Capitolo 3

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"O mio dio Jack, cosa è successo?!" grida Ethan appena vede le condizioni del figlio.
Ha il naso spaccato e le mani che sanguinano il suo sguardo e duro e senza emozioni, fa quasi paura.

"Non è successo un cazzo vado di sopra." urla pieno di rabbia. Ma Ethan lo blocca prima che possa salire le scali e lo guarda dritto negli occhi "senti Jack mi ha stufato questa situazione sei uscito quando io ti avevo detto di restare a casa, torni sei ubriaco e pieno di sangue, presumo che hai fatto a botte con qualcuno vero, è sicuramente cosi" urla in un solo fiato.

Negli occhi di Jack si accende qualcosa di davvero pauroso. Inizio ad avere paura così mi avvicino a mamma e la stringo forte a me "mamma ti prego fai qualcosa" dico con voce insicura "tesoro cosa posso fare lui non ascolta il padre non potrà mai ascoltare me" anche questo è vero a distrarmi dai miei pensieri e Jack che urla in modo animalesco.

"Senti figlio di puttana faccio quello che cazzo voglio chiaro. Come tu non hai chiesto a me nessun parere,se per me andava bene avere due persone dentro casa io non ascolterò te, torna sul davano a fare la " famigliola felice" e lasciami in pace." dopo queste parole sposta il padre con uno spintone a sale in camera.

"Scusatemi Jack non riesce ad accettare il fatto che io voglia bene ad un altra persona che non sia sua madre,mi dispiace davvero tanto" dice con voce triste

"Tranquillo Ethan non è facile accettare questa situazione" "Amber lo so ma lui neanche prova a ragionare si comporta in questo modo con chiunque non riesco a capire dove ho sbagliato con lui" devo fare qualcosa non posso stare qui con le mani in mano

"Okay vado a parlargli io" mi intrometto "oh,Alexa non penso sia una buona idea" lo guardo stranita "non mi interessa non è complicata solo per lui questa situazione e deve capirlo" senza ascoltare la risposta salgo le scale e una volta davanti la sua stanza busso.

QUALCHE ORA PRIMA.
POV. JACK

sto seduto tranquillamente a bere la settima birra da quando sono entrato e mi si avvicina Caleb il fratello di Amanda tra me e lui non scorre buon sangue perche uso la sorella. E anche Amanda lo sa che la uso solo come distrazione e a lei va bene cosi ma a quanto pare a Caleb no.

Mi si piazza davanti e mi tira un cazzotto in pieno volto. Mi alzo dallo sgabello e inizio a colpirlo lo centro in volto e gli spacco un dente e il labro inferiore,uno in pieno stomanco. Mi allontano e quando sto per uscire dal pub sento qualcuno tirarmi per un broccio "Hai rotto il cazzo ad usare mia sorella solo per i tuoi sporchi comodi" mi tira un altro cazzoto in faccia. Ribalto la situazione ora è lui attaccato al muro gli tiro altri due cazzotti allo stomaco e cade a terra.

"Caleb non rompermi i coglioni nessuno ha chiesto il tuo parere, a lei va bene cosi e tu non sei nessuno per metterti in mezzo. Gli tiro un calcio e me ne vado salgo in macchina e noto che ho del sangue sulle mani,alcune nocchie sono rotte e dal mio naso esce del sangue.

Non mi soffermò troppo accendo la macchina e vado verso casa.
Entro e la scena che vedo mi fa ribollire il sangue ci sono Amber e Alexa sul divano e mio padre che si alza per andare a togliere il film che stavano vedendo.

Dopo la solita litigata con mio padre salgo in camera mia.

* * *
Sono seduto sul letto e fascio le mani con alcune garze che ho trovato in bagno. Il sangue si è fermato e anche al naso mi alzo e vado a farmi una doccia.

Mentre sto uscendo dalla doccia sento qualcuno che bussa alla porta. Lego un asciugamano in vita "chiunque sei vattene non voglio sentire nessuno" sputo acido. "Scusami Jack sono Alexa vorrei solo parlarti solo 5 minuti te lo giuro, non portai ignorarmi per sempre viviamo nella stessa casa." apro la porta e vedo che le sue guance diventano subito rosse.

Bhe questo pomeriggio non l'avevo guardata bene devo dire che è una ragazza molto bella ha gli occhi marrone scuro ma sono stupendi. Le sue labbra sono carnose molto carnose. È semplice ma c'è qualcosa di lei che mi attira molto.

POV. ALEXA
Apre la porta e quello che vedo e stupendo ha solo un asciugamano legato in vita le mie guance diventano subito rosse lo sento. È uno spettacolo unico è pieno di tatuaggi e davanti a lui sinceramente mi sento un po nana sarà sicuramente 1.90 mente io sono 1.60. I suoi occhi sono scuri vuoti e mi fanno paura. Si intravedono alcuni lividi sui zigomi e il suo labbro spaccato.

"Quindi che vuoi ragazzina?!" mi risveglia dai miei pensieri. Mi ha chiamata ragazzina odio questo nomigliolo. "Odio essere chiamata ragazzina, comunque posso entrare è una cosa seria quella che voglio dirti e non mi sembra il caso di parlarne in piedi sulla porta." dico con imbarazzo

"Va bene ragazzina entra solo 5 minuti siediti dove vuoi io intanto vado a vestirmi prima che i tuoi ormoni vanno affanculo" dopo le ultime parole divento ancora più rossa sento le guance andarmi a fuoco entro e vado a sedermi sul letto, lo vedo entrare in bagno e chiudere la porta. Do un occhiata in giro e la sua stanza è completamente nera solo le pareti sono di un grigio scuro. E' molto ordinata e mi chiedo come sia possibile.

"Quindi di cosa vuoi parlarmi mocciosa?!" entra in camera e si posiziona davanti a me okay mi sento una nana...

L'Amore Non Ha RegoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora