Capitolo 11

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«Beh, che avete da guardare?» allargai le braccia infastidito. Mi diressi in cucina per fare colazione. Latte e biscotti come tutte le mattine. Salii in camera e andai a farmi una doccia calda, misi più tempo a regolare l'acqua che a farmi la doccia, però dettagli. Fra poco Melissa sarebbe dovuta arrivare quindi mi vestii con degli skinny neri ed una maglia del medesimo colore. Anche se dovevamo stare a casa con gli altri, mi vestii lo stesso. Quando sentii il campanello suonare mi fiondai verso la porta. Aprii ed era davanti a me, in tutta la sua bellezza. Notò che la stavo fissando e le sue gote divennero leggermente rosse. La feci entrare e le presi la mano per poi accompagnarla in camera. Si sedette sul mio letto e iniziò a fissare il pavimento spaesata.
«Tutto bene?» le chiesi preoccupato.
«Si, si tutto bene.» alzò lo sguardo per finire con un sorriso. Scendemmo per vedere un film con gli altri e lei sembrava non essere presente, fisicamente si ma mentalmente no. Misi la mia mano sul suo ginocchio e lei non se ne accorse neanche. Era strana.
«Devo andare a casa.» disse a circa metà del film. Ma che le prendeva? Dovevo scoprirlo.
Annuirono tutti e lei si alzò prese la sua roba e se ne andò.
Svegliati. Vai e rincorrila! Svelto!
Si, era quello che dovevo fare. Mi alzai di scatto e uscii dalla porta. Fortunatamente la vidi che stava camminando a testa bassa.
«Melissa!» la chiamai a squarciagola.
«Melissa aspetta!» la richiamai ma niente. Non si girò. In un attimo le avevo già preso il braccio.
«Mi dici che cazzo ti prende? Non sei presente, mentalmente proprio no. Che cazzo hai?» gridai irritato. Lanciai un sassolino con violenza per finire a guardarla mentre lei guardava i suoi piedi. «Almeno guardami quando ti parlo, cazzo!» urlai facendola spaventare. Ero arrabbiato. Perché faceva così e non voleva darmi spiegazioni?
«Melissa, porca puttana, parlami! Dimmi qualcosa almeno!» la rimproverai. Ma niente. Non parlava, era come se fosse stata paralizzata.
«Senti, vaffanculo va.» mi girai e tornai in casa, mi appoggiai alle finestra per "spiarla" e vedere che cosa stava facendo. All'improvviso scoppiò in un pianto isterico e se ne andò via piangendo. I sensi di colpa si fecero sentire ma ora non potevo fare niente per sistemare il casino che avevo combinato.
POV MELISSA
Dopo che Valerio mi mandò a fare in culo, scoppiai in un pianto rumoroso e corsi via. Non sapevo neanche dove stessi andando. Sarà forse lo stress, forse per la morte di mamma e papà.
Quello che nessuno sa è che mio fratello mi aveva abbandonata e la casa era stata venduta ad un signore. Quindi, tecnicamente, dovevo dormire per terra. Le mie cose le aveva Alessia. Non le avevo dato alcuna spiegazione, le avevo solamente detto: tienimele.
Mi sedetti su una panchina, o meglio, mi sdraiai letteralmente su una panchina e mi addormentai.
Il giorno seguente feci lo stesso, così per 7 giorni di fila. Fino a quando una ragazza mi trovò.
Stavo dormendo e sentii qualcuno muovermi bruscamente.
«Mel, Mel cazzo svegliati!» Sentii la voce di Claudia preoccupata. «Finalmente ti ho trovata.» continuò. Aprii leggermente gli occhi e mi girai verso di lei, mi spaventai quando la vidi tant'è che urlai per poi alzarmi dalla panchina con uno scatto. Non sapevo neanche io come avevo fatto a sopravvivere.
«Ma si può sapere che cazzo ci facevi qui? Hai fatto prendere un colpo a tutti! Perché stavi dormendo su una cazzo di panchina?!» mi rimproverò lei.
«Non ho una casa in cui dormire! I miei genitori sono morti, mio fratello mi ha abbandonata e non sapevo che cazzo fare!» urlai facendola sconvolgere. «Ma potevi venire da noi! Sai che sono sempre aperte le porte di casa, adesso è anche casa tua!» mi disse abbracciandomi.
«Io non vi servo! Sono solo una ragazza che alloggia in quella casa. Non faccio niente! Non servo a niente..» le gridai respingendo l'abbraccio. «ed ora, lasciami da sola.» lei mi guardò confusa e se ne andò, la vidi prendere il telefono e portarselo all'orecchio. Sentii solo:
<Si, l'ho trovata. Stava dormendo su una panchina.>
<Si, vieni. Siamo vicine al nostro solito parco.>
Poco dopo vidi Alessia arrivare. Mi alzai in piedi.
«Ciao.» mi salutò secca. «Vuoi dirmi che cazzo hai fatto in tutto questo tempo? Lo sai quanto mi sono preoccupata per te?! Perché dormivi su quella panchina?!» continuò guardandomi male.
«Perché non ho una casa in cui dormire e mio fratello mi ha abbandonata.» mi guardò male per poi lanciare qualcosa che aveva trovato poco prima per terra. «POTEVI VENIRE DA NOI!» urlò facendomi spaventare. Mi prese il braccio e mi portò in macchina con Claudia. Non dissi nulla, avevano detto che a casa c'erano solo loro due. Meglio. Quando arrivammo a casa, mi feci una doccia calda e mi misi solo una felpa nera, calda e lunga. Poi scesi in salotto e mi sedetti sul divano mettendo il mento sopra le ginocchia. Non mi ero accorta che dietro di me c'erano tutti. Mi sentivo in soggezione, la cosa mi dava alquanto fastidio.
Dopo circa 10 minuti a riflettere sentimmo tutti il rombo di una macchina e poco dopo delle risate femminili.
Sofia si avvicinò bruscamente a me e mi portò di sopra, in camera sua.
«Non fiatare.» mi limitai ad annuire. Non resistetti per molto infatti poco dopo ero già all'angolo del corridoio a sbirciare per le scale. Vidi una scena che mi sconvolse totalmente.
Valerio insieme ad un altra ragazza. Davvero mi aveva già rimpiazzata? Non mi aveva mai amata? Ero solo un oggetto usa e getta per lui, eh? Facile cambiare ragazza da un momento all'altro, non soffrendo per un cazzo. Tutti quei baci, quei "sei mia.", quei "ti amo" buttati nel cesso. Mi portai lentamente una mano alla bocca e iniziai a piangere trattenendo i singhiozzi. Quando sentii la porta della cucina aprirsi mi asciugai le lacrime e mi andai in fretta in camera di Sofia. Quest'ultima arrivò, molto preoccupata. Sentii le urla di Luca, di Giorgio, di Saccone, di Giulio di tutti puntate contro Valerio sicuramente.
«Tesoro, devi andartene.» mi disse mettendomi una mano sulla spalla. Annuì e me ne andai. Avevo intenzione di tornare nella mia vecchia casa e così fu.

CIAO TESOOOORIIII! NON AVETE PROPRIO IDEA DI COSA SUCCEDE NEL PROSSIMO CAPITOLO, IO PERSONALMENTE STO RIDENDO COME UNA COGLIONA! AHHAHAHAHA. Vi amo, grazie per le 300 visualizzazioni!🖤

Scusa ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora