E' l'inizio della Blitzkrieg

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2 Gennaio 2004

Rimasi immobile, con lo sguardo appannato e la cornetta del telefono tra le mani. Mossi gli occhi, cercando di liberarmi di quell'oscurità che mi aveva annebbiato la vista. Una volta lessi in un giornale scientifico che in un momento di panico l'organismo viene scompensato: la pressione si abbassa, di conseguenza gli occhi si oscurano e le gambe cominciano a tremare. Il mio cervello sembrava essersi spento, non rispondeva più ai miei comandi ed era inerte. Senza riuscire neanche a proferire parola attaccai la cornetta e corsi nell'altra stanza.
«Elle!»
Il detective si voltó verso di me, analizzando il mio viso e la mia postura.
«Heaven. Cosa succede?»
Presi un gran respiro, degluttii e tentai di formulare un discorso di senso compiuto.
«ho appena ricevuto una telefonata: Luke mi ha confermato la morte di Naomi Misora. Si è uccisa.»
Lo sguardo di Elle si posò sulle mie guance, poi si spostó sulla cornetta del telefono rosso posato sul tavolo.
« a questo punto è chiaro che gli indiziati si riducono» conclusi io.
Elle mi scrutò con sguardo assorto.
«cosa ne pensi Heaven?»
Lui che chiedeva a me cosa pensavo? Cosa singolare, unica più che rara. Probabilmente Elle aveva avuto una percezione vaga, un sospetto che non poteva dimostrare razionalmente, ma soltanto tentando di confrontare le sue percezioni con quelle di qualcun altro.
«credo che sia necessario risalire al giorno della morte della vittima, inoltre tentare di capire quali sono stati i suoi ultimi spostamenti. Deve aver fatto qualche passo falso, forse ha scoperto la verità è ha deciso di farla finita in preda al dolore».
Elle storse la bocca, addentando un biscotto.
«analisi poco precisa, Heaven» sentenziò lui impietoso.
« oh, davvero?» ripetei io lievemente stizzita.
«ho lavorato con Naomi Misora. Siamo stati nello stesso gruppo investigativo che indagava sul caso del serial Killer di Los Angeles.»
Mi tornó alla mente il mistero che anni prima aveva occupato le prime pagine di tutti i giornali: "Beyond the Birthday, il mistico serial Killer che tinge di sangue e mistero le strade americane". Molto hollywoodiana come vicenda, tanto da far credere che nulla fosse vero. Alcuni avevano persino sostenuto che l'assassino avesse uno sguardo in grado di raggelare le persone, privandole della loro anima. In ultima analisi? Le solite leggende metropolitane che nascono da eventi veri e vengono esacerbate dall'opinione pubblica.
Elle mi lanció addosso la cornetta rossa del telefono, colpendomi in fronte.
«MA COSA FAI?!» urlai prima di cadere la suolo intontita.
Come faceva ad esserci una cornetta senza filo? Non esistevano questi modelli.
«Heaven impara ad ascoltare gli altri quando parlano: è buona educazione.» mi rimproveró Elle.
Non ricordo se riuscii a dire "scusa" o se immaginai soltanto di dirlo; sebbene avesse un fisico molto esile, Elle aveva una grande forza nelle braccia.
Mi alzai in piedi dopo un paio di minuti di meditazione. Il soffitto era davvero bello, niente da dire.
«abbiamo reso pubblico, attraverso l'intervento della polizia, che Kira ha ucciso molte persone soprattutto in orari pomeridiani. Una volta divulgata questa notizia, le morti si sono continuate a verificare in ordine sparso, soprattutto di mattina. Come si dice? Un topo beccato nel formaggio.»
Rimasi interdetta dal paragone improbabile, tuttavia il ragionamento di Elle, come sempre d'altro canto, non faceva una piega.
Mi alzai e poggiai la cornetta sul tavolo, lontano dalla portata del detective. Rimasi in silenzio alcuni istanti, ticchettando le dita sulla superficie lignea del piano da lavoro.
Immersa nei mille ragionamenti che si diramavano nella mia mente come fili di infiniti gomitoli di lana, improvvisamente ebbi un'illuminazione, tutto sembró collegato e connesso a un individuo nello specifico.
«Kira è uno studente. Hai detto che il sovrintendente Soichiro Yagami ha un figlio, vero? Quanti anni ha? Va ancora a scuola, giusto?»
Elle alzó il capo ghignando soddisfatto, poi si grattò il collo.
«ora sono convinto di non aver pensato una pazzia, allora...».
Lo guardai sconvolta. Mostrarsi agli agenti aveva avuto come scopo quello di avvicinarsi a Light?
«ho già disposto l'installazione di molte videocamere nella stanza del ragazzo, lo terremo lungamente sotto controllo. Tuttavia il criminale che stiamo cercando é astuto, occorrerà avvicinarsi a lui ancora di più»
Elle sorrise sottilmente. Cominciai a sentire una forte inquietudine: Elle si impegnava molto nel suo lavoro, era particolarmente autocritico nei confronti del suo operato. Quella risata denotava una convinzione ben radicata nel suo animo o, ancora meglio, un piano infallibile che avrebbe dovuto avvalorarla.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 25, 2020 ⏰

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