Se c'è una profezia che parla di noi, probabilmente la lupa è qualcosa di più di ciò che pensiamo..." riflette Aurora. "E i sette colli... Roma. dobbiamo andare a Roma!" Afferma Viviana. "Giusto. Quindi, se questa lupa è come dite voi... cioè, se ha qualcosa di speciale, saremo a casa tra qualche ora." Alessio cambiava le idee velocemente. "Semplice così!" Esclama Fred. I ragazzi trascorrono il pomeriggio al villaggio, vedono uomini e goblin collaborare. Era strano... tra circa un millennio si sarebbero odiati, o forse anche prima. "Hey, vi siete dimenticati i nostri zaini: stanno ancora nella caverna." Dice Aurora all'improvviso. "Dai, andiamo a prenderli, abbiamo parecchio tempo." Fred era rilassato, pensava al fatto che sarebbe tornato a casa in breve. I ragazzi recuperano gli zaini di Aurora e Viviana, poi tornano al villaggio. Molto tempo prima del calar del sole, il capo tribù raggiunge i ragazzi, ma non era solo... "Tenete ragazzi, lui è Alisecco, vi porterà fino alla passaporta." I ragazzi ammirano la creatura... Le zampe anteriori sono di un uccello, poco più corte di quelle degli Ippogrifi, le ali e la testa di un'aquila, il corpo, le zampe posteriori e la coda di un cavallo. Ha un becco uncinato color acciaio e due grandi e brillanti occhi arancioni. È di colore grigio-bianco. "Grazie davvero. Siete molto gentili." Aurora ringrazia. "Miseriaccia! Questo è un antenato dell'ippogrifo... Ippogriphus superior." Fred era meravigliato, allo stesso modo anche le due ragazze. Alessio guardava la creatura sconvolto. "Io su sto coso non ci salgo!" Dice il ragazzo. "Hai paura?" Chiede Fred. "No. Ma come ci pensi!? Io non ho paura, ma non mi fido di questo coso!"
"Alessio, lui è innocuo. Non sai che grande possibilità ti è stata data: noi babbani, non dovremo neppure conoscere questo mondo." Afferma Viviana. Alessio si tranquillizza un po', o almeno finge. Fred aiuta le ragazze a salire, poi aiuta Alessio e infine si siede anche lui sulla schiena dell'animale.
"Ma non sarebbe meglio se ci portasse direttamente a Roma? Dalla lupa, intendo." Il capo tribù risponde con calma: "Mago, non è così semplice... ci sono barriere magiche ad impedire ciò. Fate ciò che vi dico, arriverete dalla lupa sani e salvi." L'anziano dice all'antenato dell'ippogrifo di partire e di condurli fino agli appennini.

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