Mickey stava iniziando la nona ora del suo turno da dodici e i suoi piedi lo stavano già uccidendo. La tavola calda era insolitamente piena per essere un giovedì sera, ma significava anche che le mance erano buone...quindi non avrebbe dovuto lamentarsi in realtà, anche se lo faceva comunque con chiunque lo ascoltasse.
Uscì dalla cucina movimentata e spinse la porta laterale che portava al vicolo sul retro dove gli impiegati passavano la loro 'pausa sigaretta'. Si appoggiò al muro di mattoni e accese una sigaretta facendo un lungo, soddisfacente tiro con tanto di gemito. Fumare era l'unico vizio che non avrebbe mai perso, e ne aveva tanti.
Sbadigliò e si sfregò un occhio con la mano. Come al solito in quegli ultimi due giorni, l'immagine del volto di Ian Gallagher comparve nella sua mente.
Fin da quell'incontro nella caffetteria, gli sembrava impossibile togliersi quell'attraente rossino dalla testa. Aveva anche accettato dei turni extra per tenersi occupato e allontanare i pensieri dal ragazzo, ma sembrava che la cosa non lo aiutasse comunque.
Non poteva davvero crederci, rendersi così disponibile per un tizio che non conosceva neanche al di fuori di un paio di conversazioni, durante una delle quali era stato presente il fidanzato di Ian.
Aveva maledettamente bisogno di una scopata. Ecco tutto. Non scopava da quasi sei mesi. Aveva bisogno di trovare qualcuno di cui non conoscesse il nome, né la faccia, e di scopare senza un perché, così sarebbe tornato alla normalità. Avrebbe espulso Ian Gallagher dal proprio cervello.
La porta si aprì e April, una delle cameriere, lo raggiunse. Sorrise quando notò Mickey. Aveva iniziato a lavorare alla tavola calda poco più di un anno prima. Dopo aver rincorso senza sosta e in modo imbarazzante Mickey per qualche settimana, alla fine Mickey aveva dovuto dirle che era gay e che gli piaceva assolutamente il pisello. Le cose erano state tese e complicate per un po', ma ora erano a posti, anche se lei ancora si offriva di fargli una sega di tanto in tanto quando era ubriaca.
"E' fottutamente da pazzi stasera, vero?" fece April mentre cercava l'accendino nella tasca del grembiule. "Lo stronzo al tavolo dieci continua a palparmi il culo. Di solito lascia una mancia decente comunque, quindi suppongo che il lato negativo sia di lasciargli provare qualche emozione. L'affitto scade fra pochi giorni"
Mickey grugnì attorno alla sigaretta, non proprio dell'umore per una futile chiacchierata.
"Ehi, fai qualcosa stasera dopo il lavoro?" chiese April mentre si metteva la sigaretta fra le labbra color ciliegia e l'accendeva. "Alcuni di noi pensavano di uscire per il compleanno di Jermaine e bere qualcosa, in uno strip club gay a Boystown. Sarà divertente, dovresti venire"
Jermaine era uno degli aiuto cuoco...un appariscente, simpatico tizio che riteneva una missione personale quella di far ridere e di sollevare l'umore a tutti, non importava lo stress che si accumulava durante il lavoro.
Mickey apprezzava abbastanza Jermaine, ecco perché si ritrovò facilmente concorde a partecipare alla serata. Inoltre, decisamente poteva permettersi qualche forte drink dopo quella serata, e quale posto migliore per un gay che voleva una scopata a caso, se non un bar gay di Boystown?
Ian fece un sorriso ironico mentre ascoltava un cliente abituale che provava a raccontare una storia, riuscendo solo a cogliere il concetto visto che il tizio biascicava e aveva dei problemi a rimanere seduto. Ian scosse il capo divertito mentre lavorava con lo shaker per i cocktail che aveva tra le mani. "Penso sia ora che la pianti, Gage. Non riesci neanche più a mettere insieme due parole"
"Fanculo" vaneggiò Gage con uno sdegnoso gesto della mano. "Sto bene"
"Vai a casa e scopa con il tuo ragazzo, Gage. Non posso più servirti"
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The Wedding Planner. || Gallavich.
Fanfiction"Il campanello sopra la porta suonò e Mickey sollevò lo sguardo, aspettandosi il ritorno della sorella, ma invece si ritrovò a fissare un tizio dai capelli rossi. Un tizio dai capelli rossi che, quasi letteralmente, gli mozzò il fiato. Quell'uomo er...