Capitolo 13

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Sono comodamente seduta sul letto, sotto le coperte, con il computer sulle gambe a guardare Grey's Anatomy. Sono circa le due di mattina, non sono molto normale ma è questa la vita di chi è ossessionato dalle serie tv, lo faccio soltanto perché domani è domenica. Probabilmente tra un po' mi addormenterò perché ho gli occhi che si stanno chiudendo da soli.

Sento una mano appoggiata sulla mia spalla, coperta da un leggero piumone ma lascio stare credendo che fosse un sogno. Mugolo qualcosa ma quella mano non fa altro che scuotermi quindi apro e gli occhi e mi trovo davanti Cam.

<<cosa?>> gli chiedo dato che mi stava guardando 

<<sono venuto a salutarti, visto che sono da te settimane e mezzo che non ci vediamo>>

<<doveva venire Nash nel pomeriggio, perché sei qui di prima mattina?>>

<<è pomeriggio, scimmietta>> mi dice sorridendo <<sono le tre>>

<<bhe lasciami dormire, non ho voglia di uscire>>

<<Nash non può venire, ha chiesto a me>>

<<vattene>> gli dico alzando le coperte fino a coprirmi tutta la testa

<<giuro che se non ti alzi dal letto mi arrabbio sul serio>> mi dice però con un leggero tono scherzoso

Non ho la minima voglia di alzarmi e di passare la giornata con lui!
È così stressante alcune volte, so che lo fa perché mi vuole bene ma non ne posso più.

<<non poi startene a letto tutto il giorno solo perché sei triste!  Mi dispiace che tuo padre non ci sia più ma ora sta esagerando! >>

Stavolta però alzò la voce.
So che ha ragione ma non ce la faccio, è più forte di me.

<<vattene>> gli rispondo con ancora la testa sotto le coperte

<<fammi un squillo quando tornerai in te>> mi dice Cam con tono seccato

Sento poi la porta della camera sbattere, segno che si era arrabbiato. Mi tolgo le coperte dalla faccia e mi giro dall'altra parte. Il computer è ancora sopra il letto, quasi sul bordo, quindi per evitare che cadesse, mi alzo e lo appoggio sulla scrivania davanti al letto.
Visto che sono già in piedi e ho una fame terribile scendo in cucina dove trovo mamma indaffarata a lavare i piatti e James davanti la tv con il cellulare in mano.

<<si può sapere perché Cameron è uscito di casa arrabbiato? >> mi chiede mia madre appena mi vede entrare in cucina

<<gli ho detto di andarsene più volte perché non volevo vedere nessuno. Gli ho chiesto di Nash e mi ha detto che aveva degli impegni e che aveva mandato lui da me>>

Mia madre mi guarda e scuote la testa in segno di disapprovazione. Sono stata stupida, lo so, ma quando mi fisso su una cosa niente e nessuno mi fa cambiare idea.

<<mamma ha ragione>> urla dal salotto James

<<ma non ha detto niente! >> gli dico 

Si mette a ridere e poi torna a guardare la tv mentre io mi preparo del thè caldo alla mela e tosto del pane. Dopo di ché mi vado a sedere sul divano, vicino a James.
Mentre guardavamo un film con Vin Diesel il cellulare di casa inizia a squillare e, siccome James non voleva alzarsi deciso di rispondere io.

<<pronto? >>

<<Marika, sono io, Sophia>>

<<ei ciao come stai? >>

<<io bene. Senti io e Will siamo all'ospedale perché ha avuto un'intossicazione allergica. Venite? >> mi dice in fretta

<<oddio e di cosa?.....mamma!!! >> urlo poi staccando il telefono dall'orecchio per evitare di far venire sorda Sophia

<<cosa! >> mi risponde

<<Will ha avuto un'intossicazione allergica per non so che cosa. Lui e Sophia sono all'ospedale >>

Dopo aver detto a Sophia che saremo arrivati da loro tra una decina di minuti, attacco il telefono e corro, insieme a James al piano superiore. Ognuno nella propria camera e ci vestiamo, pronti in meno di cinque minuti raggiungiamo mamma che ci stava aspettando davanti la porta d'ingresso.
Sin da piccolo Will  ha sempre avuto molte allergie, mamma e papà erano sempre all'ospedale con lui per gli antibiotici.
Arriviamo in ospedale e subito mamma in preda al panico chiede con insistenza ad un'infermiera, davanti il bancone dell'accoglimento, se sapessero dove fosse Will ma lei non sapeva niente. Quindi chiamo Sophia al cellulare per chiederlo a lei e subito mi risponde dicendomi il piano e il numero della stanza.
James, intanto, stava calmando mamma e, una volta chiuso la chiamata, informo mamma e James.
Saliamo fino al terzo piano in ascensore e dopo svariate stanze troviamo finalmente quella di Will. Entriamo e lo vediamo steso sul lettino che parlava con Sophia, che gli stava seduta vicino e che gli teneva la mano.

<<ti avevo detto di non chiamarla>> dice Will a Sophia una volta entrati <<non lo sai ai che mia madre va in paranoia con poco? >> continua guardandola

<<smettila di lamentarti con lei e dimmi cos'hai fatto>> interviene nostra madre avvicinandosi al letto, dove Will era sdraiato

Mentre mamma e Will parlavano io e James andiamo vicino a Sophia e James le chiede cos'era successo, così lei ci raccontò tutto. Praticamente a pranzo hanno mangiato la pasta con le noci, perché Sophia aveva provato una nuova ricetta. Ma Will ne è allergico e Sophia non lo sapeva e siccome le ha tagliate talmente piccole, Will non se n'era accorto, quindi eccolo qui all'ospedale. Questa allergia gli aveva provocato un gonfiore alla lingua, quindi qualcosa non del tutto passeggero.
Mamma si stava ancora assicurando che Will stesse bene e mentre parlavano mi arriva una chiamata da Nash.

<<sei veramente una cretina! >> parla prima che potessi dire qualcosa

<<scusa? >>

<<sono davanti casa tua, non c'è nessuno a casa? >>

<<no sono in ospedale>> gli dico con tutta tranquillità

<<cosa?!?  Cosa hai fatto?!!  Stai bene?!!?>> mi chiede con tono allarmato

<<Amore calmati>> lo consolo  <<non sono io quella che sta male ma mio fratello>>

<<oh meno male!>> lo sento fare un respiro di sollievo <<chi James? >>

<<no, Will ha avuto un'allergia alimentare >>

<<tutto ok?>> mi chiede preoccupato

<<si, sta abbastanza bene>>

<<non è che potresti venire a casa, non ho voglia di parlarti al telefono>>

<<ma non eri impegnato tu? >>

<<si bhe ho finito prima del previsto>>

<<ok, tra venti minuti arrivo a casa, devo prendere un taxi>>

<<prenderai mai la patente? >>

<<ho te che mi scarrozzi in giro perché dovrei?>> gli dico ridendo

<<muoviti che ti aspetto a casa stupida! >> lo sento ridere

Detto ciò attacca la chiamata quindi dico a mamma che tornavo a casa perché c'era Nash che mi aspettava e lei mi guarda come se mi volesse dire molto più di un ok. Saluto Sophia con un bacio sulla guancia e stessa cosa con Will e James e poi esco dalla stanza dell'ospedale. Mentre scendevo con l'ascensore al piano terra chiamo un taxi che in dieci minuti arriva davanti all'ospedale e mi porta a casa.

|Era solo un gioco 2| Nash GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora