Capitolo 19

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''No, Tayler, mi rifiuto categoricamente di andare a parlare con mia madre'' incrociai le braccia.
Si era catapultato come una furia in casa, dopo che avevamo litigato per un'ora al telefono. Pretendeva che andassi a parlare con mia madre. La verità è che volevo, e lui lo sapeva, ma avevo paura, e sapeva pure questo.
''Dai, piccola, lo sappiamo entrambi che vuoi'' cantilenó.
''No, non voglio, non mi interessano le sue motivazioni''
''E invece si. Stai impazzendo dalla voglia di avere delle risposte, ma hai paura''
''Non ho paura'' quasi urlai.
''Ti si vede negli occhi che hai paura di una risposta che possa farti soffrire, ma hai il diritto di saperlo'' mi prese il viso tra le mani.
''Okay'' sbattei il piede a terra furiosa.
Molto probabilmente avrei sofferto, ma avevo bisogno di una sua risposta.
''Ho terribilmente paura'' abbassai gli occhi.
''Lo so, ma saró lì con te'' mi diede un bacio dolce sui capelli.
''Non puoi, e se ti vedessero? No, vado da sola''
Chiuse gli occhi, sembrava sconfitto. Poi però lo vidi sorridere.
''Che ti prende?'' lo guardai confusa.
''E se le dicessi di venire qui?''
''Si, può essere, ma non credo che verrà''
''Provaci'' mi diede un bacio a stampo.

Presi il telefono e scrissi a mia madre.
Me: Potresti venire a casa di Tayler? Dobbiamo parlare di Reeve.
L'ansia mi stava distruggendo. Non rispondeva e io non potevo fare altro se non girare per casa sotto gli occhi stralunati di Tayler.
La solita vibrazione mi fece sobbalzare.
Mamma: Sto arrivando, ma solo perché sono di strada.
Feci un sorriso, ma l'ansia non aveva intenzione di andarsene.

Lanciai un'imprecazione quando il campanello suonò. Tayler si mise a ridere e andò ad aprire.
Tubino nero, tacchi dodici neri, capelli legati perfettamente in uno chignon e trucco impeccabile.
Era sempre lei, Miriam Evans, anche dopo più di cinque mesi. Si, erano cinque mesi che non vedevo mia madre ma non mi era mancata per niente.
<<Chi vuoi prendere in giro? Ti è mancata eccome. E invece no.>>
I suoi occhi saettarono su Tayler. Lo guardò a lungo analizzandolo da testa ai piedi, poi lo salutó con un cenno della testa che Tayler ricambiò nello stesso modo. Poi i suoi occhi si sposarono su di me.
Nessuna emozione trapeló dal suo ''ciao Emily''. Ma che mi aspettavo? Baci e abbracci? Non li avevo ricevuti quando ero a casa, figuriamoci in quel momento.
''Bella casa'' disse guardando Tayler.
Rimase un po' interdetto da quella frase ma si riprese subito.
''Grazie, merito di Emily'' disse rivolgendomi uno sguardo pieno di orgoglio.
''Di cosa dovevamo parlare?'' mi chiese.
La sua voce, proprio come all'inzio non faceva trapelare nessuna emozione. Mi sembrava di avere a che fare con l'avvocato Evans e non con mia madre Miriam.
''Di Johnatan Reeve. Perché l'hai fatto? Perché mi hai difeso in quel modo?'' dissi guardandola negli occhi.
In quel momento vidi un momento di debolezza attraversarla.
''Per mantenere in piedi il nostro cognome. Quello che tu non meriti di avere'' rispose poi.
''Mi stai dicendo che hai mosso mari e monti per far valere ancora il nostro cognome? Davvero?'' assottigliai gli occhi.
''Esattamente, Emily'' disse fredda.
Il mio nome pronunciato dalla sua bocca mi fece rabbrividire, come quando lo aveva pronunciato Brandon.
''Mi stai dicendo che non ti ha fatto nessun effetto sapere che tua figlia è stata quasi uccisa? Non ti fa nessun effetto sapere che tua figlia è stata rapita ed è finita in ospedale? Non ti fa nessun effetto sapere che Brandon è tornato e che me lo sono ritrovato faccia a faccia? Non ti fa nessun cazzo di effetto sapere che tua figlia ha rischiato la vita più di tre volte? Davvero?'' il tono della mia voce si faceva sempre più alto a ogni parola che dicevo.
Sorrise in modo amaro e poi arrivó il colpo finale.
''No''
Fredda, gelida, sentii ogni minima cellula congelarsi a quelle due lettere che mi avevano definitivamente distrutto. Se prima c'era una possibilità di ritorno a quel rapporto madre-figlia che avevo sempre desiderato, ora non era rimasto nessun motivo, nessuna ragione.
Sentii gli occhi pizzicare e vidi Tayler serrare la mascella e stringere i pugni.
''Fuori da questa casa'' dissi apatica.
Vedendo che non si muoveva la mia rabbia salí.
''Fuori da questa cazzo di casa'' urlai indicando la porta.

Si alzò continuando a guardarmi negli occhi, prese la sua borsa e con la più noncalanche uscii senza nemmeno salutare.

Le braccia di Tayler mi avvolsero, ma in quel momento nulla avrebbe potuto salvarmi.

***

Tayler era rimasto con me un'ora ma io ero rimasta in silenzio, nell'apatia più totale. Poi quando se ne andò, le emozioni inziarono a mescolarsi fino a lasciarmi esausta.
La prima fu la rabbia.
Iniziai a tirare pugni al muro fino a farmi uscire sangue dalle nocche. Ma, nonostante il sangue, non mi fermavo.
Poi arrivó il dolore.
Iniziai a piangere appoggiata a quel muro mentre le nocche continuavano a sanguinare.
Poi arrivò la felicità malsana.
Inziai a ridere. Di quelle risate fragorore. Ma ogni sorriso o risata era pieno di veleno.
E infine arrivó l'apatia.
Credo che l'apatia sia la cosa peggiore. Ti logora dentro, distrugge ogni particella del tuo corpo. Ti lascia lì, immobile, a fissare il nulla. Sembri vuota, ma la realtà è che mille emozioni si stanno scatenando dento di te come un turbine.

''Devi smetterla, ti stai uccidendo'' mi rimproveró Tayler per telefono.
''Tayler sto benissimo''
''No, non stai bene. Ti stai distruggendo''
''No, sto bene. Ho solo bisogno di dormire''
''Ti prego piccola'' potei sentire la sua voce rotta.
''Tayler, fidati, è tutto okay. Me lo aspettavo. Lo sapevo da quando mi hai detto che non si erano fatti vedere all'ospedale. Volevo solo sapere se mia madre davvero mi odiasse fino a questo punto. Non ha battuto ciglio quando le ho detto di Brandon. È la risposta a tutto. E ora buonanotte''
Sapevo di essere fredda con lui, ma non potevo farne a meno.

Mi addormentai tra le lacrime mentre ripetevo come un mantra: ''mia madre è morta''. Forse quello era l'unico modo per poterla dimenticare definitivamente .
Mia madre era morta.
Da quel giorno era morta.
Dal momento in cui aveva pronunciato quel "no", lo era. Da quando avevo incontrato i suoi occhi marroni che in quel momento sembravano di ghiaccio.
Miriam Evans era morta e con lei anche io.

Cosa ne pensate di una madre così? Secondo voi ci sarà un ritorno? Faranno mai pace? O davvero Miriam Evans è morta per Emily?
Spero che vi piaccia.
All the love, -M

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