12.
L'umidore della nebbia penetrava nella mia pelle, mordendo le carni e le ossa.
Il cielo era invisibile, in quella coltre bianca e uniforme e, nel percorrere le ultime centinaia di iarde che ci dividevano dalla proprietà, mi volsi a guardare Stheta.
Aveva insistito per accompagnarmi fino a Harrysgrove, ben deciso a conoscere Rey.
Nulla era valso a farlo desistere.
Forse, era infuriato non meno di me dal comportamento di Muath, forse aveva bisogno d'aria per ritemprarsi.
O forse, da buon fratello maggiore, voleva sincerarsi su chi fosse Rey.
Quest'ultima ipotesi mi fece fremere.
Non ero una sciocca, cosa credeva!?
Ugualmente, non avevo protestato, quando eravamo partiti assieme da Mag Mell, e non avrei protestato al nostro arrivo alla fattoria.
Stheta si meritava un pizzico di fiducia da parte mia.
Quando infine raggiungemmo il cancello – aperto – sentii, più che vedere, l'arrivo trottante di Vivianne che, abbaiando allegra, mi fece le feste tutta giuliva.
Mi piegai su un ginocchio, accarezzandola e abbracciandola, facendole dei grattini dietro le orecchie, ugualmente felice di vederla.
Stheta ristette al mio fianco, in piedi, osservando la scena con un sorriso e, solo in quel momento, ricordai un particolare.
Non aveva mai visto un cane da vicino. Certo, aveva avuto a che fare con i suoi cugini mannari, ma non era la stessa cosa.
"E' buona, anche se è bella grossa e potrebbe far pensare il contrario. Si chiama Vivianne" gli spiegai, rialzandomi in piedi. "Vivianne, lui è mio fratello Stheta."
La cagnona si avvicinò guardinga a Stheta che, dubbioso, allungò una mano per farsi annusare.
"Ciao, bella" mormorò, accarezzandola quando il cane cominciò a scodinzolare.
Sorrise, forse sentendola così morbida e calda e, ammiccando al mio indirizzo, chiosò: "E' davvero stupenda."
"Lo sa. Vivianne è piuttosto vanitosa" risi sommessamente, aspettandomi di veder comparire Parsifal da un momento all'altro.
Detto. Fatto.
Neppure tre secondi dopo, il gatto tigrato trotterellò sui suoi cuscinetti morbidi e, con un balzo, fu tra le mie braccia, accogliendomi con i suoi ron-ron rumorosi.
Stheta fece tanto d'occhi e io, nel mostrarglielo, mormorai: "Lui è Parsifal, ed è il figliocco di Vivianne. Lo so che suona strano, ma lo ha allevato lei."
Accarezzato anche Parsifal, Stheta lo prese in braccio per coccolarlo meglio, e Rey scelse quel momento per comparire attraverso la nebbia spessa e umida.
I suoi passi cadenzati calpestarono la ghiaia, avvertendoci del suo arrivo e, quando lo vidi, scoppiai subito a ridere.
Aveva lo sguardo aggrottato, e l'aria di uno che avrebbe volentieri preso a pugni Stheta al minimo segnale di pericolo.
E tutto perché era accanto a me.
Anche mio fratello se ne accorse e, rivolgendosi a me, celiò: "Spiegati alla svelta, o mi vedrò costretto a malmenarlo per difendermi."
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Eternal dream - Irish Series Vol. 4
FantasíaLithar mac Lir è una guerriera indomita senza paura, ma nasconde un segreto ai suoi stessi fratelli, segreto conosciuto soltanto dai genitori. Questa verità celata, però, le si rivolterà contro quando, un giorno, scoprirà di non conoscersi affatto...