Capitolo 33

38 5 12
                                    

Il primo giorno di dicembre era arrivato. Sembravano passati anni, eppure la sua vita era cambiata nel giro di pochissimi mesi. Se in meglio o in peggio Lucy se lo stava ancora chiedendo, mentre si metteva il casco pronta a riprendere il viaggio che erano stati costretti ad interrompere più di due settimane fa.

<<E se… fosse nelle vicinanze…?>> Chiese la ragazza in un sussurro, osservando il boschetto dietro casa di Cosmo. <<Magari si è fatto male…>>

<<Tesoro.>> Disse Bonny alle sue spalle, cingendola. <<Non sentiamo più l’aura di Catus da molto tempo… potrebbe essere ovunque, e noi non abbiamo il tempo materiale per cercarlo ora.>>

<<Stai per morire.>> Continuò Gabriel senza giri di parole. <<Tra tre giorni compirai gli anni… e dovremo essere a Gehenna, per darti le giuste cure.>> Concluse a sguardo basso. <<Ci dispiace… ma dovrai rimandare le ricerche dopo la tua rinascita, quando sarai appieno una di noi.

Qualcuno si schiarì lievemente la voce, richiamando l’attenzione del gruppo.

<<Non so quale sia la vostra missione.>> Esordì Lucas con voce profonda, guardando il cielo stellato con apparente distacco. <<Comunque io ho saldato il mio debito.>> Disse ammiccando poi verso Lucy, che sapeva già dove voleva parare il ragazzo. <<Perciò non appena arriveremo ai varchi ci divideremo, e io negherò della vostra esistenza.>> Finì lasciando dietro di se un silenzio pesante.

<<Capiamo la tua scelta mezzosangue.>> Intervenne Ethan spezzando la tensione, mentre fissava gli occhi grigi ed inespressivi in quelli fieri dell’angelo. <<E ovviamente non faremo nulla per ritardare o fermare la tua missione.>>

Con un breve cenno del capo i due conclusero quello spinoso discorso, avviando le moto verso il portale per Gehenna.

Lucy incominciava ad odiare il suo corpo umano, soprattutto durate i viaggi che era costretta a fare.

Faceva freddo di notte, e soprattutto a dicembre, perciò lei si ritrovava con due pezzi di ghiaccio al posto delle mani e il naso completamente congelato.

<<Odio il freddo>> Mormorò tra se e se, mentre fissava la schiena di Ethan coperta solamente da una maglietta a mezze maniche nera. <<E odio pure questo casco…>> Continuò mentre la visiera le si appannava a colpa del fiato, e la moto rallentava per la millesima volta a colpa del traffico notturno della periferia di New York.

<<Hai finito di lamentarti?>> Ridacchiò una voce conosciuta <<Sembri una nonnina acida stanca della vita.>>

<<Tu stai attento a guidare…>> Sbuffò lei di rimando ad Ethan, che aveva appena evitato per un soffio lo specchietto di una Ferrari nera.

<<Con la tua soave voce nelle orecchie è  difficile concentrarmi>> Ironizzò il ragazzo mentre zigzagava tra le auto che andavano a rilento.

<<Non ti sarai perso, vero?>> Domandò allarmata maledicendosi mentalmente di non aver indossato qualcosa in più oltre al giubbino pesante sopra alla maglia.

<<Se lo dici un’altra volta giuro su Lucifer che ti lascio in mezzo alla strada.>> Borbottò con tono lievemente offeso il ragazzo, facendo sentire in colpa Lucy.

<<Su… dai… scherzavo, forse>> Cercò di farsi perdonare la ragazza, parlando a vuoto. <<Eddai… non ti sarai offeso sul serio…>> Mormorò preoccupata non appena non sentì nessuna risposta provenire dal guidatore. <<E io che dovevo chiederti alcune cose… vorrà dire che chiederò a Lucas.>> Concluse sbuffando.

