Capitolo 18

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"Mi sei mancata tanto, lo sai" mi disse Lynn, sfregando il suo naso contro la mia guancia "mi dispiace di essere arrivato solo ieri, i miei alunni mi hanno lasciato un sacco di compiti da correggere e non potevo abbandonare tutto, le cose impulsive non fanno per me"

Mi strinse forte a sè e sfregò le sue braccia contro le mie per riscaldarmi, ed intanto continuava a stringermi sempre più: non so come descrivere quello che stavo provando in quell'istante. Non so se era tenerezza, o tristezza, o consapevolezza, o disagio, o dolore.

Cercai di divincolarmi dalla sua forte stretta e lui lo notò "C'è qualcosa che non va, tesoro? Ho fatto qualcosa di male?" mi disse con un'intellettuale faccia da cucciolo.

"No.." balbettai "non c'è nulla che non va". Riflettendoci, la cosa più logica era questa: lui è perfetto e mi ama con tutto se stesso, perchè non dovrei accettare il suo amore? Perchè ora dovrei lasciarlo?

Insomma Lea, non fare la stupida, l'hai cercato tu, hai girato il mondo in lungo e in largo per trovare l'uomo giusto e ora che fai, lo vuoi lasciare? Per degli stupidi dubbi?

Ripenso ancora a ciò che mi ha detto il vecchio: "Il sempre è formato da tanti adesso, e ogni adesso va vissuto con tutta l'intensità che merita."

Ho deciso: Lynn è il mio adesso e nessun dubbio potrà mai farmi cambiare idea.

Mi accoccolo affianco a lui e chiudo gli occhi: penso a come saremo fra qualche anno, se staremo ancora insieme, al nome dei nostri figli, al titolo della nostra canzone.

*Calma Lea, non correre troppo! Un momento fa lo volevi lasciare ed ora pensi al nome dei tuoi figli?*

Senti coscienza, non mi va di parlare con te in questo momento, non sono dello spirito adatto.

*Okay okay, me ne vado. Vorrei solo dirti però che il cervello amico mio quassù mi sta dicendo che non ti stai immaginando nessun Lynn nell'immediato futuro..*

AH, e così ho anche gli organi spioni adesso?! Non mi bastava la combutta della mia coscienza, no! Anche gli organi! Senti, forse è il caso che tu te ne vada..

*Okay okay, buona continuazione*

Apro gli occhi e guardo in alto: mi sento lo sguardo di Lynn addosso, con quegli occhi così profondi che mi ci potrei perdere.

"Che c'è?" gli dissi, cercando di deviare il suo sguardo. "Niente, solo che sei bellissima."

Sul mio viso si levò un timido sorriso, poi lui si piegò verso di me e mi lasciò un tenero bacio sulle labbra, che io ricambiai goffamente.

Incominciammo così a coccolarci l'un l'altro, ma non passionalmente come si vede nei film dove il muscoloso lui prende l'esile lei e la sbatte di qua e di là in un turbinio di lingue ed eros.

No, fu una cosa molto dolce e timida, tipica di Lynn.

Non passò molto tempo però che lui, preso dall'impeto della "passione", fece scivolare la sua mano sotto il mio maglione, accarezzandomi dolcemente la schiena.

Ho sempre letto nei libri di quel brivido che ti percorre la schiena quando lui te la sfiora: io quel brivido non l'ho provato.

Fui lì che mi resi conto di quante bugie mi ero detta e avevo detto a lui, ed era ora di finirla.

Mi fermai e poggiai una mano sul suo petto per respingerlo: la sua faccia intellettuale mi guardò perplessa e poi, a mo' di scusa, abbassò lo sguardo e disse "Mi dispiace, io...io credevo che tu fossi pronta.."

Gli sorrisi debolmente mentre cercavo di organizzare mentalmente il discorso che avrebbe portato alla distruzione di tutto quello in cui avevo sempre sognato: la perfezione.

"Senti Lynn.." incominciai "io ti voglio bene, lo sai.. ma voglio raccontarti di come sono arrivata fino a te"

Il suo viso che prima era rammaricato per aver osato troppo, ora si stava contorcendo in espressioni di stupore, incredulità, dolore.

"E quindi, tu sei arrivata a me solo grazie...ad una macchina?" balbettò, dopo un po' che avevo iniziato timidamente il mio elogio funebre.

"Si" gli risposi, secca.

"Beh..ma...è UNA FIGATA!" disse, eccitato.

COME?

"Hai creato una macchina che potrebbe risolvere i problemi di mezzo mondo! Trovare l'anima gemella! È il sogno di tutte le anime sperse di questa terra!"

"Non..non sei arrabbiato?" dissi incredula.

"E perché dovrei? Ti ha portato da me, questo è l'importante no? Non ti preoccupare per quella cosa, aspetteremo finché non ti sentirai pronta" disse, con un largo sorriso.

COME FACEVA AD ESSERE COSÌ PERFETTO IN OGNI OCCASIONE??

"Oh, dannazione! Non è quello il problema! Il problema è che ti ho cercato, ti ho trovato e poi...non sono riuscita ad innamorarmi di te."

Ecco. L'avevo detto.

La sua faccia era visibilmente contrisa dal dolore.

Io avevo sicuramente perso 20 kg per essermi liberata da questo peso che mi portavo avanti da chissà quanto tempo.

Ma non riuscivo a non sentirmi in colpa per quello che gli avevo detto, così cercai di rimediare, peggiorando ovviamente la situazione.

"Senti, scusami, io..non dipende da te, davvero.. È solo che non..oh come faccio a spiegartelo..tu sei perfetto ma, sai come si dice, al cuore non si comanda. Credimi, se avessi potuto scegliere di chi innamorarmi, tu saresti stato di certo il candidato perfetto nella mia lista di candidati perfetti!" dissi, cercando di rallegrarlo inutilmente.

E poi disse una cosa che mi ferì profondamente "Tu hai avuto la possibilità di scegliere, ed infatti l'hai fatto. Ma non hai scelto me. È stato un piacere innamorarsi di te, Lea."

E se ne andò.

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Sciao BELLEEEE :3

Come state?

Finalmente il capitolo che molte di voi aspettavano ;)

Spero di aggiornare presto: se non dovessi farlo, buona pasqua a tutte voi, spero possiate trovare l'amore nell'uovo di pasqua! :D

Baci,

Gaia <3

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