Capitolo 7

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Capitolo 7

Camila non avrebbe mai pensato di potersi trovare in una situazione più scomoda di quella, eppure Normani Kordei l'aveva trascinata in un negozio a lei per niente consono a comprare delle cose che... Al solo pensiero sentì le sue guance infiammarsi e abbassò lo sguardo, pregando che nessuna delle persone a tavola se ne fosse accorta.

Quella era forse la domenica più difficile della sua vita.

«Camila? Camila?»

Una voce, inizialmente lontana, la riportò alla realtà.

Sia Lauren che la signora Jauregui la guardavano con una punta di preoccupazione nello sguardo.

In realtà non era esattamente sicura che nel caso si Clara si trattasse di una preoccupazione sana.

«Come?» Chiese, rendendosi conto solo in quell'istante di essersi completamente estraniata dalla situazione.

«Potresti passarmi l'insalata?» Le chiese Lauren, ripetendo per l'ennesima volta la sua richiesta.

Nel momento stesso in cui ebbe portato a termine quel compito il silenzio tornò a regnare nella sala, portando a galla l'imbarazzo ed il malessere generale.

Aveva tenuto gli occhi bassi per tutto il tempo, terrorizzata di fronte alla figura della madre di Lauren, quasi si trattasse di Medusa.

Si sentiva a disagio come poche volte in vita sua e temeva che quello stato d'animo fosse diventato ormai troppo evidente.

Infatti sentì la mano calda di Lauren stringere la sua sotto il tavolo e istintivamente la strinse per farsi forza.

Non avrebbe voluto trovarsi lì, non aveva avuto abbastanza tempo per prepararsi psicologicamente a quell'incontro ed era sicura che in quel momento agli occhi di Clara, appariva come una psicopatica che arrossiva senza un'apparente motivazione.

«Allora Camila.» Cominciò Clara, ponendo fine a quel silenzio imbarazzante.

«Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai già scelto il college?»

Camila prese un sorso d'acqua e pregò che la sua voce fosse ferma mentre rispondeva.

«Ho fatto da poco l'audizione per la NYADA, aspetto con impazienza la loro risposta.»

«NYADA? Non credo di averla mai sentita.» Commentò la donna.

«New York Academy of Dramatic Arts.» Spiegò in fretta e furia con un sorriso tirato.

«È una scuola molto ambita e credo di aver fatto una buona figura, beh un'ottima figura, perché è ovvio che "buona" non è neanche lontanamente sufficiente per un'accademia di quel rango, quindi-» Solo quando la mano di Lauren strinse con più forza la sua si rese conto che stava straparlando.

«Quindi mi trasferirò a New York entro settembre.» Concluse con più calma.

Clara non negò di esserne rimasta impressionata, ma ovviamente non lo diede a vedere, perché in quel momento il suo compito era quello di metterle soggezione e da come stavano andando le cose, sembrava proprio che ci stesse riuscendo.

«È una grande scelta.» Commentò infine.

«Anche Lauren sta aspettando la lettera d'ammissione, ma siamo molto fiduciose, non é vero tesoro?»

Lauren ingoiò a stento il boccone che stava masticando, prima di cominciare ad annuire con vigore.

«Certo, certo.» Confermò dopo qualche istante.

«Ma credo che Camila conosca già questa storia.» Le fece notare, sorridendo, un po' titubante.

Camila la conosceva fin troppo bene, anzi, inizialmente vi era stata anche un po' di titubanza quando era venuta a sapere che Lauren aveva fatto domanda sia per la Columbia che per Yale, mettendo forse così a repentaglio la loro relazione.

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