Capitolo 2

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Ed eccola li, la facoltà, in tutto il suo splendore carcerario. 

Dopo quella splendida figura con lo sconosciuto (che poi ho scoperto chiamarsi davvero Ken: che cosa strana il destino!) mi ero semplicemente vestita con le prime cose comode che c'erano sulla sedia, legato i capelli in una coda e incamminata verso l'università, dove avrei fatto una colazione decente (finalmente!) insieme ai miei compagni di corso. 

Lingue, orientali precisamente. Amo le lingue (eeh, cosa andate a pensare!), soprattutto l'inglese e lo spagnolo. Ma la cosa migliore è che ai corsi partecipano studenti di tutte le nazionalita che cercano di imparare l'italiano e di rimorchiare ingenue matricole.

Stavo per addentare un delizioso cornetto alla crema che sembrava fosse stato creato apposta per finire nelle MIE fauci quando in un lampo mi ritrovai ad mordere il vuoto. "Ma cos-" "Bonjour, mon chèrie!" ...François. 

"Ciao anche a te François. Potresti gentilmente ridarmi il cornetto alla crema che hai in mano? Non senti che sta invocando il mio nome? Leaa, LEEEAAA, mangiamiiii!" gli mimai, sperando di distrarlo e di riprendermi quella delizia. 

"Ahah, très hilarant, cher, ma questo ormai è gia mio!" disse e, prima che potessi ribattere, era già finito nelle SUE fauci. 

Addio, delizioso croissant. Rimarrai sempre nel mio stomac-ehm cuore.

"Cosa ti porta qui, francese rovina-colazioni?" dissi acida (è gia la seconda volta che mi rovinano la colazione, cavolo! Ho fameee!) .

 "Veramente ti ho intravisto da lontano e ho pensato di farti conoscere il mio nuovo coinquilino."

 E fu allora che mi accorsi che oltre alla sua fastidiosa presenza francese e al dolore per la prematura scomparsa di Ginetto il cornetto (si, amo dare nomi alle cose), in quella stanza c'era anche un'altra persona che è stata li, tutto questo tempo, ad ascoltare i miei sproloqui sui dolci da colazione. 

"Oh, ciao. Io sono Lea, e tu saresti ...?" 

"Cory. Mi chiamo Cory e vengo dal Canada, sono venuto per un master di informatica qui in Italia." 

Era alto, di un'altezza spropositata, capelli scuri e mossi, occhi come la pece, sorriso accogliente. Carino, si, ma decisamente non il mio tipo. 

Ma subito un'idea mi balzò in mente. "Informatica, eh? Sei bravo con i computer?" 

"Beh, sulla mia laurea c'è scritto di si, non vorrai contraddirla spero." disse sorridendo.

 Brava Lea, ottimo lavoro, un'altra figura da aggiungere alla tua lista. Arrossii imbarazzata. 

"Beh, si, certo. Intendevo, saresti disposto a darmi una mano con la creazione di un software?" 

"Di cosa si tratta?"

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