Emozioni

482 64 12
                                    

Mi rialzai e presi il giornale, nella speranza di leggere qualche informazione riguardo a Elle, anche se in realtà non trovai nulla di rilevante.
L'idea di partecipare alle indagini mi dilettava non poco, così presi il telefono e composi il numero della Wammys House. Watari mi aveva dato disponibilità di tale dato forse fiducioso del fatto che non lo avrei rivelato a nessuno- o forse, più verosimilmente- convinto del fatto che agli occhi delle persone normali, la Wammys house sarebbe sembrato un semplice orfanotrofio.
«pronto qui è Grace, mi dica...»
La voce calda dell'anziana mi fece tornare in mente l'ambiente famigliare dell'istituto.
« Grace, buongiorno, sono Hyve... vorrei poter interloquire con Watari...»
«certamente Hyve, mi fornisca la sua data di nascita e la sua chiave identificativa.»
« la data di nascita è il 23 Novembre, la chiave  è l'eterocromia dell'occhio sinistro»
«perfetto, comunicheró a Watari che lo hai contattato, immagino sarà felice; ti richiamerà lui da un numero diverso».
Riagganciai dopo aver salutato. Watari era stato molto scrupoloso nei confronti di me ed Elle e ci aveva attribuito dei tratti caratteristici da utilizzare come "chiavi di accesso" alla Wammys house. Nel mio caso, l'anziano pensó sarebbe stato scontato attribuirmi come caratteristica la cicatrice sul collo, così scelse la lieve eterocromia di cui ero affetta e che aveva colpito in minima parte il mio occhio. Nessuno avrebbe mai pensato, inoltre, di attribuire la parola "chiave" a un difetto fisico.
[...]
Il giorno dopo mi arrivó la chiamata, mi feci coraggio e risposi.
«pronto?»
Istanti di silenzio.
«Hyve... Heaven...
Ciao, da quanto tempo...»
La voce dell'anziano signore si insinuó nelle mie orecchie, percorrendo velocemente ogni anfratto del mio corpo fino ad arrivare al cuore.
«Watari, come stai?»
«tutto bene, a parte l'età» disse ridendo.
Degluttii, volevo andare diritta al punto
«immagino tu abbia visto il notiziario... "Lind L Taylor"... non ci avevi creduto neanche per un istante, conoscendoti»
Watari mi precedette, era inutile nascondere le mie intenzioni mostrando un finto sgomento.
«si, proprio così... appena ho visto la schermata bianca...»
«...hai pensato a lui» concluse l'anziano.
«e-esatto...
Vorrei...
Vorrei aiutare nelle indagini, penso di esserne pronta, e soprattutto in grado»
«Heaven... stiamo parlando di Kira, un assassino senza scrupoli con un potere terribile»
Watari che si preoccupava per me, tipico: mi aveva sempre protetto sin da quando ero piccola- come faceva con tutti gli altri bambini- del resto.
«Watari, ti ringrazio, ma non ho più sette anni... ora sono "grande".
Te lo chiedo pregandoti...»
Sospirai passandomi una mano sulla fronte.
«fammi lavorare con Elle nel caso. Non saró di intralcio e aiuteró dando tutta me stessa.»
Aspettai in silenzio la sua risposta.
«va bene Hyve, ma dovrai fare molta attenzione...
Fatti trovare domani al seguente indirizzo: "welfmare street 45a/7".
Arrivederci»
Riattaccó.
Capii solo in seguito che Watari aveva intuito anche un'altra mia intenzione, qualcosa di cui non gli avevo mai parlato.
La mia ferrea e inossidabile volontà di proteggere Elle
[...]
il giorno dopo mi incamminai verso l'indirizzo.
Si trattava di una via che si estendeva in prossimità di un cantiere e lungo la quale si trovavano pochi edifici- e di conseguenza- poche telecamere.
Attesi alcuni minuti, poi si avvicinó una Audi nera. Accostó vicino a me e io salii con discrezione; i finestrini erano oscurati e i sedili posteriori erano separati da quelli anteriori con una lastra di plexiglas, con una sola fenditura centrale.
«signorina Heaven, o meglio Hyve, Watari la attende al quartier generale. Io la scorteró li, una volta alla reception le basterà dare alla signora questo documento. Con velocità fece scivolare il libretto dalla fenditura della lastra.
Lo aprii: era un documento falso.
«Hyve Lieler...»
[...]
Arrivai davanti a un palazzo interamente in vetro, entrai e mi diressi alla reception. Mostrai il mio documento e la receptionist dai capelli biondi mi indicó un corridoio bianco. Lo percorsi e seguii le istruzioni della donna: girare a sinistra, poi a destra e bussare alla quarta porta sulla destra.
Mi trovai davanti all'uscio in legno dipinto di bianco; sospirai rumorosamente, mi sistemai i capelli- atto di pura vanità- e protesi la mano in avanti, afferrando con forza la maniglia. Contai fino a cinque e poi...
-mi ricordai che era buona educazione bussare- ( n.a. xD Heaven epic fail)
Bussai e la porta si aprì: un vecchio signore dai capelli grigi e con un sorrido amichevolmente famigliare mi aprì.
«Watari...» sussurrai con gli occhi brillanti e un fare lievemente infantile.
«Heaven, quanto sei cresciuta» disse mettendomi una mano sulla spalla.
« immagino tu sia pronta a prendere parte alle indagini come fossi nella polizia...»
Vecchio ma scaltro, si divertiva sempre a sottolineare il fatto che c'era di mezzo la polizia, consapevole del fatto che io odiavo i poliziotti.
Guardai in giro per la stanza con indifferenza.
«immagino tu lo stia cercando, ma non è qui, è nell'altra stanza a studiare i documenti sul caso...»
«lo hai informato?» chiesi io
«no, aspettavo lo facessi tu» rispose.
«ti accompagno...»
Mi scortó per il corridoio verso la stanza di Elle...
Elle...
Il battito del mio cuore accelerava sempre di più, una sensazione stranissima ma piacevole.
«eccoci, lui è qui»
Volsi uno sguardo a Watari.
Presi la maniglia e
mi ricordai che dovevo bussare.
«avanti» disse una voce all'interno
Non una voce qualsiasi.
La sua voce.
Entrai di scatto senza pensarci e lo vidi. Seduto, lievemente incurvato a fissare un computer. I suoi capelli neri, belli come sempre, erano rimasti morbidi?
Si voltó lentamente e mi guardó. Dapprima rimase immobile, poi sgranó gli occhi e si alzó di scatto: era molto magro e alto.
«H-Heaven?»

N.a.
Ehehee i'm very bad quindi finisco qui xD
Spero vi piaccia, vi ringrazio per le 270 views💗
Accendete una stellina e commentate se vi è piaciuto!🌟

Death note: Who were You?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora