2.
Tergendomi il viso con il dorso della mano, sorrisi soddisfatta nell'osservare la catasta di scatoloni che, assieme a Bryan, avevo scaricato dal camion.
Al mio risveglio, che era coinciso con l'arrivo dell'alba alle nostre spalle, il mio fortuito salvatore si era presentato con il nome di Bryan Fitzpatrick.
Mi ero presentata con il nome che usavo tra gli umani, e lui mi aveva promesso, strizzandomi l'occhio, che non avrebbe detto a nessuno di avermi vista.
L'avevo ringraziato profusamente e Bryan, con aria malinconica, mi aveva accennato a certi guai che la figlia aveva avuto con il primo fidanzato.
Dalle sue parole, avevo compreso immediatamente cosa l'avesse spinto ad aiutarmi.
L'idea che un'altra donna potesse soffrire a causa di un uomo, doveva averlo turbato molto.
Era stato un vero peccato non potergli raccontare il vero, ma avevo apprezzato molto la sua gentilezza.
Per sdebitarmi, perciò, l'avevo aiutato a scaricare parte del carico, una volta giunti a Harrisgrove, nella contea di Cork.
La brina ricopriva ogni cosa, in quella fredda mattina di gennaio, e solo un caso fortuito aveva voluto che la pioggia della notte precedente non fosse mutata in neve.
L'aria umida, però, si era ora tramutata in gelido alito di vento.
Dubitai pertanto che il tempo sarebbe rimasto ulteriormente clemente, se il temporale avesse ripreso vigore sopra le nostre teste.
Fissando il cielo plumbeo e rigonfio, Bryan borbottò un'imprecazione e, spiacente, mi disse: "Mi piange il cuore a lasciarti qui, ma devo continuare le consegne e rientrare a Dublino."
"Va bene così, Bryan. Hai già fatto molto, per me" lo ringraziai, scuotendo il capo per chetare le sue paure.
L'uomo si grattò la guancia ispida di barba, si guardò intorno e infine dichiarò pensieroso: "Laggiù, in fondo a quella strada laterale, dove vedi quel filare di alberi, c'è una fattoria. Magari, puoi chiedere al proprietario se puoi fermarti per un po'. Visto quanto sei forte e ti adoperi per renderti utile, potresti proporti come manovale, almeno finché non avrai capito cosa fare della tua vita. Il giovane Rey lavora sempre da solo, in quell'enorme fattoria, e dio solo sa se non gli serve una mano, ogni tanto!"
Incuriosita, lanciai un'occhiata dietro di noi, dove si trovava la piccola strada di campagna indicatami da Bryan.
Poco oltre, dove potevo scorgere interi campi coperti di bianca brina, si intravedeva una proprietà piuttosto estesa, composta da una casa e diversi capannoni adiacenti.
"Dici che vorrà una donna come aiutante?" domandai, scettica.
Sapevo che gli umani erano piuttosto restii a dar voce – e peso – alle donne e alle loro capacità.
"Rey Doherty guarda al sodo, credimi. E, se la vuoi sapere tutta, credo che sia l'unico sano di mente, nella sua famiglia, per cui capirà subito di che pasta sei fatta" borbottò con un mezzo sorriso, prima di aprirsi in una risatona divertita.
Accennai un sorrisetto, non sapendo bene come prendere quella frase.
Che la famiglia di questo Rey fosse stata vittima, nei secoli, di tare ereditarie?
"Vado spesso da lui per ritirare la lana delle sue pecore, perciò potremmo anche rivederci, Lisa" cercò di rassicurarmi Bryan, scrollando appena le spalle.
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Eternal dream - Irish Series Vol. 4
FantasiLithar mac Lir è una guerriera indomita senza paura, ma nasconde un segreto ai suoi stessi fratelli, segreto conosciuto soltanto dai genitori. Questa verità celata, però, le si rivolterà contro quando, un giorno, scoprirà di non conoscersi affatto...