Even Numbers (COMPLETA)

15. Broken (BONUS 2)

"Lu, hai mai pensato a come sarebbe la tua vita se non fossi qui dentro?"

Luhan se ne stava raggomitolato al letto di quella stanza fin troppo familiare, quante notti aveva passato lì dentro a soddisfare i clienti, ormai era da quasi un anno che non ci metteva piede.
Gli era tornata in mente la domanda di Kyungsoo, in quel periodo non aveva ancora iniziato ad avere una doppia vita, non andava all'università, non aveva una propria casa e non godeva di quel minimo di libertà concessa, sotto il controllo di Yifan che lo seguiva ovunque.

"Non riesco a immaginarmelo, ormai è da così tanto tempo che sono chiuso qui, che ho dimenticato come si vive là fuori."

Ricordava ancora quella risposta, data al piccolo Kyungsoo, mentre se ne stavano sul davanzale a guardare la luna, mentre il più grande fumava.

"Io la mia vita lì fuori la immagino assieme a Jongin, hyung. Poterci amare liberamente, poter cucinare per lui, dormire assieme, svegliarmi con lui di fianco... insomma, quelle cose che fanno tutte le coppie innamorate."

Pensare agli occhi sognanti di Kyungsoo mentre si perdeva nella sua immaginazione, fece spuntare un piccolo sorriso sulle labbra di Luhan.
Se lo ricordava bene quel periodo, era ormai quasi un anno che Kyungsoo lavorava al club, e fin dall'inizio Jongin aveva iniziato a pagare più sere possibili per stare con lui, e l'altra metà delle sere le passavano di nascosto finiti i turni di lavoro.
Luhan era invidioso di loro, Kyungsoo era riuscito ad avere ciò che lui bramava da anni, ma che non gli era mai stato concesso.
Allo stesso tempo, però, non poteva fare a meno di essere felice.

"Dev'essere bello amare qualcuno.."

Ora Luhan poteva confermare la sua ipotesi.
Amare l'aveva distrutto, ma allo stesso tempo gli aveva regalato una felicità impagabile.

"Sehun.. "

Sussurrò piano, mentre le lacrime rigavano il suo viso, non riusciva a smettere di pensarlo.
Ridurlo in quello stato era stato straziante, ma in cuor suo sapeva che l'aveva lasciato in buone mani, Jongin si sarebbe preso cura di lui.
Mentre era perso nei suoi pensieri, fece la sua entrata il cliente successivo i, e come Luhan alzò lo sguardo, rimase pietrificato.

" Bambolina, non farti vedere in questo stato dai clienti, nessuno vuole scoparsi una puttana depressa. "

Yifan se ne stava appoggiato alla porta, nel suo completo nero, mentre osservava la figura del più piccolo raggomitolata ad un angolo del letto.
Sul suo volto il classico sorriso strafottente, che godeva del dolore altrui, vederlo distrutto lo compiaceva.

" Vattene, Yifan. "

L'esile voce di Luhan si fece sentire, decisa per quanto fosse flebile, mentre si alzava dal letto matrimoniale posto al centro della stanza, raggiungendo a grandi falcate il proprio capo, cercando di spingerlo fuori dalla sua prigione, con insuccesso.
Kris lo prese per i polsi, gettandolo a terra, facendogli sbattere la nuca contro lo spigolo della testiera del letto.
Una piccola risata sfuggì dalle labbra di Luhan, dopo essersi toccato la fronte, da cui usciva un piccolo rivolo di sangue.
La risata si faceva sempre più rumorosa, lasciando Yifan con un'espressione perplessa, come se di fronte a lui ci fosse un malato mentale.

"Sei patetico.."

Sussurrò piano facendo leva sulle braccia per potersi rialzare da terra, guardando il suo carceriere con uno sguardo di sfida, quasi divertito.