Capitolo 74

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"Ancora non ci credo che quel verme verrà in casa nostra" ringhiò Tayler mentre girava per la sala in agitazione. Io semplicemente stavo seduta sul divano a distruggermi le mani per il nervoso.
Diciamo che Tayler non l'aveva presa tanto bene. Avevamo discusso e anche piuttosto animatamente durante il viaggio in macchina per poi esplodere a casa.
E ora stavamo aspettando con ansia Mike.
Ma niente, il campanello non ne voleva sapeva di suonare.
"Io lo uccido" ringhiò Tayler.
"E io ti aiuto se non si presenta" ringhiai a mia volta.
Manco a farlo apposta che il campanello suonò esitante.
Sobbalzai mentre Tayler tirò fuori la sua espressione più cattiva.
"Evita le stronzate ed entra" sbottò.
Forse Mike aveva pensato bene di salutarlo o peggio allungargli la mano.
"Ciao Emily" disse sorridendo.
"Evita le stronzate e parla" sbottai.
Tayler mi guardò con orgoglio e io dovetti trattenere una risata. Eravamo troppo simili.
"Posso?" chiese indicando il divano.
Annuii, si sedette e io le seguii. Guardai Tayler chiedendogli silenziosamente di sedersi accanto a me ma lui scosse la testa. Sospirai e tornai a guardare Mike.
"Ti ho vista quel giorno, eri distrutta, lo capivo dai tuoi occhi rossi e dal viso stanco, ma sorridevi. Ti ho visto lottare con Tayler mentre trattenevi le lacrime" disse a bassa voce.
"Frena, tu non sai niente di noi, quindi evita di parlare della nostra relazione" ringhiò Tayler da in piedi.
Era già spazientito, lo capivo da come batteva il piede sul pavimento.
Annuii e continuò: "Eri bella, dannatamente bella"
Bloccai il respiro respiro, sconvolta, e guardai Tayler: sembrava tranquillo. In effetti lui aveva sempre detto che Mike nutriva un interesse nei miei confronti.
"Mi ero già innamorato" sussurrò poi facendomi crollare tutto addosso.

Tayler's pov

Sapevo che le sbavasse dietro, ne ero certo, ma sentirgli dire quella frase, mi aveva fatto uscire di testa.
Lei era solo mia.
Strinsi i pugni: un'altra parola simile e lo avrei ucciso.
"Mi sono innamorato di te dal primo momento" sorrise.
Strinsi ancora di più i pugni fino a far diventare le nocche bianche.
Emily mi guardò implorante: mi stava chiedendo di stare calmo.
Perché? Perché me lo stava chiedendo?
Volevo urlare, volevo tirare un pugno al muro, o forse due, o forse a Mike.
"Quella volta ti ho mentito" sussurrò abbassando la testa.
"Quando?" chiese dolcemente.
Dolcemente? Stavo per impazzire.
"Al Divina, quando ti ho detto per telefono che Tayler si era baciata la biondina" disse e mi guardò subito.
Io invece lo guardai stralunato: non capivo. Quando?
Rimasi a pensarsi su un po' fino a quando non capii: ci eravamo lasciati, quel giorno ero con Erik e non ci volevo andare in quel posto. Avevamo bevuto entrambi fino ad andare nel cesso a vomitare tutto. Emily mi aveva attaccato con la storia della biondina, ma pensavo che fosse solo una provocazione. E invece no.
"Figlio di puttana" ringhiai e in un attimo fui davanti a lui. Lo presi per il colletto della maglietta e lo alzai dal divano.
"Io ti uccido" ringhiai.
"Tayler, lascialo" sussurrò Emily mettendomi una mano sul braccio.
"Hai sentito che ha fatto? Ha reso tutto difficile" sbraitai sotto lo sguardo terrorizzato di Mike. Emily mi guardava tranquilla, invece.
"Ma abbiamo risolto, no? Ora il problema è un altro, dopo potrai prenderlo a botte" sorrise dolcemente e lo buttai sul divano come se era un sacco di patate.
O un sacco di merda.
"Continua" sbottai e mi sedetti sul tavolo basso di fronte al divano.
Mi trovavo in mezzo a entrambi. Avrei potuto prendere la mano a Emily, in caso avesse avuto bisogno, e tirare un pugno a Mike.
"Mi sono unito a Trevor e Brandon per questo motivo. Ero arrabbiato con te, Emily" la guardò con rabbia "Tu amavi lui" guardò me "E io amavo te" ritornò a guardarla.
"Mike, non sempre l'amore può essere ricambiato" disse lei calma "E io non lo sapevo"
Lui fece un sorriso amaro.
"Volevo vederti soffrire come avevo sofferto io"
Emily in uno scatto veloce portò la mano sulla mia e gliela strinsi. Voltò il viso verso di me e i suoi occhi mi lasciarono interdetto: erano diversi, non erano i suoi, erano un miscuglio di emozioni che era difficile da decifrare. Potevo vedere odio e rabbia, quelle risaltavano di più sicuramente.
"E tu questo lo chiami amore?" chiese gelida.
"Io ti amavo, ti amo tutt'ora" urlò.
Solo il pensiero che, se non ci fossi stato io, Mike molto probabilmente avrebbe provato a baciarla, mi fece gelare il sangue nella vene.
"Chi ama non fa questo e se mi avessi amato davvero avresti fatto di tutto per proteggermi. Ma no, tu mi hai mandato nella tana del diavolo" disse con cattiveria.
"Mi dispiace" sussurrò.
"No, non ti dispiace, perché sei uno stronzo, egoista di merda" sbraitò alzandosi facendo scivolare via la sua mano dalla mia.
"Mi dispiace davvero, Emily" urlò Mike a sua volta "Ho capito di aver fatto una cazzata" si alzò in piedi.
Emily puntò i suoi occhi in quelli di Mike e, in uno scatto veloce la sua mano si alzò ma Mike la bloccò. Emily alzò l'altra ancora più furiosa ma quel figlio di puttana bloccò anche quella.

Quel nano di merda stava rischiando grosso.
"Lasciala" sibilai.
"Stanne fuori" urlò.
"Ti ho detto di lasciarla" sbraitai mentre il mio pugno si scontrava violentemente contro il suo naso.
Staccò le mani dai suoi polsi e indietreggiò tenendosi il naso con il dorso delle mani.
"Sei impazzito?" ringhiò guardandomi con cattiveria.
"Sei solo un figlio di puttana" sussurrai prendendogli io colletto della maglia "Esci da questa casa e dalle nostre vite" ringhiai buttandolo con forza indietro.
Perse l'equilibrio e andò a sbattere contro il muro.
Era conciato male.
Emily lo guardava con sguardo vuoto.

"Ti volevo bene, mi fidavo di te" sussurrò ad un tratto.
Corsi a guardarla: stava piangendo.
"Ma tu mi hai mentito dal terzo giorno" scosse la testa con un sorriso amaro.
Le presi la mano e la strinsi.
"Vattene e non farti vedere mai più" disse apatica.
Mike annuì e andò verso la porta. Abbassò la maniglia e, prima di uscire, sussurrò una cosa che mi fece uscire di testa.
"Ti amo, Emily, e ti avrò, lotterò fino a quando sarai mia"

Nell'arco di un minuto c'era mezza sala distrutta e le mie nocche anche.

***

"Mi dispiace" sussurrai mentre Emily mi curava le nocche
"Per cosa?" chiese tamponando col dischetto di cotone bagnato di disinfettante.
"Per tutto questo casino"
"Non è colpa tua. Me lo avevi sempre detto di non fidarmi di lui, che non ti convinceva, ma io non ti ho mai dato retta" scosse la testa.
"Dovevo fare qualcosa" sussurrai.
"No, non potevi, non te l'avrei mai permesso" ridacchiò.
Feci una smorfia di dolore: bruciava in un modo incredibile.
"Scusa, ho quasi finito"
Annuii e rimasi a guardarla: la fronte corrucciata, la sua espressione concentrata, le sue dita delicate che cercavano di non farmi male, il modo in cui mi guardava le nocche sotto quelle lunghe ciglia.
Era bellissima, un angelo.
Il mio angelo.
Il mio angelo che si era innamorato di un demone, il peggiore tra tutti.

Emily's pov

Mentre curavo le nocche a Tayler, ripensai a quello che era successo quel pomeriggio.
Ebbene si, Tayler aveva ragione: non avrei dovuto fidarmi.
Si era innamorato di me e non l'avevo capito. Mi stava prendendo in giro e non l'avevo capito. Mi stava portando nella tana del diavolo e non l'avevo capito. Mi fidavo di qualcuno che voleva solo il mio male e non l'avevo capito.
Ero stata una stupida.

Spero che vi piaccia.
All the love, -M

Un errore bellissimo 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora