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Fatte le dieci e mezza decisi di andare a dormire se no l'indomani mi sarei svegliata con delle occhiaie sotto gli occhi. Diedi un abbraccio ad Emy, presi il mio telefono e tornai in camera.

Mi sdraiai e appoggiai la testa sul morbido cuscino bianco. In poco tempo mi addormentai dalla stanchezza.

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La sveglia continuava a suonare, la spensi e andai nel bagno privato. Visto che la doccia l'avevo fatta ieri pomeriggio decisi di non farla, lavai la faccia con l'acqua fredda e andai in cucina a fare colazione.

Quando scesi vidi Emy e Kevin fare colazione. Salutai Emy con un bacio sulla guancia e Kevin lo salutai senza guardarlo. Mi da fastidio come si é comportato ieri sera.

Presi tre biscotti e il cappuccino che Emy mi aveva preparato poco fa, quella ragazza la amo.

Mi sedetti vicino ad Emy e cominciai a mangiare

-Io vado a prepararmi, Ashley devi essere pronta fra dieci minuti. Non voglio fare tardi- disse freddo, a quindi é lui quello arrabbiato ora eh!? Stronzo.

Annuii senza guardarlo e finii di mangiate sotto lo sguardo sospettoso di Emy.

-Successo qualcosa?- chiese

-Tranquilla solo una piccola litigata. Non preoccuparti. Ora vado. Ma tu...tu non vai a scuola?- chiesi

-Si, solo che sono in una scuola diversa. Poi farò il college- disse ridendo

-Uffa! Peccato, io volevo averti a scuola! Okay, ora vado ci si vede dopo scuola bellezza!- dissi ridendo, rise anche lei e andò in camera sua a prepararsi.

Dall'armadio tirai fuori una maglietta bianca e dei jeans. Sopra la maglietta indossai un cardigan in lana bianco e ai piedi le vans. Pettinai i lunghi capelli mori e con la piastra li feci un po mossi. Lavai i denti e mi truccai.

Presi lo zaino, il telefono e scesi giù da basso, Kevin era appoggiato alla porta d'ingresso. Indossava una felpa grigia, i jeans neri e le vans nere.

-andiamo?- chiesi secca, lui annuì ed aprì la porta. Entrammo in macchina e ci diressimo verso scuola.

-Mi vuoi dire perché ti comporti così?- chiese

-Così come?- chiesi

-Acida- disse

-Mi hai fatto arrabbiare pretendendo assolutamente di dirti perché sono andata in camera- dissi

-allora non vuoi dirmelo?- chiese

-sei veramente uno stronzo- dissi acida

-e tu una stronza, ora scendi perché siamo arrivati- disse, imitai la sua voce e scesi.

Benissimo Samantha é in viaggio e io non ho nessuno con cui stare e no! Non ditemi che devo stare con sto qui perché devo già sopportarlo una settimana nella stessa casa e a scuola per sei ore! Quindi no!

-MA CHE CAZZO HAI APPENA FATTO!- gridò una voce stridula, ritornai in me stessa e realizzai di aver versato per sbaglio il succo addosso a Madison.

Sto trattenendo le risate per la sua faccia buffa

-Brutta troia! Guarda come hai conciato la mia maglietta!- disse, mi ha appena dato della troia? Nah si sarà confusa con se stessa

-Troia a chi scusa?!- chiesi

-A te!- disse incrociando le braccia sotto il seno, sorrisi e mi fiondai sopra di lei.

-Lasciami!- gridò, le posizioni si capovolsero e con una mano Madison stringeva il collo. Ma questa é matta da legare! Chiusi gli occhi e pensai al peggio

-Lasciami subito!- gridò la sua voce, aprii gli occhi deboli e vidi che qualcuno aveva preso Madison e portata via.

Qualcuno mi sollevò e mi prese in braccio. Dal dolore chiusi gli occhi e mi addormentai fra quelle braccia sconosciute

Il Mio Compagno Di Banco||#wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora