"Piccola, svegliati" sussurrò una voce.
La riconobbi subito: era Tayler.
Sorrisi.
"Tayler, sei qui"
"Ci sono sempre, piccola. Sai che ti amo" sorrise.
"Ti amo anche io" sorrisi.
Vidi la sua figura scomparire.
"Tayler, dove vai?" urlai.
"Sto arrivando, piccola, ti vengo a prendere. Ora però svegliati e scappa" la sua voce era ovattata.
"Tayler" urlai.Aprii gli occhi di colpo.
Ero sdraiata.
Mi guardai intorno.
Ero in una casa.
"Tayler" urlai.
"Oh, Emily, il tuo principe non ti troverà mai. Vivrai per sempre con il tuo fratellone, tua sorella, Brandon e la mamma" aveva un sorriso che lo faceva sembrare un pazzo maniaco.
"Tu sei totalmente pazzo se credi che resterò qui" risi amaramente.
"Ad ogni passo falso che farai avrai una punizione, quindi ti conviene rimanere al tuo posto"
"Non sono un giocattolo e non permetterò di farmi trattare così da voi. E poi cosa volete farmi? Scualacciarmi?" scoppiai in una fragorosa risata.
Sentii le sue grosse mani sul mio collo. Il fiato iniziò a mancarmi.
Misi le mani sulle sue cercando di levarle, ma era troppo forte.
Le forze cominciarono a mancarmi a causa della poca aria che mi arrivava ai polmoni e lasciai che le mani mi cadessero sui fianchi.
"Lasciala, Trevor, ci serve viva" disse Brandon apatico spuntando dal nulla.
Staccò le mani e io iniziai a tossire.
Vidi quello stronzo del mio salvatore venire verso di me e sedendosi sul tavolino di fronte al divano sul quale ero sdraita.
"Come stai?" mi accarezzò una guancia.
"Non toccarmi" ringhiai alzandomi a sedere.
"La mia micetta" ghignò.
"Non chiamarmi in quel modo"
"Ci sarà da divertirsi" esordì e si alzò andando verso la cucina.
"Benvenuta a casa" esclamò una donna sorridente.
La guardai in cagnesco e non risposi.
"È maleducazione non rispondere" disse poi accigliata.
"Le assicuro che è meglio che io non risponda" dissi apatica.
"Perché?" disse battendo le folte ciglia.
"Potrei spaccarle quel suo bel faccino, puttana" ringhiai.
Un bruciore mi invase la guancia.
"E tu? Da dove sei spuntata, troietta?" sbottai tenendomi la guancia dove Sara mi aveva appena tirato uno schiaffo.
"La famiglia al completo" borbottai guarandoli uno ad uno.
"Che hai detto?" sbottò Trevor.
"Dov'è la mia camera, fratello?" dissi con un sorriso amaro.
Sorrise soddisfatto.
"Al terzo piano. Quella a destra è la tua, quella a sinistra è quella di Sara. In fondo al corridoio c'è un bagno doppio, la tua parte è sempre quella a destra"
"Vedo che non vedevate l'ora di portarmi qui, eh?" sbottai salendo le scale.
Quella casa era infinita. Guardai bene ogni angolo, cercando di imprimere nella mia testa ogni singolo dettaglio.
Dovevo uscire da lì.
Mi sembrava tanto la casa delle bambole di Pretty Little Liars. Ci mancavano solo le porte sigillate ed era uguale.
Entrai nella mia camera.
Era grande ma decisamente non accogliente.
Mi chiusi a chiave e iniziai ad esplorarla, letteralmente.
Aprii la finestra: c'erano delle sbarre.
Mi immaginai quegli stronzi tutti e quanti con la felpa nera alla A.
<<La tua pessima ironia non ti aiuterà ad uscire da lì. E credimi, per quanto potrà provarci, Tayler non ti troverà. Grazie tante.>>
Di bene in meglio, come si suol dire.Mi buttai sul letto esausta. Non potevo crederci. Mi aveva drogato e portato in quella casa.
Quella famiglia non era mossa dalla vendetta ma dalla pazzia, davvero.
Sentii gli occhi bruciarmi.
"No Emily, finchè sarai qui, non piangerai, nè davanti a loro nè da sola" dissi in un sussurro
Mi addormentai quasi subito nonostante fosse mattina.Tayler's pov
"È venuta qui con un ragazzo?" chiesi al barista accertandomi che quello che avevo sentito non fosse frutto della mia immaginazione.
Dopo aver girato mezza Milano, avevo deciso di chiedere ad ogni fottutissimo bar.
Fino a quando arrivai al Night.
Il barista roteò gli occhi esasperato. Se solo avesse saputo...
"Si" sbottò "Lui era dentro e lei è entrata subito dopo. Si sono seduti e lui le ha offerto una birra già aperta. Ha esitato ma ha accettato. Sembrava che manco si reggesse in piedi. Poi ha iniziato a comportarsi in modo strano ed è svenuta" disse per l'ennesima volta.
"Ma è sicuro che corrispondano alla mia descrizione?" chiesi per la millesima volta.
