Capitolo 5

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Aurora era quella più vicina all'uscita della caverna, si sveglia verso l'alba perché aveva sentito dei rumori all'esterno. Si alza e raggiunge Viviana, la sveglia cercando di non fare rumore. Le due ragazze escono dalla grotta per controllare, avevano preferito non svegliare i ragazzi. Vedono un lupo, Aurora prende un bastone e lo allontana, l'animale non si mostra aggressivo e se ne va. Le ragazze si guardano intorno. "Li lasciamo dormire per un po'?" Chiede Aurora. Viviana, ancora assonnata, annuisce. "Ho fame."
"Anche io... forse sarebbe meglio aspettare i ragazzi per andare al villaggio. Cerchiamo qualcosa da mangiare nel bosco, ieri non abbiamo neanche fatto cena." Dice Aurora. Le ragazze si dirigono verso il bosco, raccolgono mirtilli e lamponi, li portano vicino al fiume, che era, o meglio, sarebbe stato vicino alla casa di Aurora, li lavano e mangiano alcuni dei frutti di bosco raccolti. Dopo mezz'ora vengono raggiunte di corsa dai due ragazzi. "Ditemi: siete pazze?" Chiede Alessio furioso. "Preferisco il termine 'disagaite'." Commenta Aurora sarcastica. "Finiscitela! Ci avete fatti preoccupare tantissimo!" Continua Alessio arrabbiato, viene interrotto da Fred. "Per fortuna state bene. È da molto che vi cerchiamo! La prossima volta, se volete andare in giro, avvertiteci!" Le ragazze si sentono afflitte da lievi sensi di colpa, non volevano farli preoccupare... si scusano. "Però vi abbiamo preso mirtilli e lamponi." Sorride Viviana. I ragazzi mangiano. "Quindi andiamo al villaggio?" Chiede Alessio. "Ehm... credo sia l'unica scelta." Fred non era molto convinto.
I quattro si dirigono verso il villaggio, avvicinandosi vedono il totem di un picchio. "Piceni!" Esclama Viviana. "Quindi... oh cavoli... siamo molto indietro... tra il IX e il III secoli avanti Cristo... non siamo messi molto bene..."
Aurora cerca di non scoraggiarsi. "Fred, prima di tutto, puoi fare un incantesimo 'traduttore'... non so se esiste..." Fred ci pensa un po', poi risponde. "Esiste una cosa del genere, tradurrà la loro lingua nella nostra e la nostra nella loro." Fred esegue l'incantesimo. Gli abitanti del villaggio li guardano in modo strano, probabilmente per i vestiti... anche i quattro ragazzi notano stranezze nel villaggio: gli animali. No. Non erano animali. "Folletti? Quelli sono folletti?" Fred guardava meravigliato.
Due uomini piceni entrano in una casa e chiamano un uomo, che sembrava più importante degli altri, poiché aveva la capanna più grande e con lui c'era anche un elfo domestico.
"Non sto capendo..." Aurora era confusa e preoccupata. "Fred, in caso di emergenza, utilizza stuperficium e fuggiamo. Vivi e Alessio, state attenti anche voi due..." I ragazzi vengono circondati dal popolo piceno.
"Sono loro! I ragazzi della profezia!" L'uomo con l'elfo domestico era molto alto, anziano, c'era qualcosa di gentile in quel volto guerriero, indossava una specie di tunica di pelle. I quattro si guardano confusi. "Profezia?" Sussurra Alessio perplesso. "Si, ragazzo, una profezia molto antica. È stata rivelata al mio popolo un secolo fa...

'All'alba del vostro regno,
giungeranno quattro giovani,
uno col vostro segno
e gli altri babbani,
dalla lupa loro diriger dovrete
e il bene superiore otterrete...'
È questa la profezia..."

"Quindi io sono il mago, loro tre i babbani, ma la profezia è di un secolo fa... non è esattamente l'inizio del vostro impero..." Osserva Fred.
"Può essere che 'alba' sia generico..." riflette Aurora.
"Quindi? Dobbiamo andare da una lupa?" Domanda Alessio. "Non una lupa. La lupa." Spiega il vecchio.
"E voi cosa ci guadagnate?" Chiede Viviana. "Noi? La profezia dice di aiutarvi, quindi lo faremo. Verremo ricompensati con il bene superiore..."

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