Capitolo 11

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Tullio chiama i ragazzi per cena: mangiano carne e pane, Tullio e suo padre mangiavano sdraiati... ad Aurora faceva strano. Aurora e i suoi amici si siedono e mangiano normalmente. "Fred, sciogli l'incantesimo traduttore." Dice Alessio. Fred lo fa e aggiunge un altro incantesimo che li facesse sembrare silenziosi ai romani. "Cosa c'è?" Chiede Viviana. "Cosa facciamo ora? Chiediamo della nave?" Domanda Alessio. "Emm... si, buona idea." Dicono gli altri. "Come lo chiamo? Signor rotondo?" Ride Alessio. Il padre di Tullio non era esattamente in forma, come del resto molti dei soldati delle legione romane, perché secondo i Romani era importante la forza fisica... "Non mi pare il caso..." interviene Aurora seria, Fred e Viviana stavano ridendo. "Senso dell'umorismo?" Dice Alessio. "Senti chi parla!" Commenta Aurora. "Okay, ora tolgo gli incantesimi, ma comportati bene!" Interviene Fred guardando Alessio.
"Allora... ci chiedevamo se potevate accompagnarci fino a Delfi..." Inizia Alessio, anche se a pensarci, non aveva molto senso, perché se fossero stati ricchi etruschi, come avevano detto, non avrebbero avuto bisogno di navi di altri... Tullio, per loro fortuna, non pensava a ciò che preoccupava Alessio, ma gli dice: "Non abbiamo navi, ma posso accompagnarvi domani ad una nave di mercanti... probabilmente vi porteranno fino a Delfi." Aurora si affretta a ringraziare.
I ragazzi vanno in giro per la città con Tullio prima di andare a dormire.
"Da quando state a Roma?" Chiede Tullio. "Ehm... da oggi mattina, ci hanno rubato il denaro mentre stavamo attraversando il bosco..." Risponde Aurora. "Oh... mi dispiace." Commenta Tullio. "Ottima idea!" Sussurra Viviana ad Aurora. "Hey, andiamo vicino al fiume?" Chiede Alessio per cambiare discorso. "Certo!" Esclama Tullio. "Ma è buio, non ha senso!" Si lamenta Aurora. "Se non ti va, possiamo condurli al fiume e poi fare una passeggiata." Dice Tullio entusiasta... "Veramente, Tullio, ci faresti un grandissimo favore! Grazie, andate pure subito, troveremo la strada!" Alessio era felice di allontanare Aurora da sé, lei, inizialmente non voleva rimanere da sola con Tullio, ma cambia idea a causa di Alessio. Si limita a guardarlo male e i due ragazzi si allontanano. "Bravo. No. Tu sei un genio." Dice Fred ironico. "Modestamente, lo so, anche voi volevate che se ne andasse, vero?" Ride Alessio. "Fred era ironico, scemo. Ma cosa hai nella testa? Conosciamo Tullio? Tu hai mandato Aurora da sola con lui!" Viviana era preoccupata. "Ma calmati un po', quello ci ospita, non puoi diffidare di tutti. Rilassati ed andiamo al fiume." Fred e Viviana non dicono una parola per il resto del tragitto.

Aurora si sentiva lievemente a disagio, non sapeva cosa dire. "Com'è casa tua? Le persone come sono? Ti manca qualcuno?" Chiedeva Tullio. Casa... un tempo avrebbe risposto Hogwarts, senza pensarci due volte, ma ora le mancava il mondo babbano, i suoi amici, i genitori e persino sua sorella più grande con cui litigava spesso (prima che andasse all'università). "La mia casa è in un piccolo villaggio, le persone sono come in ogni parte del mondo: esistono quelle buone e quelle cattive, quelle simpatiche e quelle che non potrai mai sopportare... mi manca mia sorella." Dice Aurora pensierosa. "La vedrai tra qualche giorno, dopo essere stata a Delfi, tornerai a casa... suppongo."
"Già... tra qualche giorno." Magari fosse qualche giorno... pensava Aurora. Tullio cambia argomento, non voleva deprimerla. "Ti piace Roma?" Chiede il ragazzo mentre passeggivano per la città. "Oh si, è stupenda! Adoro tutto!" Aurora era davvero meravigliata. "Hey, vieni! Ti voglio mostrare una cosa!" Aurora era interessata a ciò che diceva Tullio, quindi lo segue senza pensarci due volte. "Prendimi la mano, qui il sentiero è molto rovinato..." I due entrano nel bosco, si erano allontanati molto dalla città. "Ma dove stiamo andando?" Chiede Aurora, per semplice curiosità. "È un luogo meraviglioso, ti piacerà!" Sorride Tullio in modo innocente. Attraversando il bosco, dove, fortunatamente, non incontrano animali pericolosi, arrivano fino ad un albero molto vecchio, un Platano. "Ecco, è questo il posto!" Aurora rimane delusa... voleva mostrarle un albero? "Un albero?" Chiede perplessa. "Osserva meglio!" Sussurra Tullio. "Ma cos'è quella roba che si muove?" Grida Aurora, sarebbe caduta, se Tullio non le fosse stato dietro. "Calmati, è un asticello. Popolano gli alberi e li trovo fantastici." Si interrompe un secondo, poi inizia a chiamare qualcuno. "Orazio! Vieni fuori!"
Aurora si spaventa. "Chi è Orazio? Tullio, voglio tornare dagli altri, andiamo via, per favore."
"Aspetta, ora viene Orazio. Non ti fidi di me?" Chiede guardandola negli occhi. 'Ma chi ti conosce? Ho sbagliato a seguirti! Pensavo di potermi fidare, ma mi hai portata in un bosco e adesso stai chiamando un tuo amico? Magari riesco a buttarti a terra e scappare... ma poi cosa dirò ai tuoi genitori? No. Aurora, stai calma. Aspetta. Non sei debole.' Pensava la ragazza. Ma non risponde. "Orazio! Oh, eccolo!"

***

Salve! È da molto che non aggiorno la storia, vi chiedo scusa. Cercherò di pubblicare più spesso.

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