In nomine tuo

2. Io sono Harry

Claudiopoli, 123 d.C. quattro anni dopo

" Fa un caldo davvero terribile in questa regione " disse l'imperatore Louis, bevendo l'ennesimo bicchiere di acqua fresca.

" Non so per quale motivo tu abbia deciso di venire in questo posto sperduto e desertico " borbottò sua moglie Vibia Sabina, picchiettandosi con un fazzolettino di lino le guance sudate.

" Il luogo in cui ci troviamo è parte del mio impero e, come tale, deve essere visitato dal suo imperatore.
Se non ti va l'itinerario, puoi pure tornare a casa, per quel che mi riguarda " sbottò Louis.

" Oh no, mio caro. Sappiamo entrambi che il nostro matrimonio è un pro forma e che, come tu non sopporti me, io non sopporto te, ma almeno un viaggio da imperatrice lo voglio fare!
Poi sei libero di trovarti qualche ragazzo da portarti a letto, quello non mi interessa " sussurrò a bassa voce la moglie, per non farsi sentire dai presenti.

Louis sorrise per l'inutile accortezza della donna....tutto il suo seguito sapeva dei suoi gusti in ambito sessuale e tutta Roma era a conoscenza del fatto che il matrimonio del loro sovrano fosse puramente fittizio.

Si guardò intorno scocciato e cercò di calcolare quanto tempo mancasse alla fine della parata militare che le truppe dell'esercito di Bitinia stavano facendo davanti ai suoi occhi.

Finalmente lo spettacolo finì e Louis poté iniziare il lungo cerimoniale dei saluti ai nobili e ai cittadini più influenti della regione in cui si trovava.

Ad un certo punto si fermò davanti ad un uomo che gli venne presentato come Publilio, il più ricco banchiere di Claudiopoli.

Stava per ricevere l'omaggio del contabile, quando qualcuno intervenne, dicendo:

" Tu sei l'imperatore? Io sono Harry e sono tanto felice di conoscerti! "

Louis si voltò e si trovò di fronte un ragazzino di circa dodici anni, dal viso angelico e dai lunghi boccoli castani.

" Scusalo " intervenne Publilio " lui è mio figlio Harry, appunto e da sempre sogna di incontrare l'imperatore..."

" Non è successo nulla di male, non preoccuparti e dimmi, giovane Harry, sei mai stato a Roma?" chiese Louis al ragazzino.

Quest'ultimo fece un sorriso con tanto di fossette e scosse la testa.

L'imperatore sorrise a sua volta, gli accarezzò i ricci e proseguì il suo giro, con la strana sensazione che il Fato, quel giorno, avesse tessuto qualcosa di importante per lui.