Aprii lentamente la porta. Era Valerio. Probabilmente si era preoccupato per me, però faceva strano, ci eravamo conosciuti da poco e già si preoccupava?
«Tutto a posto?» chiese perplesso. Annuì e feci per andarmene ma mi prese per il braccio e mi girò nella sua direzione.
«Ne sei sicura?» chiese nuovamente. No, no, non ne ero proprio sicura. Mi faceva male il cuore, il dolore era davvero troppo, quasi non riuscivo a parlare.
«No, non ne sono sicura. Mi fa male il cuore, non mi è mai successo prima d'ora. Ma tranquillo, passerà.» gli dissi con voce flebile.
«Vieni, ti porto al pronto soccorso.» disse guardandomi dritto negli occhi, che in quel momento erano rossi dalle troppe lacrime versate.
«Valerio, non serve.» dissi impuntandomi.
«Melissa, si.» disse lui prendendomi il polso. Ma cosa? Non mi conosceva neanche e sembrava che per lui ci conoscessimo da anni. Ma la cosa, stranamente, mi piaceva. Alla fine annuì e mi portò fuori dalla scuola. Era già l'ora della ricreazione quindi pensai che per lui fosse il momento perfetto per "scappare". Era stato gentile e carino.
«Valerio, ma sono le 10:28 che vuoi fare? Siamo in orario scolastico e per di più non possiamo andarcene senza il permesso di un adulto.» dissi fermandomi. Dopo aver detto quella frase mi sembrai Hermione.
«Ho diciotto anni, te lo do io il permesso.» disse sorridendo. Mamma mia, quel sorriso. Mi faceva sballare, lo adoravo.
Mugolai e ripresi a camminare. Mi sentivo male e non riuscivo più a camminare. Sentivo che sarei svenuta da lì a poco e infatti cominciavo a vedere tutto a puntini e poi nero. Ero svenuta.
VALERIO
Sentii come un peso morto sulle mie braccia. Mi girai e Melissa era svenuta. Cazzo. La presi in braccio e la portai dritto nella macchina di Giorgio che mi chiese preoccupato che cosa fosse successo. La misi nei sedili posteriori della macchina e le feci appoggiare la testa sulla mia giacca di pelle. Non so per quale motivo stessi aiutando la ragazza, in qualche modo mi affascinava. Anche se ci conoscevamo da più o meno tre ore, mi piaceva stare con lei e sopratutto parlarci, aveva una bella risata e dei lineamenti dolci. I suoi occhi erano bellissimi, azzurri. Contrastavano con il nero dei suoi capelli, la rendevano bellissima. Apa, il ragazzo stronzo e senza sentimenti era attirato da una ragazza. Non mi era più successo di essere così dolce e gentile con una ragazza da quando la mia ex si fece un mio caro amico. Melissa era diversa, non sopportava il fatto che qualcuno la aiutasse o che qualcuno le rivolgesse troppe attenzioni. La cosa mi stupiva, le altre ragazze, al contrario, ne avrebbero approfittato. Lei si limitava ad abbassare lo sguardo, sorridermi arrossendo e infine pronunciando quelle tre parole "non ti preoccupare."
Arrivati al pronto soccorso, chiamammo dei medici che portarono Melissa in una stanza d'ospedale. Dissero che avremmo potuto visitarla fra 30 minuti circa. Intanto mi sedetti nella sala d'aspetto con Giorgio. Continuavo a far tremare la gamba fissando un punto immaginario davanti a me.
«Bro ma che hai? Sei preoccupato per lei? Se si, cazzo, era da un po' che non lo facevi. L'hai conosciuta questa mattina e già sembra che tu la conosca da una vita.» disse Giorgio vedendomi agitato.
«Sono agitato e preoccupato. Non so il motivo, io non sono così, Valerio non è così. Da quando quella troia si è fatta Matteo non ci ho più visto. Non sono più stato così dolce con nessuna ragazza, ma lei è diversa. Capiscimi per piacere.» dissi marcando la parola "diversa„ per finire a guardarlo. Era il mio migliore amico, sapeva quando mi piaceva una ragazza o quando solo mi dava alla testa scoparla.
«Ti piace.» disse secco.
«Cosa? No bro, io.. ma che cazzo stai a di?! La conosco da meno di 3/4 ore e pensi che già mi piaccia?» dissi quasi urlando. «E poi è troppo presto.» continuo.
«Lo so, ma lo capisco quando una ragazza ti attira caratterialmente invece che fisicamente. E questo lo sai pure tu. Si creerà qualcosa fra di voi, ne sono sicuro. Poi è bella e anche simpatica. Penso che tutti nella famiglia saremmo felici di averla prima o poi." Per famiglia intendeva Giulio, Giorgio, Luca -detto J-, Luca -Saccone-, Mattia ed infine io. Mi guardò maliziosamente e mi limitai a fulminarlo con lo sguardo. Si mise a ridere e alzò le mani in segno di resa. Forse aveva ragione, forse più avanti mi sarebbe potuta piacere. Si vedrà, ma ora non posso confermare nulla.
Vidi un signore con il camice avvicinarsi così presupposi fosse il dottore. Ci disse che potemmo farle visita. Ero così preoccupato e la voglia di vederla era troppa, ne fui felice.
Entrammo nella stanza e la vidi con mille tubi attaccati mentre dormiva come un angelo. Era così bella. Vederla così faceva male. Davvero troppo. Valè, la conosci da poco! Che cazzo ti prende?! Non lo sapevo neanche io. Presi una sedia e mi misi accanto a fissarla, d'istinto le presi la mano e poco dopo sentii la sua mano stringere la mia come se volesse dirmi che stava bene. Sapevo che non era così, volevo aiutarla. Non vedevo l'ora di parlarle di nuovo. Non vedevo l'ora che si svegliasse per vedere quei suoi occhi azzurri puntati nei miei. Ad un certo punto sentii l'elettrocardiogramma suonare, sempre più veloce e li mi prese il panico.
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Ciao ragazzi, eccovi il 2 capitolo. Spero vi sia piaciuto. Fatemelo sapere qua sotto nei commenti. Magari potreste darmi anche dei consigli.
Spero di crescere e di far appassionare questa storia a molte persone.
Il prossimo capitolo esce forse sta sera!
Ciao! /Alix

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Scusa ma ti amo
FanfictionValerio Apa Melissa Bassi Due ragazzi, una storia. "Non stavamo male, non stavamo bene. Semplicemente stavamo insieme."