<<Che genere di cose?>> Chiese il vampiro spezzando immediatamente il silenzio.

<<Beh…>> Disse la ragazza ridendo sotto il baffi. <<Per esempio che sono i varchi?>> Domandò pensando alla frase che aveva precedentemente detto l’angelo.

<<Elementare>> Ghignò il biondo meritandosi un pizzicotto da parte di lei. <<Sono gli ingressi per i diversi mondi che compongono Gehenna>> Disse facendosi serio. <<Appaiono come vicoli non appena si attraversa un portale… e se si tiene alla pelle conviene non sbagliare strada…>>

<<Manca molto…?>>

La domanda spezzò il silenzio che si era formato dopo un’oretta di viaggio, passata a cercare di non battere i denti.

<<Direi proprio di no….>> Rispose Ethan parcheggiando la moto in un’anonima via, davanti ad un nightclub affollato da ragazzi.

<<Allora? Fatto buon viaggio?>> Esordì Bonny, che aveva passato il suo attaccata alla schiena di Lucas.

<<Si… grazie….>> Mormorò Lucy mentre osservava anche Gabriel e Cosmo raggiungerli. <<Ma perché ci siamo fermati proprio qui? Pensavo che saremmo andati… che so io… in una foresta…>>

<<Hai presente il detto “Guarda oltre ciò che vedi?”>> Disse Ethan sospingendola delicatamente, e riprendendo a parlare ad un cenno affermativo della ragazza. <<Ecco appunto.>>

La musica assordante feriva le orecchie sensibili della mezzodemone, che cercava di avanzare nella folla sempre più compatta e fitta.

Le luci soffuse non erano un problema, ma il locale era decisamente piccolo e claustrofobico, e una massa informe di persone che si strusciano le une contro le altre non era necessariamente un bello spettacolo.

Gli altri ragazzi, invece, sembravano quasi a proprio agio, abituati a quell’ambiente, ed infatti non ci misero molto a guidarla ad una grande porta tagliafuoco rossa con una scritta verde al neon che citava “Exit”.

<<Non ditemi che questo è il portale.>> Disse ironica Lucy, guardando scettica l’uscita.

<<Tranquilla, per la principessa abbiamo qualcosa con molto più stile.>> Le mormorò all’orecchio Ethan, prima di aprire la suddetta porta ed condurla all’esterno. <<Ta daah>> Disse mimando un gesto di presentazione.

Un muro di mattoni rosso, vecchio stile, si presentava di fronte ai ragazzi, lasciando la ragazza a bocca aperta per lo stupore.

Graffiti di ogni tipo ed ogni stile lo adornavano, lasciando che esplodesse di colori. Una vista umana, soprattutto di notte, non avrebbe mai potuto goderne appieno, ma una vista acuta come quella dei vampiri permetteva uno spettacolo inimmaginabile.

A Lucy ricordavano i disegni nello studio di Alexander, e se fosse stato per lei sarebbe rimasta per ore ad ammirarli, ma un leggero schiarimento di voce la riportò alla realtà. <<Non vedo il portale.>> Disse flebilmente schiarendosi la voce, in imbarazzo per la sua momentanea trance.

<<Oh si che c’è.>> La corresse Cosmo, indicando un graffito. <<è proprio sotto i tuoi occhi…>>

Una porta in legno, disegnata socchiusa, emergeva tra quella miriade di colori, quasi rimanendone soffocata, quasi scomparendo a loro confronto.

Lucy allungò una mano, mentre si avvicinava. Le dita tremavano, lievemente insicure, mentre sfioravano il pomello d’ottone, per poi stringervisi improvvisamente attorno.

<<Mio Dio…>> Mormorò mentre apriva quella strana porta e varcava il passaggio per Gehenna, la sua vera casa. 

*spazio me*
Ringrazio tutti per le 1,68 k di visual c': siete davvero fantastici
Shiro_hebi

Bloody Tears {In Revisione}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora