Capitolo 4

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Prima di.cominciare a leggere... Rachel Berry é Ebrea e, riadattando la storia, in questo caso non posso togliere questo lato so... Camila Cabello sarà ebrea raga... anche se il nostro Brad, al posto di chiamarla Principessa ebrea come fa Puck con Rachel, la chiamerà Principessa cubana.

Capitolo 4

Camila aveva tentato di far passare quel giorno totalmente inosservato.

Certo, questo andava contro le aspettative di chiunque immaginava che non si sarebbe lasciata sfuggire l'ennesima occasione di focalizzare su di sé tutte le attenzioni possibili, ma Lauren era stata incredibilmente impegnata negli ultimi tempi: aveva superato il provino per il suo primo ruolo in un film indipendente ed ormai passava i suoi giorni e le sue notti ripassando le battute del copione.

Non voleva contribuire ad aumentare le pressioni su di lei, perciò aveva accettato di buon grado quando la sua ragazza le aveva proposto una semplice cenetta a casa dei suoi genitori per festeggiare il suo venticinquesimo compleanno.

Dopotutto Alejandro e Carlos non se ne sarebbero dispiaciuti, anzi, tra un impegno e l'altro era molto tempo che non trascorrevano una serata tutti e quattro insieme.

Non immaginava di certo che la "cenetta intima" includesse Clara - non che la madre di Lauren non fosse di famiglia! -, tutti i suoi ex compagni del Glee Club, e buona parte del comitato insegnanti del McKinley High, inclusa la coach Larsson.

Strano a dirsi, ma, probabilmente per la prima volta nella sua intera esistenza, Camila Cabello si sentiva a disagio ad essere al centro dell'attenzione.

Cantare e recitare su un palco, in intimo, per il Rocky Horror Show?

Non era un problema!

Ballare davanti agli occhi di tutta la scuola sulle note di una canzone decisamente promiscua?

Non era un problema!

Avere gli sguardi di tutti puntati addosso, incuriositi da chissà cosa.

Quello era un problema!

Così, nonostante si sentisse parecchio a disagio per tutte quelle persone sbucate chissà da dove, Camila aveva deciso di non deludere la sua fidanzata e accettare quella "cenetta intima", sperando vivamente che il regalo che ne sarebbe seguito, valesse la pena di mettere a repentaglio la sua pazienza in quel modo.

In realtà non era mai stata una donna paziente, era solita portare lei stessa alla pazzia gli altri, ma da quando aveva finito il college e si era messa a fare audizioni su audizioni, le cose erano peggiorate.

L'unica che, oltre ai suoi papà, riusciva a tenerla a bada era Lauren, che però sembrava aver messo impegno nell'organizzazione di quel compleanno.

Si guardò un'ultima volta nello specchio della sua vecchia camera da letto, lisciandosi il vestito che indossava, volendosi assicurare di essere perfetta per quella cena, perché in fondo ci teneva a mantenere la sua immagine.

«Non c'è bisogno di ulteriori preparativi, sei già bellissima così, Camila.»

La voce di Lauren, alle sue spalle, la colpì come una dolce melodia, la più bella che le sue orecchie avessero mai sentito.

Quella voce la scuoteva e la abbracciava ogni volta, calda, protettiva.

«So che di norma dovremmo aspettare ancora un po' per rispettare i "40 minuti di ritardo da diva", ma Normani inizia a spazientirsi e ha minacciato di attentare alla tua collezione di classici di Broadway...»

Si voltò di scatto, gli occhi spalancati e nelle sue iridi vero e proprio terrore. «Non oserebbe!»

Lauren ridacchiò e annuì.

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