Scintille

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Ian stava avendo un leggero problemino.

Non riusciva a smettere di pensare al proprio wedding planner.

Erano passati tre giorni da quando si era presentato a casa di Mickey. Tre giorni da quando Mickey aveva confessato di avere una piccola cotta per lui. Tre giorni da quando Ian si era stupidamente inclinato decidendo di posare un bacio su quelle meravigliose, fottute labbra.

Erano passati tre giorni, e non riusciva a smettere di pensare a tutto ciò che era accaduto, non importava con quanta forza ci avesse provato. Tentava di tenersi occupato e distratto con il lavoro, ma si ritrovava a sollevare lo sguardo ogni cinque minuti per vedere se Mickey avesse oltrepassato la porta. Tentava di lasciarsi andare correndo, ma ogni volta che i piedi colpivano il suolo, si rammentava di quanto rapidamente il suo cuore martellasse quando si erano baciati.

Anche quando stava penetrando il suo fidanzato, afferrando con forza i fianchi di Ayden, avvicinandosi sempre di più all'orgasmo, stava pensando a scopare il sedere perfettamente rotondo di qualcun altro. Stava pensando ai propri fianchi nudi contro le cosce pallide di e robuste al punto giusto di Mickey (le poteva soltanto immaginare).

"Sì, Ian, lì. Merda, amore. Fantastico" gridò Ayden quando Ian colpì quel sensibile punto dentro di lui che gli fece vedere doppio.

Ian serrò gli occhi, immaginando che fosse Mickey a dirgli quelle parole, e improvvisamente si bloccò e sussultò per l'orgasmo.

Quando fu completamente esausto, si tirò fuori e collassò sulla schiena, ansimando alla ricerca di aria e passandosi una mano sul volto sudato. A malapena si rese conto di Ayden che rotolò giù dal letto per andare a pulirsi come faceva sempre. Ayden non voleva mai stendersi e basta, non gli piaceva rimanere sporco, non rimaneva mai nel letto per crogiolarsi nell'atmosfera post-coito.

Ian, d'altro canto, di solito adorava i postumi dell'orgasmo. Adorava godersi la sensazione di tornare a percepire il proprio corpo dopo l'intenso apice e intanto rimaneva sdraiato nel proprio sudore e nel proprio sperma, e amava addormentarsi beatamente allungando gli arti dolenti.

In quel momento, tuttavia, non riusciva a pensare a nient'altro a parte lo schiacciante sentimento di colpevolezza che provava per il fatto di aver pensato ad un altro uomo durante tutto il tempo in cui faceva sesso con l'uomo che avrebbe dovuto sposare il mese successivo.

Se quella non era l'assoluta definizione di 'incasinato', Ian non sapeva proprio cosa fosse.

Ayden tornò con aria rilassata nella stanza un minuto dopo, fin troppo composto per qualcuno che l'aveva appena preso in culo. "Cos'hai ultimamente?" chiese rimettendosi sul letto e sistemandosi sulla schiena.

"Che intendo?" domandò Ian appoggiando leggermente le dita sul proprio stomaco nudo.

"Sembri molto più...'bisognoso' del solito" disse Ayden mettendosi sotto le coperte.

"Bisognoso?" chiese Ian, appena irritato e offeso dal termine.

"Sai cosa voglio dire...arrapato, fuori controllo" spiegò Ayden con un gesto noncurante della mano.

Ian deglutì pesantemente ed evitò di proposito il contatto visivo, perché sapeva esattamente il motivo per cui era così fuori controllo ultimamente. "Perché? Ti stai lamentando?"

"No, affatto" disse Ayden, piegandosi per baciarlo sulla guancia umida. "Era solo un'osservazione. Sembri non averne mai abbastanza di me in questi giorni. Comincio ad avere dei problemi nel tenere il passo" Si piegò poi dall'altra parte e spense la lampada sul comodino. "Devo dormire. Mi sveglio presto domani"

Ian trascinò lo sguardo lungo la curva della schiena nuda del fidanzato. Poi si passò una mano sul viso e sospirò, sapendo che doveva fare qualcosa per provare e correggere quella situazione prima che fosse troppo tardi.

The Wedding Planner. || Gallavich.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora