Capitolo 19

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Ed eccomi qui, sola, tra le coperte, a pensare a quello che ho appena fatto. 

Ho lasciato Lynn. L'ho lasciato. 

E ora provo un senso di vuoto: non di libertà, non di dolore, nulla. Vuoto più totale.

Non riesco a versare una lacrima, e la cosa mi fa venire da piangere (*certo che sei strana, eh*) 

Si, lo so, sono strana. Ho girato per il mondo alla ricerca dell'uomo perfetto, che mi poteva rendere felice e quando l'ho trovato, puf, l'ho lasciato. 

Ma il problema era che non riuscivo a guardarlo con quegli occhi, con quello sguardo che lui aveva per me. 

Cerco di convincermi di aver fatto la cosa giusta. Si, è stato meglio per tutti e due: lui potrà amare qualcuna che lo possa ricambiare, gli auguro solo il meglio.

Si, ma io? Che ne sarà di me? 

Riuscirò a trovare qualcun altro? 

Ma forse il problema non è questo: no, forse il problema vero è 'riuscirò mai a stare bene con me stessa?'

E' quella la cosa più importante: forse devo prima imparare ad amare me stessa prima di poter amare qualcun altro.

Per ora, però, ho solo bisogno di camminare e di parlare con qualcuno. 

Ma con chi? Non ho molti amici a cui chiamare, nè qua nè in italia. 

C'è la mia famiglia, la mia coinquilina, qualche ragazza che ho conosciuto all'università....e poi c'è Cory. Lui è stato l'unico vero amico che io abbia mai avuto, ha deciso di aiutarmi in questa avventura, di accompagnarmi fin qui, è sempre stato così gentile con me...finchè non mi ha baciata. Ed ha rovinato tutto: no, non è stato il bacio a rovinare tutto, è stato quello che ha detto dopo. "Un momento di debolezza, un errore", così l'ha definito. 

Per me un bacio è un bacio: sarò una di quelle ragazze all'antica e romantiche, ma per me un bacio non è una cosa da dare così, a cuor leggero. E' un simbolo di amore, di dolcezza, di empatica: non di "debolezza".

Evidentemente io sono l'unica persona al mondo che ancora la pensa così.

Non Cory. Forse per lui i baci sono tutti uguali, chissà quanti ne avrà dati così, per "errore". Anche se credevo fosse diverso.

Evidentemente mi sbagliavo.

Beh, basta rimuginare sul passato, è il momento di far vedere al mondo di che pasta è fatta Lea.

________

Dopo essermi accuratamente infilata sotto il getto dell'acqua bollente, aver indossato il più bel maglione che ho, un paio di jeans che mettono in evidenza il mio culone (*si dice 'che fa risaltare le mie voluttuose forme', Lea*) Sisi, okay, come dici tu.. Comunque, dopo essermi truccata al meglio per far sparire qualunque segno di stanchezza e/o sofferenza, uscii di casa, incamminandomi verso... verso dove, poi? Non sapevo dove andare e da chi andare. Volevo solo fare due passi e schiarirmi un po' le idee.

Dove posso andare?

Mi incamminai verso il molo, dove c'era un gruppo di adolescenti che chiacchieravano e si scambiavano battute, forse avrei potuto chiedere a loro se c'era qualche posto interessante dove passare la serata. 

"Scusate?" dissi, suscitando l'attenzione di molti che si girarono verso di me e, come se fossero persone a cui qualcuno ha dato solo una forchetta per mangiare una pentola di brodo, inclinarono la testa, curiosi. 

Io ovviamente arrossii per via di tutte quegli sguardi puntati su di me, ma almeno potevo dare la colpa al freddo pungente di quella sera. 

"Volevo chiedervi.." continuai "..se conoscete qualche posto carino per passare la serata.. insomma, non discoteche o locali affollatissimi, qualcosa di interessante da fare, ecco" dissi, scaldaldomi le mani col fiato. 

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