Capitolo 49

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Il ritorno a scuola era davvero un incubo, anche dopo solamente due giorni. Figuriamoci quando, prima di entrare, ti ritrovi Allyson Barlow stretta in quel vestitino striminzito, con chili di trucco e con quei dannati trampoli.
Quella ragazza era come una sanguisuga che prendeva tutto il mio autocontrollo.
Allyson e Trevor avrebbero potuto fare una bellissima coppia.

E poi successe quello che mai avrei creduto.
Quei due davvero stavano insieme, diamine!
Lui si avvicinò a lei e la baciò passionatamente mettendole le mani sul culo per poi strizzarlo un po'.
"Sto per vomitare" finsi un conato di vomito.
"Sarà la tua fine, Emily. Se divisi ti facevano impazzire, insieme ti manderanno dritta ad un ospedale psichiatrico" disse Chloe più bianca di quello che già era normalmente.
"Sei molto incoraggiante eh" sbottai guardandola male.
"Lo so" rispose sorridendo e mi prese a braccetto.

"Oh, chi si rivede, Emily Evans" miagolò Allyson mentre Trevor si stampò in viso un ghigno.
"Allyson Barlow, Trevor Hunter" dissi con tutto l'odio che provavo per quei due
Rimarcai il cognome Hunter.
È ora di rivelarvi un segreto.
Fino alla seconda elementare io ero conosciuta come Emily Hunter. Poi quel bastardo che, per mia sfortuna, mi tocca chiamare "padre", se ne andò e mia madre, usando le sue conoscenze, fece in modo che prendessi il suo cognome, Evans appunto.
Trevor mi lanciò un'occhiataccia: aveva capito quel tono e mi stava avvisando, come se avessi avuto paura di lui! Ormai avevo superato di peggio.
"Allyson, cara, devi sapere una cosa. Trevor..."
Il ragazzo in questione impallidì.
"Ally, andiamo in bagno che ho voglia di te" disse con un sorriso malizioso prendendo in pieno il bersaglio.
Se ne andarono e io lo guardai con un sorrisetto soddisfatto.
"Sei mitica" commentò Chloe scoppiando a ridere.

"Con Drake come va?" chiesi mentre ci avviavamo verso la classe.
Si bloccò di colpo in mezzo al corridoio e divenne paonazza. Era praticamente diventata un tutt'uno con i suoi capelli.
"Bene" rispose poi.
"Solo bene? Stai per svenirmi in mezzo al corridoio e mi dici solo bene?" sorrisi.
"Si, beh, sai quando siamo usciti dopo che mi hai detto di parlargli? Ecco, sai che mi imbarazzo per qualunque cosa, con lui così vicino a me sono praticamente andata a fuoco. Lui mi ha detto che sono bellissima quando arrossisco e poi mi ha baciata" disse senza nemmeno respirare.
"Ehi, respira" ridacchiai "Quindi va più che bene?"
Annuii sorridendo. Ero felice per lei, si meritava uno come Drake e sapevo che non le avrebbe mai spezzato il cuore. Oppure sarebbe morto, semplice.

Quel giorno, a quanto pare, era il giorno delle confidenze amorose.
Infatti, poco dopo, prima che entrassi in classe, mi chiamò Hanna.
"Lo odio" sbraitò senza nemmeno aspettare che la salutassi.
"Hanna? Perché mi chiami? Non sei in classe?" chiesi confusa.
Non avevo bisogno di chiedere a chi si riferisse, era ovvio. Andrew.
"No, sono in bagno" sbarrai gli occhi.
"Tu che salti un'ora? Che ha fatto?"
Era davvero grave. Hanna "la secchiona", non saltava le lezioni, nemmeno con quaranta di febbre.
"Ieri siamo usciti, abbiamo cenato insieme, siamo stati benissimo e, quando mi ha riaccompagnata a casa in moto, mi ha baciata. Ti rendi conto? Il nostro primo bacio" potei vederla sorridere ma poi divenne di nuovo seria "Oggi cosa succede? Arrivo a scuola sorridendo come un'ebete e lo trovo mentre bacia una ragazza. Non ho fatto nulla, sono solo corsa via piangendo. Ora sono in bagno e non so cosa fare, mi viene solo da piangere" sentii la sua voce rompersi.
"Andrew è un idiota patentato, si sa. Ma si vede lontano un miglio che ti vuole bene, avrà avuto un buon motivo. O almeno per il cervello ritardato che i ragazzi hanno. Oggi, appena uscita da scuola, ti vengo a prendere alla tua e facciamo un po' di shopping riparatore. Ora smettila di piangere, esci da quel bagno, entra in classe e ritorna Hanna la secchiona che tanto adoro. Si risolverà tutto,okay?" sorrisi anche se non mi poteva vedere.
"Grazie Emily, davvero, ti voglio bene" disse sincera.
"Anche io"

