Una moneta per i tuoi pensieri

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Il telefonino di Mickey vibrò sul tavolino, ma non si disturbò nemmeno di guardare lo schermo per vedere chi stesse chiamando. Sapeva già chi era.

Erano passati due giorni dal suo appuntamento assolutamente infernale, e non si era preoccupato di accettare nessuna delle chiamate di Ian. Sapeva, ora più che mai, che doveva allontanarsi dal ragazzo perché le cose stavano sfuggendo fin troppo al suo controllo.

Dato che non riusciva a scopare decentemente con qualcuno senza pensare a un uomo fidanzato, qualcosa decisamente non andava per un cazzo.

Aveva giurato, da ora in avanti, di mantenere il loro rapporto in maniera strettamente professionale...niente partite di baseball, niente incontri al bar, niente chiamate all'improvviso, niente. Solo cose che riguardassero il matrimonio, punto e basta.

Sapeva che alla fine avrebbe dovuto rispondere al telefono e parlare a Ian di tutto ciò, ma non ci riusciva ancora. Aveva paura che sarebbe tornato sui suoi passi una volta sentita la voce di Ian.

Quello era un raro giorno libero sia per Mickey che per Mandy, e avevano pensato di non fare nulla e di rimanere in pigiama; mangiare roba da asporto, fumare un po' di erba, e dedicarsi ai videogiochi per tutta la giornata.

"E' ancora Ian?" chiese Mandy, indicando il telefono di Mickey, senza però osare distogliere gli occhi dalla tv.

"Sì" disse Mickey semplicemente premendo i pulsanti del controller con vigore, rifiutandosi di lasciar vincere Mandy per la quinta volta di fila. Non sarebbe successo, cazzo.

"Intendi ignorarlo e basta? È la quarta volta che chiama in due giorni"

"In realtà è la quinta...e alla fine risponderò" fece Mickey. "Non ti preoccupare"

"Sai che lui non ha fatto nulla di sbagliato, vero? Non è colpa sua se hai una strana, folle cotta per lui"

"Non ho una strana, folle...che cazzo, Mandy?! Quindi improvvisamente adesso vuoi che io parli con lui? Tre giorni fa, mi stavi dicendo di chiudere questa storia"

"Sì, ma non devi fare completamente lo stronzo" disse Mandy, gridando poi di gioia quando, nel gioco, lo sconfisse raggiungendo il traguardo. "Ah! Alla faccia tua, perdente!"

Mickey lasciò il controller sul tavolino come lo sconfitto irritato che era. "Vaffanculo, imbrogliona del cazzo! Mi hai distratto con tutte quelle dannate chiacchiere su Ian!"

"Fottiti, stronzetto! Devi lavare i piatti per tutta la prossima settimana!"

Ci fu un colpo alla porta e un Mickey cupo e brontolone si alzò per aprirla, prendendo i soldi dal tavolino per pagare il cibo che avevano ordinato.

"Sì, fanculo a te e ai tuoi piatti, stronza" disse aprendo la porta. Sollevò lo sguardo, aspettandosi un imbarazzato adolescente brufoloso con la pizza, ma si ritrovò invece davanti a un Ian Gallagher irritato e sexy da morire.

Mickey fu preso completamente alla sprovvista mentre fissava quegli intensi occhi verdi e si costrinse a distogliere lo sguardo. "Che cazzo vuoi?"

"Il tuo telefono è rotto?" chiese Ian con tono monocorde.

"Il telefono è a posto" disse Mickey, la voce stridula. Si grattò la punta del naso con il pollice, ancora incapace di guardare Ian negli occhi.

"Allora cosa c'è? Mi stai semplicemente ignorando del tutto?" chiese Ian con una scrollata di spalle. "Che razza di wedding planner ignora le chiamate dei propri clienti?"

"Che razza di cliente invita il proprio fottuto wedding planner a passare la giornata insieme mentre il fidanzato è via?" scattò Mickey di rimando, pentendosi di quelle parole subito dopo averle pronunciate.

The Wedding Planner. || Gallavich.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora