Capitolo 10

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Capitolo 10

Lauren giocherellò con il cucchiaino che aveva fra le dita, guardando la sua tua tazza di caffè in cerca di quel supporto che la sua migliore amica non sembrava intenzionata a darle.

Dopo aver riportato Camila a casa ed averle assicurato che sarebbe tornata presto e che non era intenzionata ad abbandonarla, era corsa a casa Kordei-Hansen.

Alla porta l'aveva accolta una piuttosto assonnata Dinah e non aveva potuto fare a meno di sentirsi un po' in colpa per quell'incursione in tarda serata.

Avrebbe dovuto immaginare che le sue amiche avevano piani che non la includevano, ma quando vide la piccola Christine sgambettare alle sue spalle, inseguita da James, aveva tirato un sospiro di sollievo.

Non poteva creare più disturbo di quanto non stessero già facendo quei due.

Dinah l'aveva accolta a braccia aperte, mentre Normani aveva inizialmente avuto da ridire, prima che la moglie la mandasse a rimettere a letto i bambini, mentre le aveva preparato il caffè.

Quando i bambini si erano addormentati, Normani era tornata in salotto, si era seduta affianco a Lauren con aria accusatoria e non le era servito altro per farsi raccontare tutto.

L'aria accusatoria si era trasformata in tono accusatorio prima che Lauren se ne potesse render conto.

«Dimmi che non hai sul serio fatto quella sfuriata.»

Si lamentò Normani, scuotendo la testa.

Lauren non rispose, non ne aveva bisogno, continuò a giocherellare con il cucchiaino, evitando lo sguardo delle sue amiche.

«Oh Lauren...»

Mormorò Dinah, scuotendo la testa.

«Cosa avrei dovuto fare?»

Chiese, alzando improvvisamente lo sguardo.

«Avrei dovuto semplicemente far finta di nulla?»

«Avresti dovuto usare un po' più di tatto!»

Ringhiò Normani.

«Ha parlato la regina del tatto!»

Protestò Lauren sulla difensiva.

«Oh, non spostare l'attenzione su di me, Jauregui. Non sono stata io a terrorizzare la nanerottola.»

Lauren sospirò profondamente.

«Okay, ammetto che non è stata una delle migliori mosse di sempre, ma lo sapete come sono quando esplodo.»

«Se tu ne parlassi con qualcuno invece di tenere tutto dentro, non succederebbero queste cose.»

Si intromise Dinah, la voce della ragione.

«È esattamente il motivo per cui sono qui!»

Rispose con un tono alquanto esasperato.

Normani e Dinah sapevano come peggiorare la situazione.

«Quando ormai il danno è fatto?»

Chiese Normani, sprezzante.

«Come la volta scorsa?»

«La volta scorsa?»

Chiese Lauren.

La confusione la faceva da padrona sul suo volto.

«La volta della consulenza prematrimoniale.»

Sbuffò Normani bevendo un lungo sorso di tè.

Senza dire una parola Lauren abbassò nuovamente lo sguardo sulla tazza con un'aria colpevole che, però, Dinah non colse.

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