Gli occhi di quella ragazza lo fregavano sempre. Rossi come il sangue esternavano tutta la sua natura demoniaca, e facevano risaltare la fiamma di pazzia che ardeva in quel corpo morto.
Helena era diversa da tutte le ragazze che aveva incontrato nella sua vita. Riusciva ad essere spietata e dolce allo stesso tempo, come un serpente a sonagli. Era pericolosa, e se ne rendeva pienamente conto, ma era uno dei requisiti per portare la corona il giorno in cui suo padre sarebbe stato spodestato, probabilmente da lei stessa.
Non era mai stata fragile, non poteva permetterselo. Al contempo, però, aveva difetti che potevano risultare mortali. Uno di essi era la sua voglia irrefrenabile di distaccarsi dalla massa, quella di fare sempre il bastian contrario. Essa la portava a compiere azioni pericolose, dal rifiutare la mano di innumerevoli ricconi al cercare di sconfiggere da sola un branco di Lupi mannari il giorno di luna piena.
Quella donna era temuta e ammirata allo stesso tempo da buona parte della comunità vampira, e tutti si aspettavano grandi cose da lei, tutti tranne me. Sapevo che prima o poi i suoi difetti l’avrebbero portata alla rovina, e i miei dubbi vennero confermati a quel dannato ballo.
Cristalli luminosi rischiaravano con luci soffuse il grande salone, gremito di gente che osservava incantato lo spettacolo che avveniva al centro della sala.
Ovviamente chi era in grado di attirare l’attenzione di tutti era solo lei, la principessa dei vampiri. Danzava con leggerezza, muovendosi con aggraziati movimenti e facendo sfigurare il suo compagno, non coinvolgendolo nel suo splendore. Lei era così. Sopprimeva ogni bellezza al suo passaggio, le sminuiva. Dubitavo che lo facesse apposta, ma di sicuro doveva essersene accorta. Nessuno aveva possibilità di surclassarla, nessuno tranne lui. Lui che interruppe il suo spettacolo proprio nel preciso momento in cui lei mostrava tutto il suo splendore, lui che portava il nome di Lucifer.
Il re dei demoni apparve così, al centro della sala, circondato da fiamme azzurro cielo, quel cielo che ricordavo confusamente grazie ai miei ricordi di bambino umano.
La osservò a lungo, con una sfumatura di divertimento sul volto. Ella si era ricomposta in fretta, aveva semplicemente cessato di ballare come se l’entrata in scena di uno dei demoni superiori fosse calcolata.
<<Non volevo interrompere il suo ballo, madamigella.>> Esordì l’uomo mentre si inchinava lievemente al cospetto della principessa, che brandendo un lembo dell’abito blu notte ricambiò il gesto.
<<Non si preoccupi signore.>> Replicò lei con una voce dolce e calda, mentre sorrideva. <<Potrebbe invece dirci la ragione per cui sua maestà si è presentata a Saiguan?>>
<<Direi che questo è meglio se lo discutiamo in privato, non è vero, Lucifer?>> Chiese una voce profonda alle spalle di Helena, che prima si trovava da sola al centro della sala.
<<Mi dispiace signorina, ma temo proprio che sia meglio così>> Disse il sovrano dei demoni, mentre faceva il baciamano alla principessa e si avviava poco dopo assieme ad Alaric nelle stanze del Re dei vampiri.
Il sorriso che fece la giovane donna alle spalle dei due regnanti non mi piacque affatto, fu solo un attimo ma io la vidi, una luce folle che aveva illuminato per pochi secondi un paio di occhi nocciola, subito tornati della loro sfumatura cremisi poco dopo.
Lei mi passò accanto, poco prima di uscire dal salone. Il suo profumo era inebriante, e per un attimo mi ottenebrò i pensieri.
<<Piaciuto il ballo, Nightwalker?>> Sussurrò lievemente, poco prima di scomparire nel buio.
Gabriel fissava intensamente un quadro appeso al muro, con apparente interesse.
Lucy, interdetta, faceva scorrere lo sguardo da lui a un ragazzo biondo che se ne stava accasciato sul divano, come se quella fosse casa propria.
<<Uhm…>> Esordì lei <<Gabriel… chi è costui?>> Domandò titubante, mentre lo sconosciuto la fissava, con le pupille verde acqua.
<<Si chiama->> Rispose lui bofonchiando parole incomprensibili, mentre gli veniva uno strano tic all'occhio.
<<Non credo di aver capito…>> Disse la ragazza imbarazzata, mentre osservava l’intruso alzarsi e venire verso di loro.
<<Io sono Cosmo.>> Disse il ragazzo sorridendo mellifluo, mentre faceva scattare una molla nella testa di Lucy, che sbarrava gli occhi. <<E sono un angelo caduto che è stato chiamato qui da quel ciclato di Ethan..>> Sussurrò mentre abbracciava Gabriel. <<Ah, e sono anche il suo tipo.>> Concluse indicando il rosso, il quale sarebbe sicuramente arrossito se il suo cuore non si fosse fermato anni fa.
<<Piacere di… ehm… conoscerti>> Ridacchiò nervosa la ragazza, mentre cercava l’aiuto di qualcuno, possibilmente non di Gabriel, che stava per collassare sul pavimento.
<<Eccoti>> Sbuffò una voce gelida alle sue spalle. <<Sei in ritardo.>>
<<Ti ricordo, purtroppo per l’umanità, che sei immortale Ethan. Quindi cerca di non fare troppo il pignolo sugli orari…>> Replicò Cosmo, mentre sorrideva in modo inquietante.
<<C-con tutto il rispetto possibile… perché lui sarebbe qui per me?>> Domandò con voce flebile la ragazza, facendo sospirare Ethan.
<<Purtroppo per noi è il nostro passaggio per Gehenna>> Le rispose il vampiro con una faccia per nulla contenta. <<Prevedo un viaggio molto lungo…>> Sussurrò con una smorfia.
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Bloody Tears {In Revisione}
VampirosLucy è una quindicenne che vive la sua vita immersa nei suoi pensieri, che la trasportano, durante i suoi sogni ad occhi aperti, in un universo tutto suo... pieno di creature fantastiche ed irreali... o così almeno credeva. Era talmente convinta di...