Il Mio Compagno Di Banco||#wattys2017

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Erano passate quasi tre ore dalla fine dell'intervento. Dopo avermi portato in stanza una signora mi porse un foglietto piegato su se stesso.

Lo aprii e cominciai a leggere

'cara Ashley,
Ora ti chiederai perché ti ho lasciata nel momento del bisogno. Ma devo. Io ti amo e questo devi sempre ricordartelo. In questi giorni non ci sarò a casa. Tu avvisa i miei ed Emy. E per favore non cercarmi lo faccio per il nostro bene.
Tuo. Kevin. Ti amo ricordalo. xoxo'

Mi ha lasciata sola nel momento del bisogno, un'altra volta. Non capirò mai quel ragazzo.

Presi il telefono e chiamai Emy

'Ehi!' disse

'E...Emy. Vieni subito in ospedale ti prego' dissi piangendo

'Ashley. O mio dio! Cos'é successo!?' chiese

'Ti prego fai presto. Terzo piano stanza numero 365' dissi

'Arrivo subito' disse riattaccando.

Cosa ho fatto di male per meritarmi questo.

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La porta si aprii di colpo facendo intravedere Emy e tre ragazze.

-Emy loro che ci fanno qui?- chiesi

-Volevano venire a vedere cosa fosse successo e volevano conoscerti. Ma questo non c'entra. Cosa é successo?- chiese abbracciandomi

-Ero appena tornata a casa con Kevin. sono andata a cambiarmi, quando sono uscita dalla stanza per andare a mangiare in cucina. Ho sentito uno sparo, ho urlato e sono caduta. Kevin é corso su per vedere cosa fosse successo. E vidi che mi avevano sparato sul fianco ed ora lui mi ha lasciata da sola ancora con un biglietto.- dissi piangendo, lei mi abbracciò e mi sorrise

-Passerà tutto. Ora ti presento Kylie e Kenzie- disse facendomi presentare le due ragazze vicino al mio letto

-Ashley piacere- dissi sorridendo

-Kylie- disse la ragazza dai capelli neri e gli occhi azzurro chiaro

-Kenzie- disse la bionda dagli occhi verdi, sono molto carine entrambe.

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Le ragazze dopo un'ora di divertimento, per tirarmi su il morale, se ne andarono.

Io intanto rimasi sola, nel mio letto, a ripensare a quel bacio, a lui che mi sorrideva. Ed ora mi trovo per la seconda volta in ospedale, senza di lui, ancora. Fottuta vita di merda.

Lo squillo del cellulare mi riportò alla normalità, lo presi e vidi scritto il nome di mia madre, cazzo!

'Mamma?'

'Tu! Perché non mi hai detto che ti avevano sparato! Mi sono preoccupata! Sto arrivando!' disse

'Tranquilla mamma ora va tutto bene, non lasciare il tuo lavoro per me, ti prego. Ci vedremo fra cinque giorni. Mamma. Ti prego.' disse con tono dolce

'Va bene. Ma lo faccio solo perché me lo dici tu, se no sarei già su quell'aereo e sarei venuta dalla mia bambina' disse

'Ora vado, ci sentiamo mamma' dissi

'Ciao tesoro' disse per poi chiudere la chiamata.

Buttai la testa indietro sul cuscino, e come sempre, mentre le lacrime solcavano il mio viso.

Intanto bussarono alla porta, asciugai le lacrime e subito pensai fosse Kevin ma quando la porta si aprii vidi un'infermiera, la stessa del bigliettino.

-La cena signorina- disse posando il vassoio sulle mie gambe

-Grazie- dissi

-Posso confessarle una cosa?- chiese la infermiera

-ehm..certo- dissi, sorrise e si sedette sulla sedia vicino al mio letto e cominciò a parlare

-Quando il ragazzo stava scrivendo quel bigliettino, si vedeva che nei suoi occhi c'era tristezza. Le dico che il ragazzo non l'ha lasciata così a caso. L'ha lasciata perché la ama. Perché per proteggerla deve fare cose che non vuole ma é obbligato. L'ha lasciata perché lui tiene molto a lei. Signorina non pensi che lui non la ami come dovrebbe. Quando l'ha vista su quella barella era triste, pensava fosse tutta colpa sua. Ma non lo era. E non era neanche colpa sua, signorina. Ora provi a mettersi nei panni del ragazzo, cosa avrebbe fatto lei per proteggerlo?- chiese infine

- Dovevo stare insieme alla persona che amavo per proteggerla- dissi fredda

-Io non voglio dirle cosa é giusto o non é giusto. Ma ci pensi a lungo. Per qualsiasi cosa ci sono- disse sorridendo per poi lasciare la stanza.