Capitolo 9

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  • Dedicata a Fede Lami
                                    

"STRIKE"

"Lea, vedi che per fare strike devi mandarli tutti giu.."

"Oh. Cioè se ne mando giù uno tutti gli altri non lo seguono chiedendosi dove è andato a finire?!"

"Direi proprio di no."

"Ah, ok." risposi delusa. Forse Cory aveva capito che quella era la prima volta che giocavo a bowling. *NOOO NON SI ERA PER NIENTE CAPITO* OKOK, non c'è bisogno che tu me lo ricordi, coscienza del cavolo.

"Beh, direi che questa vittoria è stata più che meritata" dissi, con un sorriso.

"MERITATA? Ma se ne hai mandato giù solo uno! Mi è sembrato di giocare con una bambina!" rispose lui, piegandosi in due dalle risate.

"Oh, senti, coso" dissi, incrociando le braccia e mettendo il broncio "non sono molto pratica di bowling, non so se si è capito. Quindi non infierire ed andiamo a mangiare."

"Ok, basta che non fai l'offesa" mi disse, facendo lo sguardo da cucciolo. 

Come si fa a dire di no a quella faccia?

"Ok" dissi ridendo "allora offri tu" 

"Certo, sweetie... Allora cosa ti offro? Lea? LEA?"

Ma era troppo tardi. Mi ero già persa in quell'universo chiamato Lynn-landia. 

Era li', con i suoi amici, a giocare a bowling e a ridere. 

Quant'è bello con quella maglietta con...LE RENNE?! Cioè, non quelle magliette fighe che portano di norma gli youtubers americani, ma quella che indossa Mark Darcy nel film "Il diario di bridget Jones" !

Cioè ai miei occhi è ancora più bello e dolce ma è ineitabilmente esilarante.

"No ma bella quella maglietta" 

"EH?" dissi, uscendo dallo stato comatoso. Mi girai verso la voce e vidi Cory con un vassoio pieno di schifezze da bowling.

"I said, bella la maglietta del tuo ragazzo."

"Non è il mio ragazzo" risposi acida *MA QUANTO VORRESTI CHE LO FOSSE* per una volta hai detto una cosa giusta, coscienza. Cinque alto, sorella!

"Beh, va a salutarlo, no? Che aspetti?" mi disse Cory. 

"IO? Ma che sei matto? NONO, ora noi ci sediamo ben lontani da qui e ci gustiamo queste buone cose che hai compr..."

"LEA!" 

OH FUCK.

"Ciao Lynn!" vidi la renna ehm Lynn muoversi verso di me velocemente. Le gambe stanno per cedermi, oddio, e se cado? Che figura ci faccio? Sembrerò un'idiota.. Ma, che succede? 

Mi giro e vedo Cory che mi tiene per un braccio: deve aver capito che era in arrivo un treno carico di mancamenti. Che caro. Non so che dirgli se non un soffocato "Grazie" che lui ricambia con un sorriso.

"Che ci fai qui? E, oh, ciao Cory. Ma, voi due vi conoscete?" disse Lynn, con un (meraviglioso) sguardo perplesso.

"Ehm si, io e Cory siamo amici da tanto tempo.." dissi imbarazzata (COME SEMPRE.) "E tu che ci fai qui?" 

"Io ero venuto qui con degli amici a fare una partita ma ora ce ne stavamo andando.. In realtà speravo proprio di rincontrarti, avevo paura che non mi avresti mai scritto." 

Arrossii. Ma non di un banale color rosa, no: per qualche minuto ho creduto che tutti i miei capillari facciali si siano incontrati sulle mie guance per fare la hola. Potrebbero anche aver lasciato qualche messaggio alieno o cose simili. 

Vabbè, fatto sta che, a causa del mio evidente imbarazzo, Lynn sorrise gentilmente e disse: "Scusa, non volevo metterti in imbarazzo"

CHE CARINO, si scusa anche. 

