Chapter 2

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Johnathan's pov.

La mia giornata è partita proprio di merda. Quel coglione di Christopher, come sempre, mi ha abbandonato e per arrivare al liceo ho dovuto prendere il pullman.

Solo Dio sa quanto io odi i mezzi pubblici, dall'odore nauseante e sempre pieni di gente.

Fortunatamente, una dolce sorpresa mi è piombata praticamente addosso. Nel vero senso della parola.

Ed è proprio mentre porto la tabacchella alle labbra che mi ritorna in mente quel momento.

-Flashback.

La campanella è ormai suonata da una decina di minuti e, purtroppo, è arrivato il momento di entrare.

«Ci si becca dopo ragazzi.» dico semplicemente, dirigendomi verso l'entrata. Cammino tranquillamente per i corridoi, dovendo raggiungere la mia classe, quando improvvisamente mi scontro con qualcuno.

Avevo la testa da tutt'altra parte per accorgermi di quella figura esile contro cui vado a sbattere. Fortunatamente, riesco ad afferrare al volo il suo braccio, facendole quindi riacquistare l'equilibrio.

«Scusami, ero distratta.» quella voce angelica che mi arriva alle orecchie mi costringe a sorridere, abbassando lo sguardo sulla ragazza.

Mio Dio.

Sono le uniche parole che ora rimbombano nella mia testa mentre fisso quegli occhi dal colore particolare, un verde misto all'azzurro, che le da un'aria misteriosa.

«Siamo in due allora.» mormoro in risposta, evitando completamente i suoi quattro amici.

Come se ci fossimo solo noi due. Io e lei. Nessun'altro.

«Grazie...per avermi presa.» è così tenera e il suo imbarazzo è più che evidente. Infatti, decido di rompere il contatto fisico con lei, lasciando andare lentamente il suo braccio, infilando subito la mano nella tasca del jeans.

Ma i suoi amici non mi danno il tempo di rispondere che, dopo un secco "Abigail, dobbiamo andare via", la trascinano via da me, via di lì, da quel corridoio protagonista del nostro incontro.

Quel ragazzo, però, non è stato del tutto inutile. Certo, mi ha impedito di continuare a parlarle, ma in compenso ora so il suo nome.
Abigail, un nome fantastico per una ragazza fantastica.

Non è molto, ma è comunque qualcosa da cui partire per indagare su di lei, no?

La mora mi dedica un ultimo sguardo, prima di voltarsi e allontanarsi definitivamente da me.

Resto lì per qualche secondo a fissarli mentre vanno via e, poco dopo, con un ghigno in viso, torno a camminare, dritto verso la mia classe.

-Fine Flashback.

Il solo ricordare quell'evento mi fa sorridere come un coglione, fissando il vuoto, perso nei miei pensieri.

Sarà mia. Ad ogni costo.

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