Cap.36

307 5 0
                                    

La notte è passata serenamente e ci hanno già portato il risultato degli esami. Nessuno delle due è compatibile con lui ma, fortunatamente hanno già trovato il donatore di midollo. Quindi Harry non uscirà dall' ospedale ma rimarrà qui per la preparazione all'intervento, che dura 5 giorni. Sta ancora dormendo, il suo volto è rilassato e angelico, si notano ancora le fossette. Adoro quando sorride, mi sembra che il cuore possa scoppiare da un momento all'altro. Le infermiere che passano hanno fretta che Harry si svegli per poter iniziare ma dovranno aspettare. Almeno, il sonno lo allontana un po' dai pensieri.

Sento un rumore provenire da dietro ma non me la sento di girarmi, sono assorta nei pensieri che mi frullano in testa.

-Lucrezia...?!-

-Oh, Anne.-

La stanza è ancora nell'ombra e il silenzio regna. Sta entrando di soppiatto per non svegliarlo. Mi avvicino a lei e la abbraccio, non so perché l'ho fatto ma ne avevo bisogno. Lei non sembra allontanarsi, penso che le abbia fatto piacere anche a lei. Sono lontana da casa e non so quando tornerò e anche lei sa che ho bisogno di avere qualcuno su cui contare, e lei per me è come una seconda madre.

-My love...

amore...

-Harry!-

Mi avvicino a lui e lo accarezzo, poi è lui ad agire, mi bacia e mi accarezza i capelli.

-I love you...-

-Me too...-

Anche Anne lo saluta e lo abbraccia, lei ha passato la notte a casa, sapeva che Harry non era solo.

Spieghiamo ad Harry la situazione attuale e delle lacrime scendono sul suo volto, irrefrenabili. Ci uniamo in un abbraccio, io e lui, siamo una cosa unica, niente e nessuno ci potrà separare.

Entra l'infermiera, come prima cosa bisogna equilibrare tutti i valori e quindi Harry dovrà tenere la flebo da qui fino al giorno dell'intervento.

Anche se non sembra niente di invasivo e doloroso, è molto pesante dal punto di vista psicologico per lui. Anne esce dalla stanza e rimango io con lui. Harry gira la testa verso di me, non vuole neanche guardare e io gli tengo la mano. Pochi secondi e si libera dalla presa dell'infermiera. Mi sento rapita dalla tristezza; ora è un piccolo tubicino che alimenta Harry, quanto fa male vederlo seduto su un letto d'ospedale, con un numero ai piedi del letto con cui viene schedato. Quello che provo quando comprendo che Harry è nel reparto di Oncologia è indescrivibile: vorrei non essere mai nata, vorrei essere io al suo posto, vorrei non poter pensare a tutto ciò che dovrà subire...Vorrei poter MORIRE.

DreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora