Cap.35

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Harry è molto agitato e si vede. È seduto vicino a me e mi stringe forte la mano. Sembra che abbia paura di essere lasciato, ma non potrei mai farlo, ha paura degli esami e questo me lo ha confessato ieri sera. Nonostante possa sembrare un uomo forte e coraggioso, in verità è ancora un ragazzo a cui gli manca la famiglia e una vita normale. Niente di più.

Siamo seduti in sala d'attesa, aspettando che ci chiamino per fare gli esami del sangue.

-Lucrezia, Will you hold my hand, sure? When I'll do the exams.-

Lucrezia, mi terrai la mano, vero? Quando farò gli esami.

-Sure, don't worry.-

Certo, non ti preoccupare.

-Styles?!-

-Yes, we're here!-

Si, siamo qui!

Entriamo tutti e tre nella stanza, e per primo fanno accomodare Harry. Mi allontano dalla poltrona per lasciare spazio all'infermiera ma quando è sul punto di inserire l'ago nella pelle, la ferma e mi chiama. Vuole che gli tenga la mano. Mi avvicino a lui e lascio che me la stringa, poi mi guarda con uno sguardo che mi ha lasciata di stucco. Uno sguardo fisso, pieno di amore, anche pieno di paura. Le lacrime fanno fatica a frenarsi ma devo farlo per lui, quel ragazzo dai molteplici tatuaggi e una paura irrefrenabile di un semplice esame.

Lo fanno alzare e ora mi invitano a sedermi. L'infermiera viene chiamata fuori e rimaniamo nel silenzio, io, Harry e Anne.

-Are you not afraid?-

Non hai paura?

-No, Harry-

-Why?-

-I do blood exam once a week.-

Faccio gli esami una volta alla settimana.

-I have some problem, I'm very stressed and my hair fall down. So, I must do exams.

Ho qualche problema. Sono molto stressata e mi cadono molti capelli. Quindi devo fare gli esami.

-I don't want you suffer.-

Non voglio che tu soffra.

Entra l'infermiera in velocità e inizia subito a farmi il prelievo. Harry è lì accanto a me e non ha intenzione di lasciare la mia mano. Per me questa è la normalità e oramai non ci penso più, anche se all'inizio è stata dura affrontare questo ostacolo e abituarsi all'idea.

Mi alzo e esco assieme a Harry dalla stanza. Lasciamo Anne perché dobbiamo raggiungere la stanza del ricovero. Pensare che questi corridoi diventeranno familiari, conoscerò tutti i pazienti abituali. È dura. Harry mi cinge i fianchi e io faccio finta di volermi liberare. Si illumina in un sorriso perfetto che potrebbe sostituire il Sole. Per un secondo torna raggiante come prima e lascia i pensieri più forti. Mi solleva e mi porta sulle braccia, correndo tra i corridoi, ride e mi guarda. Lo amo, non riesco a pensare la mia vita senza di lui. Si ferma improvvisamente, avvicina il suo volto al mio e ci uniamo in un bacio, le mie labbra sulle sue, i miei occhi possono osservare da vicino le sfumature dei suoi, quel verde intenso racchiude tutta la sua personalità e la sua voglia di vivere.

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