Chapter 7

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Sto per impazzire.

Tra noi regna il silenzio.

«Non rubarmi la sigaretta.» mi decido finalmente a parlare lasciando uscire la mia voce in un sussurro dalle labbra.

«E tu non cambiare discorso dolcezza.» ribatte immediatamente il moro con un ghigno sul volto.

Si sta divertendo, e non poco.
Io invece mi sento minuscola e impotente così vicina a lui.

Una conversazione normale con lui la si può avere?

«Non so di cosa tu stia parlando.» farfuglio alzando leggermente un angolo della labbra in un sorrisetto, inclinando successivamente il viso di lato.

Vuoi giocare? Giochiamo allora.

«Ah ma davvero?» domanda inarcando un sopracciglio, avvicinando la mano libera al mio volto per spostarmi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. «E io che credevo di poter avere una possibilità con te.» sospira quasi afflitto, osservando attentamente i miei occhi, poi le labbra carnose.

Ho sentito bene?

No okay, mi sta prendendo per il culo.

Il mio cuore perde lo stesso un battito e io rimango improvvisamente senza parole.

«Non mi dire che sono riuscito a zittirti.» mi sfotte dandomi un tenero puffetto sulla guancia sinistra leggermente rosea.

«No, è solo una tua impressione.» alzo le spalle e sposto il viso dalla sua mano, allontanandomi così da lui. Johnathan sembra quasi rimanerci male alla mia reazione, ma in poco tempo si ricompone e si schiarisce la voce gettando la sigaretta a terra, lontana da noi.

Dal modo in cui si sistema il ciuffo deduco che sia nervoso, infatti tutto d'un tratto cala nuovamente il silenzio tra noi.

Abbastanza imbarazzante come situazione.

«Come mai sei uscita senza dire nulla?» domanda per rompere il ghiaccio, portando lo sguardo sulle sue mani.

Inizialmente non dico nulla, non ho la minima idea di come rispondere a quella domanda così improvvisa, poi decido finalmente di parlare.

«Mi sentivo a disagio. Non so nemmeno io perchè.» ammetto senza troppi giri di parole, deglutendo il groppo formatosi in gola.

Lui aggrotta la fronte, confuso dalla mia affermazione. «Davvero?» chiede ancora, questa volta retorico. «Non sembrava.» continua tornando a guardarmi.

Grazie, eri troppo occupato a parlare con quelle due papere.

Okay sto esagerando. Infondo sto parlando delle mie stesse amiche.

«Ora lo sai.» faccio spallucce e appoggio la schiena alla panchina, incrociando le braccia sotto il seno. «E tu perchè mi hai seguita?» domando cogliendo la palla al balzo, spostando lo sguardo su di lui per poterlo guardare.

Johnathan sembra sorpreso nell'udire quella domanda, ma subito deglutisce e prende un respiro profondo, pronto a parlare. «Voglio conoscerti meglio, Abigail.» ammette andando dritto al punto, senza troppi giri di parole.

Ha davvero detto che vuole conoscermi meglio?

Mi sembra di essere in un sogno. Non posso crederci.

Per la millesima volta riesce a zittirmi, non ho la più pallida idea di cosa dire. «Io...wow.» arrossisco e abbasso lo sguardo, iniziando a torturare il labbro inferiore. «Sorpresa?» mi stuzzica strappandomi una tenera risata. «Beh si.»

Il cuore batte a mille nel mio petto e non riesco a farlo fermare. La felicità mi sta divorando e io non riesco a controllare quest'emozione così forte.

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