Capitolo 11

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11.


La pelle di delfino drappeggiata sulle spalle mentre, all'orizzonte, le nubi temporalesche stavano gonfiandosi pericolose, mi volsi a guardare Rey con un sorriso.

Lui replicò al mio e, nel contempo, si massaggiò l'orecchio destro.

Risi di quel gesto e Rey, sbuffando, bofonchiò: "Ti darò retta, la prossima volta che mi consiglierai di non dire qualcosa a Ronan. Sa essere davvero dispotico."

"Quando conoscerai Sheridan, capirai perché vanno così d'accordo. Con le loro due teste unite, potresti demolire l'Irlanda intera" ghignai, allungandomi per dargli un bacetto.

Rammentavo ancora benissimo la telefonata della sera precedente... e l'inevitabile finale.

Ronan non solo aveva gridato come un'aquila, come avevo predetto, ma aveva insultato Rey per non avermi legata a un pilastro.

Più Rey aveva tentato di blandirlo, maggiori erano stati gli strepiti di mio fratello.

Alla fine, era dovuta intervenire Sheridan per sedare il marito, e solo a suon di minacce più o meno velate.

Rey aveva fissato dapprima il telefono, e poi me, prima di chiedermi se quei due fossero sempre così chiassosi.

Io mi ero limitata a scrollare le spalle e, con un laconico 'ciao, ragazzi', avevo riagganciato mentre ancora loro si urlavano contro l'un l'altra.

Sfiorandomi il viso con un dito, quasi volendo imprimersi il contorno del mio volto nella mente, Rey mormorò: "Ammetto che mi fanno quasi paura. Ma dimostrano anche di volerti un bene dell'anima."

"Già. Se passi sopra alle urla, le minacce e le manie omicide di Sheridan, sono una coppia adorabile" ironizzai, lanciando un'occhiata dietro di me.

Il mare mi aspettava.

"Non impiegherò molto a tornare, promesso. Ma, se dovessi temere per me, chiama Rohnyn. Lui saprà come mettersi in contatto con gli altri miei fratelli" gli rammentai, poggiando la mia mano sulla sua, perché premesse sulla guancia.

Come avevo fatto a resistere tanti millenni senza il suo tocco, senza la sua solida presenza? Come?

"Spero proprio di non averne bisogno, credimi, specialmente dopo la nostra ultima telefonata. Comunque, aspetterò un giorno e una notte, poi lo chiamerò" mi promise, ritirando suo malgrado la mano.

Presi un gran respiro, annuendo sia a lui che a me stessa e, nel volgermi nuovamente verso l'oceano, mossi i primi passi verso l'acqua agitata.

"La tempesta ti creerà qualche problema?" mi domandò premuroso, seguendomi sulla battigia.

"No. Nuoto perfettamente con qualsiasi tempo." Poi, sorridendogli a mezzo, aggiunsi: "Quando giunsi qui sulla terraferma, fu in una notte di tempesta."

"Spero solo non sia un presagio infausto" brontolò Rey, prima di scuotere il capo, stamparsi in faccia il suo consueto sorriso tranquillo e strizzarmi l'occhio, complice.

Stava facendo davvero di tutto per non farmi preoccupare, e di questo lo ringraziai mentalmente.

Anche se non correvo reali rischi, nel rientrare a Mag Mell, non potevo non pensare a ciò che era successo a Rohnyn.

Non avevo davvero idea di come Muath e Tethra avrebbero preso il mio ritorno, né se mi avrebbero fatto entrare a palazzo, per la verità.

Mi avevano bandita? Chissà.

Eternal dream - Irish Series Vol. 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora