È difficile

254 30 6
                                    

I giorni successivi passarono velocemente. Fu molto complicato tentare di contattare Naomi Misora.

27/12/2003
«ELLE! CAVOLO! ELLEEE»
Forse non era molto saggia la decisione di urlare il suo nome mentre correvo per strada, tuttavia, era più facile credere che fossi pazza, piuttosto che conoscessi il detective più abile al mondo. La mattinata era cominciata in maniera piuttosto turbolenta: appena svegliata il postino aveva suonato alla porta, per consegnare il giornale. Pochi minuti dopo la sua visita, iniziai a correre verso il Quartier generale, senza curarmi di come ero vestita.
Entrai nell'edificio e superai i controlli, raggiunsi la stanza di Elle e bussai.
«Avanti»
«ELLE IL GIORNALE!» esclamai ansimando, mentre sbandieravo il quotidiano.
Il detective balzó in piedi e si avvicinó.
«Heaven, non dovresti fare questi sforzi nelle tue condizioni. Se fossi caduta mentre correvi e ti fossi fatta male, cosa avresti fatto?»
«ma io no-»
«Heaven non discutere: non devi fare cose avventate. Non devi correre pericoli, altrimenti potresti seriamente crearti dei problemi.»
«poi chi mi andrebbe a comprare i biscotti?» chiese ironico, sorridendo.
«d'accordo, scusami.
Comunque ora abbiamo un bel problema... leggi qua» dissi, tentando di evadere dalla situazione imbarazzante in cui mi trovavo.
«cosa succede?» chiese Elle, armeggiando con un biscotto alla cannella.
Mi avvicinai alla scrivania del detective e gettai pesantemente il giornale sul tavolo.

Dodici agenti dell'FBI sono morti in circostanze misteriose per arresto cardiaco

«dannazione» mormoró Elle, tradendo il fatto che si fosse mostrato impassibile fino ad allora.
«Heaven, è il caso che tu vada di corsa da Luke: Non so come quel ragazzo possa aver preso la notizia.»
Come mai tanta premura da parte di Elle? La cosa era alquanto sospetta, tuttavia non ebbi il tempo di ruminare troppo su questa faccenda. Uscii con corsi per le strade assolate della prefettura, sperando che tutto quello fosse solo un incubo. Arrivai davanti alla porta del palazzo dell'FBI, mi guardai intorno e non notai nulla di strano: era tutto tranquillo. Salii le scale e mi trovai davanti la porta dello studio di Luke. Prima di irrompere in maniera spregiudicata all'interno, ricordai che era buona educazione bussare. Tuttavia, se io avevo premura ad utilizzare le buone maniere, Luke, all'interno della stanza, era dotato di un grande udito. Il destino ilare che si beffa di me da quando sono nata, decise che io avrei dovuto bussare nello stesso istante in cui lui apriva la porta. Risultato di ció fu il fatto che si beccó un bel colpo sul naso.
«ahia Heaven! Sei sempre violenta.»
Diventai rossa come un pomodoro e esordii con una serie di "scusami", "non volevo", "perdonami".
Da quando ero così mansueta e remissiva nei suoi confronti?

«Luke! Hai sen-»
«12 agenti sotto la mia supervisione sono morti a seguito di attacco cardiaco; sicuramente tutto ció è riconducibile a KIRA. Inoltre, la signora Naomi Misora risulta impossibile da contattare o reperire. Questo evento avrà una ripercussione drammatica: il fatto che la notizia sia stata resa pubblica con cotanta leggerezza creerà un forte terrore psicologico. I poliziotti che lavorano sul caso si dimetteranno in massa e rimarremo i soli ad indagare sul caso. ». Concluse lui, con una velocità mostruosa.

«ma perchè la morte di Raye Penber è avvenuta in anticipo rispetto alle altre?» chiesi con veemenza io.
«credo che Elle abbia trovato una soluzione, comunque  penso che Raye Penber sia stato sfruttato da Kira. »
Lo guardai in maniera incuriosita, cosa intendeva?

4/1/2004

Ero seduta sulla poltrona nella camera di Elle, quando improvvisamente fece irruzione il detective.
«Heaven, mi ha contattato il sovrintendente della polizia Giapponese Soichiro Yagami»
«sono state rassegnare le dimissioni dell'intero team di investigazione, tranne 6 membri che si sono detti interessati a continuare a indagare...»
La sua voce si interruppe bruscamente, segno che c'era qualcosa che non andava, o ancora più precisamente, che c'era qualche dettaglio che Elle aveva omesso nel raccontare la vicenda.
«e...?»
Mi guardó senza rispondere.
«è tutto.» concluse conciso lui.
Lo guardai indispettita.
«Elle, ti conosco da più di 9 anni: è inutile che tenti di nascondermi cose che posso capire perché ti conosco. Hai evitato di dirmi qualcosa. Ti hanno forse chiesto di poterti incontrare?»
«caspita Heaven, alle volte mi fai paura» disse il detective, guardandomi con lo stupore negli occhi.
«più paura del suono di quelle campane?» chiesi ridendo.
«devo ancora decidere» dichiaró lui, piegando il capo a sinistra.
Mi avvicinai e mi sedetti vicino a lui.
« posso sempre andare io, facendo le tue veci» conclusi con nonchalance io.
«Tsk, non dire assurdità, come se a loro andasse bene parlare con una ragazza anzichè con il detective più famoso del mondo»
Mi piegai verso di lui di scatto
«come NO, saprei imitarti benissimo.
"Watari portami una torta di fragole ora, poi del sushi freddo, MA solo dopo che sarà cotto"» dissi, rannicchiandomi e assumendo la stessa posizione in cui si sedeva il ragazzo.
Elle rimase in silenzio imbronciato, poi si dipinse sul suo viso uno di quei rari e stupendi sorrisi.
«scusa ma il sushi non è crudo?»
Scoppiai a ridere di getto.
«il detective più famoso al mondo non vanta conoscenze in ambito di cibo e sushi? Quale mancanza! Ahahaha »
Mi arrivó una cuscinata diritta in faccia.
«parla la "più grande artista della Wammy's House" , la quale benchè passasse i secoli a disegnare, a otto anni faceva disegni in cui le teste delle persone erano cocomeri»
«senti chi parla, razza di divoratore di torte!» esclamai, cominciando a fargli il solletico.
Forse è una cosa troppo ordinaria, ma Elle sin da piccolo soffriva veramente tanto il solletico. Poichè odiava il contatto fisico erano in pochi quelli che lo sapevano. Un bel punto debole, ogni tanto lo sfruttavo anche io.
«Ehi Heaven, smettila» mi ordinó mentre si contorceva.
Mi fermai di scatto.
«cosa succede ora?» chiese Elle
Indicai la finestra accanto alla libreria: una mezzaluna scintillante brillava sulla prefettura.

N.a.
Quello in foto è un Luke a 16 anni circa
È ora ha 24 anni,
Spero vi piaccia l'ho fatto con gli acquerelli ieri sera😹💗
EEEE SE VI È PIACIUTO THIS CHAPTER ACCENDETE UNA STELLINA E COMMENTATE😍

Death note: Who were You?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora