3. Pills

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3. Pills



Erano passati esattamente cinque giorni, eppure sentivo ancora i baci incandescenti di Luhan sulla mia pelle, i suoi gemiti risuonavano melodiosi nella mia testa, lo sentivo ovunque e ilo vedevo ovunque, ogni giorno che passava la mia ossessione nei suoi confronti cresceva, mentre leggevo più e più volte quel piccolo post-it giallo.

La mattina del 2 Gennaio le foto della festa di Chanyeol erano state rese pubbliche su Facebook, e ovviamente la metà di queste ritraevano le mie imprese eroiche nel mezzo della pista esultante, con il crescere di "likes" alle mie foto, era di pari passo con l'intasamento di messaggi da parte dei miei nuovi ammiratori/ammiratrici e con l'aumentò della mia popolarità all'Università.

Ovviamente nulla di tutto quello mi interessava, l'unica persona che non aveva ancora cercato di contattarmi era proprio Luhan, e non sapevo esattamente il perchè, insomma, pensavo mi cercasse subito, o che almeno allegasse il suo numero di telefono a quel suo bigliettino.. ma nulla, era come scomparso dalla faccia della terra.

"Oh Sehun, togliti quella faccia da cane."

Disse Jongin con la bocca riempita da un muffin al cioccolato, mentre mi minacciava puntandomi contro un cucchiaino in acciaio, sporco di cappuccino.
Mi risvegliai dal mio stato di trance, alzando gli occhi dalla panna sopra il mio caffè, che nel bel mezzo dei miei pensieri sembrava la cosa più interessante del mondo, per poter rivolgere uno sguardo alquanto confuso al mio amico.

"Quale faccia da cane?"

Uno sbuffo infastidito fuoriuscì dalle labbra del mio braccio destro, accompagnato da una faccia stralunata, probabilmente il bel Kyungsoo non gli aveva dato il culo la sera prima, nervosismo portalo via.
Lo sentii buttare fuori l'aria rumorosamente, autoimponendosi di mantenere la calma senza mettermi le mani al collo, nel tentativo di porre fine alla mia vita piena di agonia e tristezza.

"Tra meno di due giorni torneremo a scuola, e potrai rivedere il tuo bellissimo Luhan e chiedergli di darti tutte le spiegazioni che vuoi, perchè cazzo ti preoccupi? Intanto gli hai aperto il culo, no? Hai infilato l'uccello in un buco e ti sei svuotato le palle, dovresti essere felice."

Mi rimproverò urlando, guadagnandosi l'attenzione di tutto il bar, che ci guardava allibito, ovviamente noi rispondemmo con un sorrisettò forzato, tornando poi a parlare a bassa voce.

"Jongin, Luhan è diventata un'ossessione, lo vedo ovunque, lo sento ovunque, le immagini di quella sera mi tornano in mente come fossero un treno in piena corsa e io vengo investito come se niente fosse. Lo sai che è così, per me. Tu lo sai."

Gli dissi lanciandogli uno sguardo adirato, ancora più minaccioso a causa delle occhiaie che marchiavano i miei occhi in modo fin troppo evidente, nemmeno il fondotinta aveva migliorato la situazione.

"Le stai prendendo le medicine?"

Jongin me lo chiese con la stessa voce di una madre preoccupata per il proprio figlio, un momento di silenzio susseguì la domanda finale del moro, accompagnata dal mio sguardo colpevole, immerso nella panna ormai sciolta.

"Sì.."

Risposi cercando di sembrare il più convincente possibile, ma ormai Jongin mi conosceva fin troppo bene, e sapeva quanto io odiassi prendere le mie medicine, quasi sempre era lui a fissarmi mentre le ingoiavo riluttante, in modo da assicurarsi che mi curassi adeguatamente.
Sapevo benissimo che le medicine mi servivano per stare bene, ma io ero convinto di potercela fare anche senza, non volevo sentirmi un malato, io volevo sentirmi normale, come tutti gli altri miei coetanei.. Ma la cosa non era possibile, e me ne rendevo conto pure io, ma non mi interessava, io non volevo imbottirmi di farmaci per alleviare i miei sintomi, io stavo bene, non ne avevo bisogno.

Even Numbers  (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora