Lettera n.4

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È il 31 Dicembre 2016.
Ho sempre amato il mese di dicembre, le luci, il natale, la famiglia, gli amici...
Già, gli amici.
Questi ultimi non ci sono quest'anno o, almeno, non sono presenti come vorrei.
Eppure lo scorso anno era tutto così diverso.
Lo scorso anno eravamo un trio, io, C ed M.
Andavamo spesso a casa di M, anche a non far niente. Stavamo insieme e questo bastava, il resto era secondario.
Avevamo un gruppo su WhatsApp, quel gruppo ha cambiato tanti di quei nomi nel giro di quasi un anno.
Eravamo unite, ma unite per davvero. Del tipo che qualsiasi cosa accadesse, le altre ne erano subito al corrente.
Credo che il 2015 sia stato l'anno migliore in quanto ad amicizie. Mi sono sentita per la prima volta parte integrante di un qualcosa, di un gruppo.
Eravamo noi tre e questo andava bene.
Poi però, ad aprile 2016 è cambiato tutto.
C'è stato un malinteso in crociera, un malinteso che ha cambiato tutto.
Uno stupidissimo ma intercambiabile malinteso.
Da allora M e C non si sono più parlate, C ha smesso di andare a casa di M, nessuno ha più scritto sul gruppo WhatsApp.
In un anno sono cambiate così tante cose che se ci ripenso - come ho ben pensato di fare stasera - mi prende la malinconia.
Facebook non fa altro che ripescare vecchie foto di noi tre sorridenti e unite con i suoi stupidi "Cosa è accaduto oggi".

Ve lo dico io che è accaduto oggi.
Oggi C, è a Viterbo e studia scienze biologiche.
Io ed M abitiamo nella stessa casa, ma la nostra amicizia non è più la stessa.
Il modo in cui è andata a finire la sua amicizia con C, l'ha cambiata, per quanto lei si rifiuti ancora oggi ad ammettere.
Ha cambiato anche me.

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