La decisione strategica

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La notte successiva passai quasi tutto il tempo a rimuginare e interrogarmi sul come avrei potuto approcciare Luke il giorno successivo: non era accaduto nulla di grave durante la nostra passeggiata, eppure io mi sentivo a disagio.
La sveglia poggiata sul comodino di mogano suonó prima del previsto, quasi volesse rimproverare la mia inettitudine nell'armeggiare con strumenti elettronici.
Mi vestii velocemente e raggiunsi Elle, che era spaparanzato sul divano giocando a scacchi ( probabilmente aveva passato la notte in bianco, come era aduso fare da molti anni).
Mi avvicinai con circospezione, sedendomi accanto a lui.
«sono ancora in tempo per implorarti di venire con te?» chiesi con più bramosia di un "si", pronunciato da parte sua, che ironia.
«se ti fossi alzata 5 minuti fa ci sarebbe stato il 47% di probabilitá che la mia risposta fosse positiva»
«okay, grazie per la circonlocuzione inutile» dissi, comprendendo che ormai la decisione di abbandonarmi insieme a Luke era radicata nel detective.
Agguantai un limone dalla cesta della frutta predisposta da Watari la sera prima.
«quindi hai intenzione di mostrarti in volto?» chiesi ingenuamente, quasi sicura che la risposta sarebbe stata un "no".
«prima dovró verificare che nessuno degli uomini presenti all'incontro sia effettivamente Kira, poi potró attuare la fase successiva del piano.
Sono propenso a credere che Kira si nasconda all'interno- o in "prossimitá"- della polizia giapponese, quindi oggi informeró il sovrintendente Yagami che ho intenzione di installare nella sua abitazione delle telecamere. Sarebbe sospetto e poco credibile circoscrivere i sospetti alla sola famiglia Yagami, per cui ho intenzione di utilizzare come deterrente anche un'altra famiglia, ossia quella dei Kitamura. La maggiore attenzione va comunque riservata al figlio del capo: Light Yagami»
Distolsi lo sguardo dal muro antistante al divano, colorato di una tonalità di Beige molto scura.
« quindi ritieni sia possibile che Kira sia il figlio del sovrintendente della polizia? Beh, questo potrebbe corroborare la tesi...»
«... che agisca per un contorto senso di giustizia» disse Elle, interrompendomi e terminando la frase.
Annuii convinta.
«è probabile, inoltre mi sembra con troppo perfetto...»
Sorrisi maliziosamente
«è lo studente più intelligente del Giappone, non è che entrerai in competizione con lui...?» chiesi ghignando.
Elle agguantò una fragola dal cesto di frutta.
«da come si è comportato con Lind L. Taylor, ho potuto concludere che Kira è infantile e detesta perdere»
Si alzó in piedi di scatto dal divano
«... e guarda caso, anche io sono infantile... e detesto nella maniera più completa perdere» disse, volgendomi uno sguardo talmente ardente, che per un attimo mi sentii sprofondare nel nero delle sue iridi, come stessi precipitando nell'oscurità di una gelida notte invernale.
Scossi la testa.
«va bene, io mi preparo...»
Mi avvicinai alla porta e presi la maniglia.
« Hai notato anche te che quel ragazzo ha qualcosa di Strano?» chiese Elle asetticamente.
Non ebbi un attimo di esitazione: compresi subito che stava parlando di Luke. Probabilmente Elle aveva qualche strano sospetto su di lui, già consolidato nel tempo; il mio comportamento anomalo e restio a voler passare del tempo con lui era stata un'ulteriore conferma ai suoi dubbi.
« è... enigmatico»
Elle sospiró
«non sempre chi è enigmatico nasconde qualcosa»
«allora lo definirei spaventato da se stesso»
Elle non ribattè, segno che stava riflettendo su qualcosa che io non compresi, ma sicuramente qualcosa di molto importante.
« Heaven, ti prego solo di fare attenzione e non cacciarti nei guai mentre lavoro con gli agenti della polizia. Tenta di dissipare i tuoi dubbi, dipana la coltre di misteri che vedi attorno a quel ragazzo e trova il modo di fidarti di lui. Io ho intenzione di collaborare con lui, ma per me la fiducia non è un presupposto imprescindibile, ho altri mezzi per potermi assicurare che non mi faccia del male. Faró attenzione che non succeda niente neanche a te, scontato, ma ti consiglio di far svanire i tuoi dubbi, altrimenti, conoscendoti, ci sarebbero problemi.»
Non mi voltai per guardarlo, poichè sentendo il suo tono di voce perentorio sentivo un leggero disagio ( o forse, paura?) a volgere il mio sguardo verso di lui. Temevo di cadere nuovamente in quella spirale oscura e gelida che erano i suoi occhi, sensazione assolutamente spiacevole. Annuii e uscii dalla stanza.
Ebbi l'onore di essere scortata da Watari alla sede degli agenti dell'FBI, anche se ormai quella dicitura era impropria: tutti gli agenti dell'FBI erano stati uccisi. Scesi dall'auto salutando Watari, il quale mi informó che sarebbe tornato a prendermi tra 3-4 ore. Ebbi come la sensazione di non essere mai cresciuta, come i bambini che vengono accompagnati dai nonni a casa degli amichetti, mentre i "grandi" hanno da fare.
Confesso che questo pensiero non fece che alimentare la mia rabbia verso Elle, che non mi aveva portato con lui.
Entrai nell'edificio e salii le scale, raggiunsi la porta di Luke e prima di entrare ricordai che era buona educazione bussare.
Passarono circa 27 secondi prima che dall'altra parte dell'uscio qualcuno pronunciasse un "si avanti".
Sospirai con forza e mi resi conto solo dopo, con grande imbarazzo, che la porta era talmente sottile che Luke avrebbe potuto sentirmi.
Entrai fingendo una falsa disinvoltura, purtroppo la mia entrata in scena molto teatrale venne completamente rovinata da un corpo estraneo- che io non vidi- poggiato sul tappeto della stanza, a ridosso della porta. Inutile che mi dilunghi nel raccontare la caduta-anzi, il volo- che feci.
Una volta piombata elegantemente a terra, sentii Luke sghignazzare.
Mi alzai posseduta da un'aura omicida, quindi puntai violentemente il dito contro il giovane.
«Tu RAZZA DI PEDOFILO SCATTA FOTO LO HAI FATTO APPOSTA!» dissi, più con tono accusatorio che interrogativo.
«AHAHAHAHAHA MA GUARDATI! SEI UNO SPASSO!»
Arrossii di colpo: come poteva essere così sciocco? L'altro giorno mi aveva urlato contro di farmi gli affari miei, allontanandosi e lasciandomi sola nella via ( non che fosse quello ciò che mi aveva indispettito); ora, come se niente fosse, rideva della mia rovinosa caduta.
Si avvicinó raccogliendo il sasso incriminato, poi, tanto per mettermi ulteriormente in imbarazzo, avvicinó il suo viso al mio, osservandomi con insistenza.
« per distogliere l'attenzione dai tuoi occhi pensi ai miei?» dissi, provocandolo.
Mi colpì la fronte con le nocche.
«stai facendo progressi: non indossi quelle odiose lenti verdi...»
Mi pietrificai quando me lo fece notare: mi ero drammaticamente dimenticata di metterle.
Luke, allontanatosi, si sedette sulla scrivania. Probabilmente notó il mio spaesamento, paragonabile a quello di una bimba che, andando a trovare i suoi amichetti, dimentica il suo giocattolo preferito.
« non è poi una grande perdita...» esclamó lui.
«il colore dei tuoi occhi è molto più caldo e piacevole, senza quelle lenti»
Disse sottovoce, quasi volesse evitare di far sentire per intero la sua frase.
Sospirai di nuovo.
Perchè ogni volta che stavo con lui mi sembrava di essere in un manga Shoujo?


N.a.
Sono determinata a continuare questa storia, quindi dopo un anno(?) ecco un nuovo aggiornamento,
Prometto lo faró più spesso, anche perchè Luke Heaven ed Elle ormai sono diventati i miei bambini xDD!
Spero che qualcuno ricordi questa storia, se volete commentate, mi farebbe molto piacere^•^
Scusate per il modo in cui ho scritto, purtroppo è da parecchio che non mi esercito nella scrittura, quindi devo riprendere mano😅

Death note: Who were You?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora