Even Numbers (COMPLETA)

11. Pain.

Da qualche giorno Luhan mancava aveva fatto perdere le sue tracce, avevo provato a contattarlo in tutti i modi, ma aveva ben pensato di liquidarmi velocemente con un messaggio in cui diceva di avere tante cose da fare e di non avere tempo per altro.
Avevo provato a cercarlo a casa, volevo fargli una sorpresa, ma al citofono non rispose nessuno e così per i giorni seguenti, perché Luhan si comportava così? Per quale motivo mi stava evitando?
Non riuscivo a darmi una risposta, sapevo della stranezza di Luhan, insomma aveva un carattere particolare, ma non riuscivo a spiegarmi come mai rifiutasse di vedermi.
Quella mattina, una delle solite mattine in cui ti svegli male e la giornata si prospetta ancora peggio, vidi Luhan fra i mille studenti dell'università, stava venendo verso di me.
Un sorriso radioso spuntò sul mio viso, ma com'è era arrivato era anche sparito nel momento in cui vidi l'espressione fin troppo seria di Luhan, i capelli scompigliati, le occhiaie marcate, la pelle più pallida del solito e quello sguardo freddo e distaccato che in quel momento mi stava rivolgendo, facendomi gelare il sangue nelle vene.
Appena sorpassò la mia figura, lo seguii per il corridoio, fino a trovandomici faccia a faccia poco dopo.

"Dobbiamo parlare."

Dentro di me qualcosa scattò all'improvviso, quella semplice frase poteva voler dire solo una cosa, e la faccia della persona che avevo davanti non dava più interpretazioni possibili a quelle parole.

"L - Lu possiamo risolvere, qualsiasi cosa sia successa possiamo risolverla... Se ho sbagliato qualcosa.. Io.. Io posso cambiare, posso renderti felic--..."

Una risata divertita uscì dalle labbra del mio aguzzino, mentre un sorriso inquietante iniziava a incurvare le sue labbra, istintivamente mi bloccai, guardandolo stranito.

" Sehun... piccolo dolce Sehun... Tu non puoi fare nulla, mi sono stancato di giocare con te. "

Luhan si avvicinò al mio volto, soffiandoci contro quelle parole, più che parole erano lame taglienti, che lentamente penetravano nel mio corpo, smorzandomi il fiato.
Non era possibile.
Non c'era un senso logico per quel comportamento, nulla aveva senso, perchè mai Luhan avrebbe dovuto dirmi qualcosa del genere? Che cazzo gli era preso?

" Tu... Non è possibile, io.. io ti amo Luhan... Io pensavo che tu.. "

Un'altra risata uscì dalle sue labbra, la sua mano si poggiò violenta sul mio mento, avvicinandomi a lui ancora di più.

" Pensavi cosa Sehun? Io ti ho solo usato."

La sua mano si tolse dal mio mento, facendomi voltare il viso verso destra.

"Beh, non ho nient'altro da dirti, puoi andare, non mi interessa vederti più.
Ormai sei passato di moda, ho bisogno di un nuovo gioco con cui divertirmi. "

Mentre parlava mi diede le spalle iniziando a camminare verso il corridoio principale, diretto alla sua classe, senza lasciare nemmeno per un secondo che quel piccolo sorrisetto strafottente abbandonasse quelle labbra che fino a pochi giorni prima erano sempre state di una dolcezza infinita.

" No. "

Strinsi i pugni, alzando gli occhi gonfi di lacrime verso la sua figura, che per un momento interruppe la sua camminata, senza però voltarsi verso di me.
Lo raggiunsi con qualche falcata, e dopo aver afferrato saldamente il suo polso destro lo spinsi in modo violento verso il muro, facendolo imprecare in cinese.
Appoggiai la fronte sulla sua e lo guardai con rabbia, urlandogli contro.

" NO! SMETTILA DI DIRE STRONZATE! NON PUOI FARE COSÌ, CHE CAZZO TI PRENDE?!?"

" TI HO ILLUSO SEHUN, HO SOLO GIOCATO CON I TUOI SENTIMENTI."

" SMETTILA LUHAN TU MI AMI. "

Le mani di Luhan si posarono sulle mie spalle, spingendomi e facendomi cadere a causa della perdita di equilibrio.
Il biondo si fiondo su di me, iniziando a tirarmi calci, facendomi piegare in due dal dolore, ma nonostante tutto non riuscivo ad urlare, non ne avevo le forze.
Mentre Luhan continuava a colpirmi, le lacrime scivolavano lungo le mie guance, provai a rialzarmi, ma un calcio finale mi rimandò a terra.

" Sei patetico Oh, davvero pensavi che mi sarei innamorato di te? "

Vidi Luhan abbassarsi, i capelli scompigliati, il fiatone.
Mi prese per i capelli e avvicinò le labbra al mio orecchio.

" Chi mai potrebbe amare uno sfigato con problemi mentali? "

Abbandonò la presa, rialzandosi e lo vidi andarsene silenziosamente, senza preoccupazione, con la coscienza pulita.

Continuavo a piangere, faceva male.
Le parole di Luhan facevano male.