12. Can you feel my heart?

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Appena voltato l'angolo iniziai a correre il più forte possibile verso il bagno, non potevo guardarmi indietro, non potevo lasciare che i miei sensi di colpa mi schiacciassero.
Io lo facevo per lui.
Riuscii ad arrivare in bagno in tempo, prima di iniziare a piangere come un bambino, mi appoggiai con le mani al lavandino, la testa china e le lacrime che cadevano silenziose sulla superficie candida in ceramica.
L'unico rumore che risuonava dentro il bagno, era quello dei miei singhiozzi, che tentavo di strozzare in gola, senza però riuscire nel mio intento.
Ben presto, però, un lento applauso compiaciuto accompagnò la mia disperazione, costringendomi ad alzare il volto verso lo specchio, rivelando la figura che se ne stava alle mie spalle, appoggiata su una delle porte delle cabine.

"Bel lavoro piccolo mio."

Il ragazzo si avvicinò a me, appiccicando il suo petto alla mia schiena, mentre una delle sue mani si posava sul mio mento costringendomi a guardarlo mentre mi parlava.

"Non pensavo saresti stato capace di fare una cosa del genere, ma a quanto pare l'amore rende le persone capaci di fare pazzie.. Vero Lu?"

Le sue parole erano cariche di veleno, sussurrate al mio orecchio sembravano piccoli coltelli che penetravano la mia mente, forse Sehun si era sentito nello stesso modo.
Forse Sehun era morto dentro a causa delle mie parole, ma io dovevo salvarlo, io lo amavo così tanto che mai avrei potuto dire quelle cose senza essere costretto... Non avevo via di fuga.

" Il piccolo psicopatico ti ha mangiato la lingua dopo che l'hai scaricato in un modo così brutale? "

Le lacrime continuavano a scendere copiosamente, ma al contrario lui rideva.
Lui non provava un briciolo di pena.
Lui voleva solo i soldi.
Era solo un fottuto egoista.
Wu Yifan si alimentava del dolore altrui.

" Tu non puoi capire... Tu non hai un cuore. "

Sputai in modo rabbioso, serrando i denti nel momento in lui con rabbia strinse la presa sul mio mento.

"Il mio cuore, te lo sei mangiato senza fare troppi complimenti, Luhan."

Ribadì accennando ad una risata che morì subito, nel momento in cui mi scaraventò contro il muro, tenendomi bloccato mentre stringeva il mio collo nella sua mano, levandomi il respiro.

" Non venirmi a parlare di cuore Luhan, tu sei il primo a non averne mai avuto uno. "

Mi urlò contro, continuando a stringere la presa sul mio collo, facendomi arrossare il viso a causa dei miei sforzi nel riprendere fiato, mollò la presa solo nel momento in cui le mie mani iniziarono ad allentare la presa sul suo polso.
Lentamente scivolai giù sul pavimento, tossendo, seguito da Yifan che si accucciò su di me, accarezzandomi le guance, asciugandomi le lacrime con finto dispiacere.

" Mi dispiace bambolina, ma i patti sono patti. "

Si alzò e andò verso la porta, aprendola, prima di andarsene mi guardò con superiorità, sfoggiando quel suo solito sorriso agghiacciante.

" La tua libertà per la sua. "

Yifan uscì, e al suo posto entrarono due uomini vestiti di nero.
Due uomini che purtroppo conoscevo fin troppo bene.

"Mi dispiace Sehun."

Sussurrai, mentre l'ultima lacrima scivolava lungo la mia guancia, bagnando il sorriso amareggiato che ora se ne stava sul mio viso.
Poi, il buio.

Even Numbers  (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora