Capitolo 15

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"Come sarebbe a dire 'malata'?" disse Lynn, dall'altro capo del telefono.

"Evidentemente ho preso freddo ieri sera all'osservatorio, sai, sono sempre stata un po' debole, mi ammalo sempre molto facilmente.." dissi, tra un colpo di tosse ed un altro, aggrappata saldamente alle calde coperte e circondata da fazzoletti usati.

"Mi dispiace tantissimo, my love, io purtroppo sono fuori città perchè sono ricominciati i corsi e le mie lezioni mi aspettano.. Non sai che darei per poterti stare vicino"

"Non ti preoccupare" dissi con un sorriso "ti sento più vicino di quanto tu non creda" e riattaccai, in preda ad un attacco di tosse.

Dopo essermi rannicchiata al calduccio, accesi la tivu e mi misi a guardare una di quelle commedie natalizie americane per eccellenza: Il diario di Bridget Jones.

L'avevo visto non so quante volte ma ogni volta mi emozionava come la prima: amavo il signor Darcy, era sempre stato l'uomo dei miei sogni; mi rispecchiavo molto in Bridget, soprattutto ora che avevo trovato il mio Mr Darcy.

Durante l'esilarante scena della presentazione del libro, ricevetti un messaggio. Era Cory: "Ehy, sweetie, ti va di fare un giro? ;)"

Sorrisi all'idea ma poi un colpo di tosse mi ricordò che ero malata e che dunque dovevo rimanere a casa.

"I'm sorry, la febbre ha preso il sopravvento e sono a casa a guardare Bridget Jones e a rimpinzarmi di dolci. :("

Dopo aver inviato il messaggio, continuai a guardare il film: ecco, stava per arrivare la mia scena preferita, quando lui si dichiara a lei.

"Non penso affatto che tu sia un'idiota. Oddio, è vero che c'è qualche cosa di ridicolo in te, nei tuoi modi. Tua madre è piuttosto imbarazzante. E devo ammettere che sei veramente pessima quando ti capita di parlare in pubblico, e tutto quello che ti passa per la testa lo fai uscire dalla bocca senza tener conto delle conseguenze. Certo mi rendo conto che quando ti ho conosciuta al buffet di tacchino al curry di Capodanno sono stato imperdonabilmente scortese: avevo addosso quel maglione con la renna sopra... che mi aveva regalato mia madre il giorno prima. Ma il punto è... quello che cerco di dirti... in modo molto confuso... è che.."

Mark Darcy stava per pronunciare quelle santissime parole che ho aspettato per tutto il film quando sentii suonare il campanello.

Sbuffai violentemente e mi alzai ad aprire la porta: sperai vivamente che non fosse Lynn. Avevo un pigiama con i maialini che mi avevano regalato a Natale i miei, i capelli in disordine, il mascara sbavato che non avevo tolto ieri sera, il naso rosso per il raffreddore, delle borse sotto gli occhi che facevano invidia a quelle Louis Vuitton, le ciabatte pelose a forma di orso.

Aprii la porta e trovai Cory, infreddolito dal pesante inverno, con il giaccone spolverato di neve, una busta in una mano e un sacchetto nell'altra.

"Cory, che ci fai qui? dissi, con una tremenda voce nasale che non mi ero accorta di avere.

"Sono venuta a salvarti dal tremendo raffreddore che ti ha colpito, no?" disse, entrando in casa e incominciandosi a spogliare.

"Allora, ti ho portato una zuppa calda e delle medicine.. ma soprattutto, un sacco di schifezze e di dvd da divorare in modo da far passare più velocemente le tue ore chiusa in questo appartamento" disse, con un sorriso incoraggiante che andava da un lato all'altro del viso.

"Oh, grazie ma non dovevi preoccuparti per me, insomma me la cavo benissimo da sol ETCIU" dissi, tossendo e starnutendo.

"Si, certo, e io sono la regina, piacere" disse sarcastico.

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