"Si" cantilenò "Lei non troppo alta e capelli marroni, lui capelli neri e occhi azzurri"
"Cazzo" urlai.
"Ti do qualcosa, ragazzo?" mi chiese.
"No" sbottai e me ne andai senza salutare nè ringraziare .Dove cazzo era?
Ero esausto, nervoso, stressato. Stavo totalmente uscendo di testa.
Era già passata una notte e non sapevo nulla di lei.Emily's pov
Sentii qualcuno bussare alla porta della mia nuova e bellissima camera.
"Chi cazzo è?" sbraitai.
"Mocciosa, noi usciamo, vieni con noi?"
"Preferisco morire di solitudine qui dentro che venire con voi" risposi acida.
"Come vuoi, sorellina"
Sentii i passi di Sara allontanarsi e poi sentii una serratura: erano usciti.
Era il mio momento. Avrebbero capito chi è Emily Evans.Mi alzai e andai in bagno per sciacquarmi un po' il viso. Quando uscii, scesi direttamente in salone.
L'orologio sulla parete diceva che erano le undici.
Avevo tempo minimo un'ora: molto probabilmente sarebbero tornati per pranzo.Aprii uno ad uno i cassetti del mobiletto che si trovava in sala fino a trovare un blocchetto per gli appunti e una penna.
Iniziai a stilare una lista delle cose che mi sarebbero servite. La Dora che era in me stava fuoriuscendo.Arrivata al punto "armi" mi bloccai di colpo. Mi tolsi la scarpa destra e notai il coltellino.
Tayler aveva insistito a farmi girare sempre con un coltellino nella scarpa e aveva ragione: era utile e non sentivi nemmeno la sua presenza.
Ma non mi bastava, avevo bisogno di una pistola carica.
Presi il primo foglio della lista, lo strappai e, piegandolo accuratamente, lo misi nel reggiseno.Avevo deciso di partire dalla sala, poi la cucina e il bagno del primo piano. Successivamente il secondo piano con la camera della felice coppietta e del mio adorabile fratello. Infine quella di Sara.
"Mantieni il sangue freddo, Emily, guardala come se fossi un investigatore. Ti hanno sempre affascinata i gialli" dissi ad alta voce.
<<Già partiamo male. Zitta e renditi utile. Mi sembri troppo entusiasta per una che potrebbe morire da un momento all'altro.>>***
Avevo controllato ogni centimetro della sala, pure sotto il divano. Avevo trovato solo una chiave nel lampadario. Non potevo prenderla, quindi la rimisi a posto dopo averne ricalcato la forma sul mio foglio e averne scritto la posizione.
Era passata un'ora e mezza e mi stavo dedicando alla cucina quando sentii un rumore alla serratura.
Rimisi a posto il più velocemente possibile i libricini di cucina che contenevano strani foglietti che, appunto, stavo analizzando, e mi buttai letteralmente sul frigorifero.
Aprii l'anta dietro alla quale mi nascosi cercando di tranquillizzare il battito del mio cuore e di calmare il mio respiro.
"Che ci fai lì?" chiese duro Brandon.
Ah, no, scusate, papà.
"Bevo" risposi.
Presi velocemente una bottiglia dal frigo e gliela mostrai.
Chiusi l'anta sulla quale mi ero letteralmente appesa per evitare di crollare a terra dalla paura che avevo preso.
"Mangi con noi?" chiese la donna della quale ancora non sapevo il nome e che sicuramente non mi interessava conoscere.
"No, mangio in camera" sbottai "Scendo a prendere il piatto quando sarà pronto"
Se credevano di poter giocare alla bella famiglia felice si sbagliavano di grosso.Mi chiusi in camera e mi appoggiai alla porta strisciando fino a sedermi a terra.
Mi misi le mani fra i capelli.
Era una situazione paranormale. Il migliore dei film horror non mi batteva.
O aspettavano che cedessi fino a pregarli di uccidermi come il tizio inquietante di "Il terrore del silenzio". Oppure davvero mi vedevano come un giocattolo e, da perfetti psicopatici, avevano deciso di giocare alla bella famigliola felice.
Non avrei ceduto mai e, anche se non l'avrebbero mai pensato, io stavo giocando con loro.
Se credevano davvero che mi facevo chiamare "figlia" o "sorella", si sbagliavano di grosso, era solo il gioco a chi moriva prima. E, come sapete, adoravo le sfide.Mi alzai in piedi, levai la scarpa e ne estrassi il coltellino.
Me lo girai fra le mani con un sorriso da psicopatica.
"O uscirò da qui, o morirete tutti" sussurrai.Che succederà?
Tayler la troverà? Riuscirà a salvarla? Oppure dovrà fare tutto da sola?
Saranno lunghi capitoli, lunghi giorni, e tanti casini. Sapete che vi amo AHAHSpero che vi piaccia.
All the love, -M
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Un errore bellissimo 2
RomanceSequel di UN ERRORE BELLISSIMO. COMPLETA. Tayler e Emily non sono mai stati più felici di così. Finalmente nelle loro vite incasinate, tutto sembra andare a posto. Ma, come dice Leopardi, la felicità è solo un momento di intervallo tra un male e l'a...