"Uff" sospirai "Certo che chiedere consigli d'amore a me è grave" dissi.
Di fianco a me c'era Tayler che mi guardava sorridendo.
"Non ti chiedono consigli d'amore, chiedono solo una spalla su cui appoggiarsi e piangere. E tu sei l'unica" alzò le spalle.
Sorrisi.
"E tu? Dove eri andato?"
Si irrigidì subito.
"Nulla, ero a fare un giro con Carter e Erik. Stavamo parlando" disse agitato.
"Tayler, sicuro?" gli presi il viso tra le mani puntando i miei occhi su di lui.
In quel momento entrò Trevor e entrambi corremmo a guardarlo.
"Si, sicuro" disse poi senza smettere di fissarlo.

***

"Dio, Hanna" la accolsi in un abbraccio forte.
Aveva uno stato davvero pietoso. Gli occhi erano tremendamente gonfi, rossi, il trucco era sbavato e parti della maglietta erano bagnate.
"L'ho ritrovato con lei" singhiozzò contro la mia felpa "Gli ho urlato contro e lui mi ha detto che quello che è successo ieri non è significato niente. Ma io mi ci sono innamorata, Emily"
"Shh" la strinsi più forte.
Che potevo dirle? Certe volte le parole possono essere superflue. A lei serviva qualcuno che le desse una spalla su cui piangere, come aveva detto Tayler, e io volevo dargliela, dovevo farlo.
"Shh" ripetei sussurrando "Guardami" le presi il viso fra le mani.
Le cancellai con i pollici le lacrime e le tracce del mascara e della matita che erano colati.
"Ora shopping riparatore come ti avevo promesso. Ti scegli un bel vestito e quello che vuoi, ma prima andiamo ad ingrassare" sorrisi e lei ricambiò debolmente.
Era proprio vero: l'amore distruggeva.
L'amore distrugge chiunque, anche i più forti.

***

"Ti sta divinamente" la guardai ad occhi spalancati.
Aveva provato un vestito ed era davvero bellissima.
"Grazie" ridacchiò facendo una giravolta su se stessa.
"Sai una cosa? Te lo compro io" sorrisi.
Sapevo che la sua famiglia era piuttosto umile e sapevo che non si sarebbe mai comprata quel vestito da sola.
"No, non posso accettare, costa una fortuna" disse.
"E smettila, te lo compro io e basta" mi impuntai
Avvampò e mi sussurrò un "grazie" pieno di riconoscenza, lo capivo dai suoi occhi.

***

Arrivai a casa e il telefono iniziò a vibrare.
Feci un'espressione disperata mentre Tayler mi guardava divertito dal divano.
Crystal.
"Oddio, e mo che succede?" roteai gli occhi e poi risposi.
"Perché non mi hai mai parlato di miss "continuo a fare l'occhiolino a Erik manco avessi un tic nervoso"?" sbraitò.
"Miss chi?" chiesi confusa.
"La puttana che ci prova spudoratamente col mio ragazzo" urlò.
"No, non ci posso credere" sussurrai roteando gli occhi pronta per sentire altre lamentele. A quel punto preferivo quando Trevor mi puntava il coltello al collo.
<<Dopo questa, posso morire in pace>> rise la mia coscienza.

Capitolo di passaggio ma spero che vi piaccia comunque. Vediamo una Emily intenta a dare consigli amorosi.
Emily. Davvero? AHAHA

All the love, -M

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