"Comunque io ora devo andare, mi sono ricordato di avere un appuntamento importante con i miei.." 

Oh che peccato.

"..per cui, Lynn, te la affido per il resto della serata."

EH?! 

Era Cory che aveva parlato, non Lynn.

"Certo Cory, non preoccuparti, la riaccompagnerò a casa sana e salva. Buona serata."

Non sapevo che dire. Mi sentii travolta da un braccio possente intorno alle mie spalle che mi trascinavano dolcemente verso le piste da bowling. Non sapevo cosa dire a Cory. Avrei voluto almeno dirgli qualcosa ma lui era già andato via. 

Speriamo che sia la cosa giusta. 

"Hey, guys, lei è Lea, ci farà compagnia per un po'." 

Oh, ma in questo paese sono tutti carini? Nel mio paese la maggior parte dei ragazzi ha la sembianza di esperimenti scientifici mal riusciti. 

Sentii un "hi" generale dei ragazzi i quali, troppo impegnati col telefono, non si curarono nemmeno di alzare lo sguardo. 

Meglio cosi'. Meno sguardi = meno imbarazzo = colorito piu o meno decente. 

"Vieni, ti va di fare una partita?" mi disse all'improvviso Lynn.

"Ehm, non sono per niente brava in questo gioco. Che ne dici di andare alla sala giochi?" Forse con le cose elettroniche me la cavo meglio.

"Non sono molte le ragazze che mi propongono di essere battute ai videogiochi ma, se per te è ok, andiamo." disse, con aria da finto sbruffone.

"Non mi sembra di averti dato l'impressione di essere una femminuccia" dissi, con aria pseudo-sexy/sicura di sè/ foca monaca. 

"Lo vedremo" disse, prendendomi la mano e trascinandomi verso la sala, piena di colori psichedelici e bambini indemoniati. 

"A te l'onore della scelta" 

Scelsi il gioco delle moto, sperando in una grandissima botta di culo. Che avvenne.

Infatti fui io la vincitrice della prima corsa. Ero troppo gasata che non riuscivo a smettere, cosi' giocammo a quel coso per almeno 10 corse, finche una bambina non venne da me e mi chiese se cortesemente potevo farla salire per sfidare quello "sbruffone di mio fratello che non mi ridarà la bambola se non lo batto". 

Amaramente fui costretta a scendere da quel gioco ammaliante ma non smisi di aggirarmi nei paraggi delle moto per poter tifare per quella tenera bambina che, ahimè, stava perdendo. Stava quasi per mettersi a piangere quando decisi che era giunto il momento di vincere per lei: cosi' sfidai quel demonio di bambino in tutti i giochi possibili ed immaginabili di quella sala. 

Alla fine, per pochi MA GLORIOSI punti, vinsi e cosi la bambina riottenne la sua amata bambola e il rispetto di suo fratello. I suoi occhi mi sorridevano e non smetteva di ringraziarmi con quella vocina adorabile.

Metre stavo li a contemplarli, una mano mi cinse i fianchi e mi strinse a sè: oh, cavolo, mi ero proprio dimenticata di Lynn! 

"Sei stata bravissima con quel bambino, io non avrei saputo fare di meglio......forse!" disse, scoppiando in una fragorosa risata. Com'era bello quando rideva: i suoi denti splendevano sotto le luci del locale e i suoi occhi non smettevano di fissare i miei.

"Sai, mi sembra di conoscerti da sempre.." mi disse all'improvviso, avvicinandosi sempre di più a me. 

ODDIO E MO CHE FACCIO?

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Grazie a tutti i lettori della mia storia (che aumentano in maniera esponenziale! *-*)

Baci a tutti e mi raccomando, commentate, ne sarei felicissima <3

Vi lascio la mia canzone preferita del momento a lato, spero che piaccia anche a voi al di là del film da cui è tratta :3

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