Capitolo 14

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Arrivo a casa in poco tempo e appena il taxi si ferma davanti il vialetto di casa mia, noto da lontano Nash seduto sui gradini con lo sguardo basso che giocherellava con le mani.
Pago il tassista e esco dall'auto per poi camminare verso il mio ragazzo.

<<ciao amore>> gli dico una volta arrivata davanti a lui

Lui alza la testa e poi si mette in piedi, stampandomi un leggero bacio sulle labbra. Gli sorrido e mi avvicino alla porta di casa per aprirla con le chiavi.

<<allora cos'ho fatto? >> gli chiedo come se nulla di quello che era successo stamattina con Cam fosse accaduto

<<lo sai bene!>> mi dice guardandomi con una faccia fin troppo seria

<<sei arrabbiato con me? >> gli chiedo avvicinandomi a lui e mettendo le braccia intorno al collo

<<sei veramente... >>

<<cosa? >>

<<perfetta>> mi sussurra dopo una lunga pausa

<<non è vero>> sbuffo appoggiando la testa sul suo petto muscoloso

<<si invece>>

Mi prende la testa tra le mani e me la alza in modo che potessi guardarlo dritto negli occhi dopo di ché mi sorride e mi bacia sulla punta del naso. È troppo dolce.

<<se non la smetti di baciarmi poi chi mi ferma più>> gli dico ridendo

Mi guarda male e poi tira fuori la storia di Cam, dicendomi che non avrei dovuto trattarlo così e che era venuto solo per aiutarmi, anche perché è da tre settimane che non vedo lui e gli altri, a parte Johnson.
Mi metto subito sulla difensiva tirando fuori la storia che sono testarda perché mi sono fissata sul non vedere nessuno anche se dovrei uscire e stare con le persone che mi vogliono bene.

<<sai che io ci sono sempre per te ma non puoi solo far riferimento a me e a Debby, io ho il mio lavoro, Debby pure. Se un giorno io e lei siamo impegnati cosa fai tu? >>

<< so che hai ragione ma sto veramente male. Chiedilo a Debby che era da sola a consolarmi fino al tuo arrivo. Certo, c'era anche Will ma adesso ha una vita sua da creare. Non mi va di disturbo almeno che non sia una cosa veramente seria che io non riesco a superare.>>

<<questa è una cosa veramente seria! Marika io non sono nessuno per dirti quello che devi e non devi fare ma da quando è morto tuo padre a questa parte non fai altro che stare male>>

<<tu sei il mio ragazzo ho bisogno che tu mi dica davvero cosa devo fare a questo punto>>

<<non voglio feriti dicendoti quello che sto pensando>>

<<invece devi>>

<<penso che tu debba cercare si superare questi crolli psicologici, perchè se noninizi ora con il passare del tempo sarà sempre peggio. Esci con me, con Debby, con Cam, con quelli che ti vogliono bene e che sono presenti nella tua vita. Torna come quella ragazza imbranata e pazza di cui ho perso la testa>>

Non so davvero cosa dirgli. Quasi mi vengono gli occhi rossi per le lacrime e sinceramente non ne so il motivo.
Mi sento il colpa perché gli sto causando problemi che non dovrebbe avere. Invece di pensare a se stesso e al suo lavoro sta con me tutte le domeniche e alcuni pomeriggi durante la settimana per assicurarsi che stia bene perché sono così cocciuta da non ascoltare cosa lui mi dice, cosa mi dice mia madre e i miei  fratelli.

<<solo...mi dispiace>> gli dico abbassando la testa per non guardarlo negli occhi

<<piccola non devi. Non piangere sei molto più bella quando sorridi>> mi dice dolcemente

Si avvicina a me e con la mano destra mi accarezza la guancia e poi sposta un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. Improvvisamente lo abbraccio forte accarezzandogli i capelli dietro la nuca e anche lui mi stringe a se  mettendo le sue mani sui miei fianchi. In questo momento ho solo bisogno di tutto il suo affetto, voglio soltanto che mi abbracci talmente forte da far fatica a respirare.

<<ci proverò>> gli dico nascondendo la testa sotto il suo braccio

<<stavolta cerca di mantenere la parola>> mi dice riferendosi alla promessa che gli avevo fatto settimane fa <<inizia con chiamare Cam perché mi è sembrato abbastanza infastidito quando mi ha chiamato a lavoro>>

<<domani andrò da lui>> dico staccandomi leggermente da lui

<<facciamo progressi>> mi disse sorridendomi

Sono contenta che abbiamo finalmente chiarito questa cosa tra noi due. Ne avevo bisogno per andare avanti.
Dopo tanto tempo è giunto il momento di andare avanti, pian piano devo cercare di smettere di essere triste. Potrebbe essere da egoisti ma devo seriamente pensare a me stessa a quello che voglio fare in futuro. La danza non è molto d'aiuto perché è la cosa che mi lega di più a mio padre infatti a scuola non mi sono impegnata molto in queste ultime settimane. Stavo a casa spesso, ero distratta, non ascoltavo le correzioni che gli insegnanti mi davano, sono stata un completo disastro. Da domani devo tornare la ragazza di prima, non devo buttare all'aria tutti gli sforzi che ho fatto per arrivare qui.
Devo cercare di lasciarmi alle spalle il passato, sarà dura, ma ce la posso fare.

Ormai sono quasi le sette, Nash è andato via da una decina di minuti e mamma e James sono da Will, penso lo abbiamo accompagnato a casa. Decido quindi di chiamare mamma per vedere a che ora torneranno.

<<ei mamma a che ora arrivate?..si, ok...d'accordo...va bene ciao>>

Tra poco tornano quindi decido di preparare la cena, il punto è che non so che fare, ordinerei una pizza ma l'abbiamo mangiata ieri sera, e detto sinceramente non faccio che mangiarla in questo periodo.
Apro quindi l'armadietto dove teniamo la pasta e il riso e opto per gli spaghetti. Facili da cucinare e buoni da mangiare. Ho 20 anni e so cucinare soltanto la pasta e la carne...
Mamma e James arrivarono a casa proprio quando stavo preparando la tavola per noi tre così si tolgono il giubbotto e mi raggiungono in cucina

<<allora Will sta meglio? >> chiedo

<<si, il gonfiore alla lingua è diminuito un po' , gli hanno dato degli antibiotici e poi lo hann dimesso>> mi informa mamma

<<tu?  Sei pronta a ritornare a scuola domani?>> mi chiede improvvisamente James

<<si, devo smettere di stare male e proverò a concentrarmi a scuola>>

<<non so se questo ti aiuterà ma anche tuo padre è entrato alla Debbie Reynolds School. Non sentirai mai la sua mancanza una volta che entrerai lì. Sarà sempre con te a proteggerti, ricordatelo>>

<<grazie mamma, ti voglio bene>>

<<anch'io tesoro>>

|Era solo un gioco 2| Nash GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora